La ‘ndrangheta trova l’America: da Siderno al Canada il nuovo profilo della criminalità calabrese

Reggio Calabria Cronaca

La ricca regione dell’Ontario, in Canada: un mercato florido, troppo interessante per non suscitare gli appetiti della criminalità calabrese. È proprio in questo paese, infatti, che la ‘ndrangheta, in particolare quella reggina, del sidernese, avrebbe costruito una sua base: collegata sì alla casa madre, la Calabria appunto, ma comunque dotata di una struttura e indipendenza organizzativa ed operativa.

Questo e tanto altro spunta dalle carte dell’operazione “Canadian ‘ndrangheta connection” con la quale oggi s’è inferto un duro colpo a quella che viene definita la locale di Siderno, in particolare alla ‘ndrina dei Muià, federata alla potente, storica e più nota cosca dei Commisso (LEGGI).

Alle prime ore del giorno ed al culmine di complesse e articolate indagini, condotte dal Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, sotto le direttive della Direzione Distrettuale Antimafia locale (diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, e con il duro lavoro dell’Aggiunto Giuseppe Lombardo e dei Sostituti Giovanni Calamita e Simona Ferraiuolo) gli investigatori della Polizia di Stato, temendo il pericolo di fuga, hanno eseguito un decreto di fermo nei confronti di dodici persone.

Sono tutte ritenute gravemente indiziate, e a vario titolo, di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolenti di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, aggravati dalle modalità mafiose.

I DESTINATARI DEL FERMO

Il provvedimento, in particolare ha colpito: Michelangelo Archinà, nato a Toronto il 6 ottobre 1976; Domenico Cerisano, nato a Siderno (RC) il 14 dicembre 1967; Francesco Filippone, nato a Siderno il 22 marzo 1981; Cosimo Futia, detto “Shuster”, nato a Siderno il 13 agosto 1977; Giuseppe Gregoraci, detto “Pino”, nato a Siderno il 24 marzo 1968; Giuseppe Macrì, nato a Siderno (RC) il 2 agosto 1954; Armando Muià, nato a Siderno il 19 settembre 1956; Giuseppe Muià, nato a Siderno il 9 gennaio 1944; Vincenzo Muià, nato a Siderno il 14 agosto 1972; Vincenzo Muià, nato a Siderno il 10 dicembre1968; Vincenzo Muià, detto “il fontaniere”, nato a Siderno il 4 ottobre 1969 e Vincenzo Muià, nato a Siderno il 6 novembre 1969;

L’OPERATIVITÀ NELLA “GREATER TORONTO AREA”

Le attività investigative - condotte con l’ausilio di sofisticate tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali - hanno portato alla luce le attuali dinamiche criminali che caratterizzano, appunto, la ndrina Muià e altre ndrine federate alla potente cosca dei Commisso, operativa non solo nel reggino, a Siderno, ma anche in Canada, dove è nota come la Siderno Group of Crime.

Nell’ambito dell’inchiesta ha assunto particolare rilievo la cooperazione internazionale avviata tra la Polizia italiana e la York Regional Police di Aurora, nell’Ontario, in Canada, grazie alla quale è stato possibile documentare - con il coordinamento dei magistrati della Dda reggina e servizi di osservazione effettuati da investigatori canadesi e italiani nel grande Stato nordamericano, oltre che con scambi di informazioni - degli aspetti importanti dell’operatività delle ndrine sidernesi nella “Greater Toronto Area”.

Proprio qui, lo scorso 12 di luglio, al termine di indagini parallele a quelle svolte a Reggio Calabria, gli investigatori americani hanno arrestato 10 soggetti, tra i quali Angelo Figliomeni (classe 1962) detto “u briganti”, ritenuto un elemento di spicco della ‘ndrangheta reggina e accusato di associazione a delinquere, riciclaggio, usura e gioco d’azzardo.

Ed infatti, un particolare rilievo ed efficacia investigativa avrebbero avuto le risultanze delle due indagini, quella canadese ed italiana, che avviate autonomamente e in maniera completamente distinta dalle diverse Autorità Giudiziarie, hanno poi trovato dei punti di collegamento e delle convergenze tali da spingere gli investigatori stranieri ad inviare spontaneamente alcune loro risultanze e ad avviare i contatti con quelli del nostro paese.

I PRIMI PASSI DOPO L’OMICIDIO DI CARMELO MUIÀ

Gli inquirenti spiegano infatti che, in particolare in Calabria, le indagini hanno avuto origine dall’omicidio di Carmelo Muià detto “Mino” - assassinato a Siderno ed a colpi d’arma da fuoco il 18 gennaio del 2018 (LEGGI).

Quest’ultimo era ritenuto il luogotenente del boss Giuseppe Commisso, detto il Mastro” e sarebbe stato al vertice dell’omonima ‘ndrina di contrada Ferraro di Siderno.

“Naturalmente - sottolineano gli investigatori - occorre prendere le mosse da tutti i pronunciamenti giudiziari che negli anni passati fino ad epoca recente hanno ricostruito puntualmente gli equilibri di ‘ndrangheta nell’Area sidernese ed i collegamenti della ‘Società di Siderno’ con le proiezioni in Canada ed in particolare nella zona dell’Ontario”.

Dopo quell’assassinio, per comprendere le cause che lo avrebbero determinato, il fratello Vincenzo Muià, avrebbe avviato una serie di confronti serrati con dei soggetti vicini agli ambienti della ‘ndrangheta, maturando la convinzione che l’agguato fosse da ricondurre ad una grave azione di rivalsa messa in atto dal rivale, Vincenzo Salerno (marito della figlia di Giuseppe Commisso), appartenente all’omonima famiglia che, in passato, spinta da ambizioni autonomistiche, si era scissa dalla cosca madre.

Prospettiva che Vincenzo Muià avrebbe considerato concretamente, richiamando in alcune conversazioni intercettate le ragioni di un aspro conflitto armato - a cui la sua famiglia avrebbe preso parte - e durante il quale vennero uccisi anche Salvatore e Agostino Salerno, fratelli di Vincenzo.

DAL SUMMIT AL RIARMO DELLA FAMIGLIA

Nel corso di un summit tenutosi a Siderno nella primavera del 2018, Vincenzo Muià, poi, avrebbe chiamato a raccolta un nutrito manipolo di fedelissimi, a cui affidare l’esecuzione di un piano per arginare eventuali mire violente contro la propria famiglia.

Nel contempo, assunto ormai il comando della ‘ndrina di contrada Ferraro, anche attraverso la direzione delle attività commerciali che si ritiene fossero gestite fittiziamente dal fratello, avrebbe avviato un deciso riarmo del gruppo, sollecitando i titolari di una rivendita a rifornirlo di munizioni e provando alcune micidiali armi da guerra.

In questo contesto, nello scorso mese di aprile, Vincenzo Muià - per conoscere le reali motivazioni che avevano portato all’omicidio del fratello - e Giuseppe Gregoraci, sarebbero partiti alla volta di Toronto, dove avrebbero incontrato i fratelli “briganti”, Cosimo e Angelo Figliomeno, entrambi latitanti in Canada dopo l’operazione della Dda conosciuta come Acero-Krupi- Connection” (QUI).

Gli accertamenti ed approfondimenti investigativi svolti durante la loro permanenza in nord America avrebbero permesso di verificare una serie di contatti con i fratelli Figliomeni per ottenere una risposta certa sulle ragioni e le responsabilità dell’omicidio di Carmelo, e che costoro gli avrebbero effettivamente dato, con una serie però di indicazioni insufficienti per attribuire la piena responsabilità del delitto.

LA “CAMERA DI CONTROLLO” DI TORONTO

Da quanto emerso, dunque, gli inquirenti si dicono certi di poter tracciare, in linea con le acquisizioni di altri procedimenti, l’operatività di strutture a carattere intermedio con funzioni di coordinamento e supervisione, come la cosiddetta Commissione o Camera di controllo di Toronto.

Questa struttura sarebbe stata istituita ed opererebbe nell’ambito del “Crimine di Siderno”, come una articolazione intermedia della ‘ndrangheta distaccata dal mandamento ionico reggino nella macro area che ruota attorno alla Regione dell’Ontario, in Canada, ma che sarebbe comunque legata indissolubilmente, in una sorta di blockchain criminale”, alla provincia di Reggio Calabria.

Nel corso dell’inchiesta, si è avuto modo di cogliere come la ndrangheta sidernese, che da moltissimi anni è insediata nel paese nordamericano, abbia bisogno di ricorrere a strutture di comando sovranazionale per governare al meglio assetti complessi in ambiti territoriali molto distanti dalla casa madre.

Dai colloqui captati è stato poi possibile ricostruire la composizione del “Crimine di Siderno - da intendersi come la massima espressione della ‘ndrangheta canadese, a cui è riservata una competenza che in alcuni casi può estendersi al verificarsi di fatti riconducibili alle realtà locali della Locride ed a cui attualmente sembrerebbero partecipare anche Francesco Commisso, alias “u scelto”, latitante in Canada in relazione alle operazioni “La falsa politica” e Acero Krupy Connection; e Cosimo Figliomeni.

IL CRIMINE DI SIDERNO CHE DECIDE ANCHE ALL’ESTERO

Queste risultanze - considerate di grandissimo rilievo in quanto allargherebbero l’orizzonte delle attuali conoscenze sulla ‘ndrangheta anche in ambito sovranazionale - consentirebbero di accertare, e per la prima volta, che l’articolazione attiva in Canada, riferibile al locale di Siderno, sia attualmente governata da un organismo (“il Crimine di Siderno”) composto da diversi soggetti che, allo scopo di preservare la sua operatività rispetto alle problematiche connesse alla notoria pressione investigativa operata in Italia, è abilitato a riunirsi ed assumere decisioni anche all’estero.

Sostanzialmente, gli inquirenti ritengono che questo organismo sia direttamente riferibile alla struttura di Siderno (la Società di Siderno) e, tramite questa, a quelle di vertice che governano gli ampi assetti organizzativi, in Italia ed all’estero, dell’intera ‘ndrangheta.

Una conclusione che troverebbe conforto negli esiti di questa indagine, ed in particolare in quest’ottica si potrebbe interpretare (peraltro per come dallo stesso affermato) il viaggio in Canada del Vincenzo Muià.

Esiti, pertanto, che confermerebbero la competenza dell’organismo canadese in relazione a vicende di rilevanza criminale, riferibili al più ampio governo del sidernese, e le cui note e stabili proiezioni estere non sarebbero più solo gestite nella zona di origine ma troverebbero una nuova e più efficiente delocalizzazione operativa i Canada.

Che si tratti di una struttura dalle ampie competenze, delegate dalla casa madre senza vincoli territoriali rigidi, lo si ricaverebbe dal fatto che sia chiamata ad occuparsi tanto di fatti di grande rilievo (come l’omicidio di un capo ‘ndrina quale il Carmelo Muià) che di vicende apparentemente più banali, come le cosiddette mancanze, a cui segue il rimprovero orale verso Francesco Commisso, inteso “Ciccio di Grazia”, ritenuto elemento di rilievo dell’omonimo clan e latitante in Canada, a cui sarebbe stata contestata una eccessiva vicinanza, in quel territorio, ad altre cosche distinte dalla locale di Siderno.

Quindi, i risultati ottenuti dagli investigatori, in altri termini, consentirebbero di affermare che l’organo di governo della locale di Siderno non operi più solo in Calabria (trasmettendo gli ordini all’estero) ma lo faccia direttamente lì, così da essere più efficiente nella sua struttura ed efficace nell’azione di comando.

L’INFILTRATO E IL RICONOSCIMENTO DELLA ‘NDRANGHETA CANADESE

La presenza e l’operatività della ‘ndrangheta in Canada, poi, sarebbe confermata anche da una recente ed innovativa sentenza emessa dalla Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario, il 28 febbraio scorso, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Project Ophenix”, condotta dalla Combined Forces Special Enforcement Unit (CSFEU) di Toronto.

In questo contesto la ’ndrangheta è stata riconosciuta, per la prima volta, come un’organizzazione criminale pienamente operante in quel territorio.

L’indagine, svolta grazie al prezioso contributo di un Police Agent infiltrato, che nel 2014 registrò numerosi incontri con importanti esponenti della criminalità italo-canadese, avrebbe infatti permesso di raccogliere dei validi elementi di prova a carico di Giuseppe Ursino, nato a Gioiosa Ionica il 12 aprile del 1953, e condannato a 12 anni e mezzo di carcere per traffico internazionale di stupefacenti e associazione a delinquere.

LE CONTESTAZIONI

Vincenzo Muià (fratello di Carmelo), poi, è gravemente indiziato anche di altri reati. Tra questi quello del trasferimento fraudolenti di valori, con l’aggravante mafiosa), in concorso con Antonio Mamone (non destinatario del Decreto di Fermo), in relazione alla macelleria “Mondo Carni”, intestata a Mamone ma di fatto che sarebbe riconducibile ai Muià.

Un altro reato, in concorso con Cosimo Futia detto “Shuster”, è quello della detenzione illecita di una pistola cal. 9 lunga, di una cal. 9x21, e una 9 corta, così come di una mitraglietta semiautomatica; e (in concorso con Michelangelo Archinà) della detenzione e porto illegale in luogo pubblico, per nasconderle, di più armi, tra le quali una cal. 9.

A Muià, ancora, si contesta l’usura aggravata dal metodo mafioso: con il fratello Carmelo avrebbe prestato 75 mila euro per la costruzione di un bruciatore, facendosi promettere e consegnare degli interessi usurari di 2.500 al mese.

Tra le accuse, inoltre, e in concorso con la moglie di Carmelo, Marilena Gravina (non destinataria del Decreto di Fermo), quella di favoreggiamento personale: dopo l’omicidio di Carmelo Muià, avrebbero sottratto dalla scena del crimine e nascosto un telefono cellulare dell’ucciso, per tutelare la memoria della vittima e nascondere i contatti tra questa e gli altri associati alla cosca.

Avrebbero poi svolto delle indagini autonome per eludere le investigazioni e scoprire i colpevoli dell’omicidio, per potersi vendicare prima di un eventuale arresto degli stessi.

In concorso con Cosimo Futia (detto “Shuster”) avrebbe poi detenuto e ceduto cinque bombe a mano con “spoletta” e un fucile della Benelli M1.

Giuseppe Gregoraci, invece, è gravemente indiziato di associazione mafiosa ed esercizio abusivo del credito, perché insieme a Cosimo Figliomeni, u brigante”, avrebbe svolto una o più attività finanziarie senza essere iscritti negli elenchi previsti dalle leggi in materia e, in particolare, avrebbero erogato prestiti di denaro, in maniera stabile, ad un numero indeterminato di persone.

LE INDAGINI PARALLELE DEI CANADESI

L’inchiesta reggina, come detto, tiene conto anche degli esiti di un’efficace attività di cooperazione internazionale tra investigatori della Polizia di Stato (Squadra Mobile locale e Servizio Centrale Operativo di Roma) e canadesi (la York Regional Police di Aurora), che hanno operato sotto le direttive dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo dello Stretto e d’intesa con il York Region Attorney’s General, per monitorare le proiezioni e le dinamiche criminali della cosche di ’ndrangheta tradizionalmente attive nello Stato del Nord America.

Proprio sul versante canadese, lo scorso 12 luglio, nella Greater Toronto Area (Vaughan e Woodbridge) - dove sono stati inviati in missione investigatori dello Sco e della Mobile reggina - la York Regional Police ha arrestato 10 soggetti, indagati per associazione per delinquere, riciclaggio, usura, gioco d’azzardo, a conclusione di autonome e separate indagini incentrate sugli interessi illeciti dei fratelli Cosimo ed Angelo Figliomeni, considerati esponenti di vertice della ’ndrangheta reggina in Canada e componenti della cosiddetta Camera di Controllo di Toronto.

Tra i destinatari del provvedimento restrittivo canadese figurano Angelo Figliomeni, detto “il brigante”, e coloro che sono considerati i suoi principali referenti per il riciclaggio del denaro, ovvero Salvatore Oliveti e Emilio Zannutti.

Contestualmente agli arresti, è stato eseguito il sequestro di beni mobili ed immobili, tra cui alcune auto di lusso e ingenti somme di denaro, per un valore complessivo di circa 23 milioni di dollari.

Le indagini condotte dalle Autorità italiane e canadesi fanno ritenere che le cosche di‘ndrangheta di Siderno, con le loro propaggini oltreoceano, stiano realizzando diversificate attività illecite nella Greater Toronto Area, forti dello stretto legame che unisce la Camera di Controllo canadese al Crimine di Siderno.

E l’operazione “Canadian ‘ndrangheta connection” rappresenta dunque un ulteriore ed importantissimo tassello nel contrasto al crimine organizzato di matrice calabrese che, ormai da diverso tempo, ha posto le sue radici in vari Stati, come appunto nella ricca Regione dell’Ontario.