Ambiente: la Uil Fpl Calabria denuncia i ritardi accumulati dall’ArpaCal

Calabria Attualità

“La UIL FPL Calabria ritiene ancora una volta di dovere pubblicamente censurare e denunciare il comportamento ed i ritardi accumulati dal management dell'Arpacal (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Calabria) in materia di contrattazione decentrata integrativa sia dell'Area della dirigenza che del personale non dirigente. - È quanto si legge in una nota del segretario generale aggiunto di UIL FPL Calabria, Francesco Caparello e del segretario generale Raffaele Gentile -

Oltre 300 dipendenti in maggioranza altamente qualificati, impantanati ormai da quattro anni in beghe strumentali sulla corretta quantificazione dei fondi contrattuali che non hanno purtroppo consentito la definizione della contrattazione decentrata integrativa, con il risultato di vedere penalizzato oltre misura lo stesso personale dipendente che non è stato messo nelle condizioni di avere obiettivi e conseguentemente di essere valutato sulla base di criteri oggettivi, trasparenti e predefiniti, mentre al contrario, con metodologie a dir poco sospette, sono stati assegnati incarichi dirigenziali particolari sulla base di una semplice manifestazione di interesse interna, interpretata ed applicata dallo stesso management "pro domo sua" a dispetto di una normativa di merito chiarissima oltre che di sentenze inequivocabili (ultima: TAR Lazio Sez. I n. 9505 dell'8.9.2014) che per la adozione degli atti di alta amministrazione, quali gli incarichi dirigenziali, obbligano il datore di lavoro pubblico a motivare espressamente la scelta di tutti i dirigenti.

La UIL FPL Calabria continua a rivendicare il diritto finora negato di negoziare e definire con urgenza la contrattazione decentrata integrativa degli ultimi quattro anni (2011, 2012, 2013, 2014) sia della dirigenza che della restante area del personale, anche a dispetto di chi finora ha ritenuto di strumentalizzare, per interessi personali, anche con posizioni oltremodo ostruzionistiche, le prime risultanze emerse dalle verifiche di una ispezione ministeriale le cui conclusioni, traslate nel tempo, non possono certamente congelare i diritti acquisiti, le procedure obbligatorie ed i criteri di misurazione della performance individuale e collettiva dei dipendenti; a conferma della corretta posizione assunta, la UIL FPL Calabria rivendica l'applicazione dell'art. 4 del decreto legge 6.3.2014 n. 16 e delle conseguenti circolari attuative della Presidenza Consiglio Ministri in materia di vincoli finanziari per l'utilizzo dei fondi contrattuali dei dirigenti e del personale della restante area.

Prima della ultima riunione del 31 luglio scorso la UIL FPL Calabria aveva forse fin troppo ottimisticamente sperato che si giungesse alla conclusione di una delle più annose contrattazioni aziendali che hanno interessato un Ente di grande dimensione in Calabria, con un ritardo di quattro anni senza avere avuto la possibilità di erogare ai dipendenti non solo il salario accessorio spettante, ma anche di definire criteri oggettivi per la misurazione della produttività e dei diversi istituti giuridico-economici, nonché strumenti normativi che potessero consentire agli oltre 40 Dirigenti dell'Agenzia l'assolvimento del ruolo, delle competenze e delle funzioni previste dagli articoli 4, 5 e 6 del D. Lgs. n. 165/01, finora negate, per il raggiungimento di risultati misurabili e tangibili.

Ancora una volta, con motivazioni risibili, la decisione è stata posticipata a "quindici giorni dopo", che ormai sono diventati tre mesi. In realtà un mese in più o in meno, visto che sono ormai quattro anni che i dipendenti aspettano risposte, non avrebbe molta importanza, ma il timore reale della UIL FPL Calabria è che la vicenda, squisitamente contrattuale, possa essere strumentalizzata, anche da forze negative esterne, per motivi elettorali che vedono la Calabria, finalmente, prossima al rinnovo del consiglio e della giunta regionale.

Gli incarichi dirigenziali - sulla base di una manifestazione di interesse che, ribadiamo, è stata interpretata dal management dell'Arpacal "pro domo sua" - sono stati invece assegnati solo ad un numero limitato di dirigenti già in precedenza individuati con una procedura anomala successivamente annullata, altri dirigenti hanno ricevuto incarichi separatamente e senza alcuna comparazione, altri ancora, a distanza di anni , non hanno un incarico formalmente assegnato; per non parlare degli incarichi assegnati "ad interim" che per come formulati non hanno presupposti giuridici e contrattuali, ma rischiano di essere solo una foglia di fico, forse solo per giustificare presenze in sedi diverse.

Le accuse all'Agenzia che recentemente si leggono sulla stampa locale, soprattutto riferibili a strumentazioni e tecnologie mai utilizzate, ovvero a controlli che, sempre secondo la stampa locale, non sarebbero stati adeguatamente svolti, in una regione "normale" avrebbero impegnato la politica ad attivare verifiche e controlli e, conseguentemente, viste le numerose criticità presenti sul territorio regionale, ad assumere decisioni concrete.

La UIL FPL Calabria, per il bene dell'Agenzia, dei cittadini calabresi e dei dipendenti, auspica che l'Arpacal non diventi campo di battaglia elettorale; ma tra chi attacca l'attuale gestione, e chi la difende acriticamente, il rischio è che i dipendenti, e quindi lo stesso Ente agenziale, si trasformino in vasi di coccio tra vasi di ferro.

La UIL FPL Calabria rammenta a chi è a corto di memoria che nel 2010, l'allora neo-eletto Presidente Peppe Scopelliti, spalleggiato dall'Assessore Giacomo Mancini, provò il golpe di liquidare fisicamente l'Arpacal e, dopo aver capito a fatica la grave gaffe compiuta, nominò un Commissario Straordinario, che è anche l'attuale direttore generale, per rimettere in sesto l'Agenzia.

Sono passati quattro lunghi anni e, a parte le propagandistiche uscite sulla stampa locale con convenzioni che spesso esulano dai compiti istituzionali primari dell'Agenzia e le inutili sfilate in passerella accanto a marinaretti, il territorio calabrese continua a ricevere dall'Arpacal un servizio monco ed insufficiente, con evidente mortificazione della maggioranza degli stessi dipendenti che, con grande senso di professionalità, continuano ad operare per il meglio, pur se periodicamente trasferiti ad libitum tra i diversi Servizi carenti di dirigenti titolari, a loro volta trasferiti (con una semplice mail) verso altri ..... lidi più vicini alle rispettive residenze, con il risultato di depauperare interi Dipartimenti del territorio regionale e di affollarne inutilmente altri.”