Furti in ville e gioiellerie, 13 arresti tra Roma e Reggio

Reggio Calabria Cronaca

I carabinieri del Comando provinciale di Roma e di Reggio Calabria hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare (di cui 9 in carcere e 4 ai domiciliari) nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti i componenti di un gruppo specializzato in furti di ingente valore effettuati principalmente in gioiellerie e abitazioni private di persone facoltose, e commessi tra la Capitale e la città della Stretto. Sarebbero stati anche individuati i basisti e i ricettatori e ritrovata parte della refurtiva.

L’accusa contestata è quella di associazione a delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione. Il blitz è scaturito dopo due anni di indagine e le misure sono state emesse dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura Direzione Distrettuale Antimafia.

E c'era anche il Teatro "Cilea" di Reggio Calabria - da cui il nome dell’operazione - tra gli obiettivi della "banda", dove nella sera del 2 novembre 2011, le informazioni in possesso dei criminali avevano confermato la presenza degli incassi delle ultime serate per una cifra ingente. Sfruttando le informazioni acquisite dai basisti, insospettabili imprenditori specializzati nel posizionamento di impianti di condizionatori d'aria, la banda sarebbe riuscita ad ottenere informazioni sulla refurtiva e le modalità di elusione degli impianti di allarme delle abitazioni private come anche delle gioiellerie.

Grazie alla loro competenza nel campo dell'elettronica, i malviventi avrebbero neutralizzato i sistemi di difesa passiva dei vari obbiettivi. L'indagine ha documentato una grandissima capacità organizzativa del gruppo con ruoli assegnati nei vari settori. Tra gli arrestati anche una badante.


GLI ARRESTATI | Luigi Davide Belgio, nato a Reggio Calabria il 14/10/1962; Mauro Boschetti, nato a Roma il 17/12/1969; F.F., nato a Reggio Calabria il 2/11/1975; Bruno Guerrieri, nato a Roma il 9/11/1950; Stefano Mestergiovanni, nato a Roma il 4/5/1968; Fortunato Musolino, nato a Santo Stefano D’Aspromonte (RC) il 26/06/1950, residente a Roma; Alberto Olivieri, nato a Roma il 13/08/1957; Antonio, Talinucci nato a Roma il 25/01/1956; Marine Bickadze, nata in Georgia il 19/08/1964 e residente a Reggio Calabria; Antonio Pasquale Curcio, nato a Reggio Calabria il 18/12/1987; Domenico D’agostino, nato a Reggio Calabria il 3/10/1963; Marco Di Santo, nato a Roma il 7/05/1965.

IL GIUDICE HA DISPOSTO: la Misura della Custodia Cautelare in carcere nei confronti di Belgio, Boschetti, F.F., Guerrieri, Mestergiovanni, Musolino, Olivieri E Talinucci per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio; la Misura Cautelare degli Arresti Domiciliari nei confronti di Bikadze, Di Santo, Curcio E D’agostino: i primi due, poiché ritenuti intranei all’associazione per delinquere di cui sopra con lo specifico ruolo di persone dedite alla ricettazione della refurtiva; gli altri due per concorso nel tentato furto al Teatro Cilea di Reggio Calabria; la Misura Cautelare dell’Obbligo di Presentazione alla P.G. nei confronti di Cucuzzoli per il reato di ricettazione.


I DETTAGLI DEL BLITZ

L’OPERAZIONE “Cilea” trae origine da un attività investigativa della Compagnia di Reggio Calabria partita nel luglio 2011 e scaturita dal tentato furto perpetrato presso una gioielleria cittadina. All’indagine hanno contributo in misura determinante le risultanze investigative del Nucleo Investigativo di Roma che stava indagando su altri soggetti dediti a furti di notevole entità, in diverse località tra cui la capitale, avvalendosi - sotto il profilo logistico, informativo ed operativo - di basisti del luogo.

I successivi accertamenti avrebbero consentito di documentare l’esistenza di un vero e proprio gruppo criminale ben collaudato, facente capo a Luigi Davide Belgio e a Fortunato Musolino, (entrambi reggini, il secondo dei quali domiciliato in Roma) che sarebbe stato nel settore dei furti su commissione presso gioiellerie ed abitazioni. Nel corso di tali attività, sarebbe stato evidenziato l’interessamento del gruppo criminale a “colpi” da eseguire a Palermo, Reggio Calabria e Roma.

A Reggio, tra gli obbiettivi era stato selezionato anche il “Teatro Cilea”, dove, come dicevamo, nella notte del 9 novembre 2011, il Nucleo Operativo e Radiomobile di Reggio Calabria aveva sventato un furto, arrestando in flagranza di reato Luigi Davide Belgio, Antonio Talinucci e F.F. e denunciando Domenico D’agostino e Antonino Curcio.

Nel corso delle indagini veniva individuata una donna georgiana, domiciliata a Reggio Calabria ed impiegata come badante, che avrebbe funto da ricettatore per conto della “banda” e successivamente identificata come Marine Bikazde. Le indagini su quest’ultima avrebbero consentito di ritrovare parte della refurtiva proveniente dai vari colpi messi a segno nelle abitazioni. A Roma, invece, veniva individuato Marco Di Santo, (commerciante di metalli preziosi), che sarebbe stato, secondo gli investigatori, il ricettatore di oro e metalli preziosi proventi dal furto e presso il quale sarebbe confluita la refurtiva.



h 16:23 l "Nessuna porta blindata è sicura, ci sono specialisti in grado di aprirla senza lasciare segni di effrazione, è solo questione di tempo". Lo ha detto il maggiore Pantaleone Grimaldi, comandante della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria, illustrando i risultati dell'operazione Cilea, che è stata conclusa stamani dopo due anni di indagine con l'arresto di 13 persone, una banda dedita a furti in gioiellerie e appartamenti di proprietari facoltosi.

“L'indagine insegna che al giorno d'oggi le contromisure per evitare la visita dei ladri devono essere molteplici, a partire da banali quanto scontati, ma inosservati, piccoli consigli di carattere generale. Mai fare entrare in casa sconosciuti, mai raccontare nemmeno ai vicini di casa l'ubicazione della cassaforte o dei propri sistemi di allarme, ma ancora più semplicemente, se si devono fare entrare operai di qualsiasi natura per eseguire lavori in casa, nascondere dalla vista tutto ciò che può dare l'idea di una "preda appetibile".

E' così che la banda, invece, metteva a segno colpi su colpi, talvolta ostacolati dagli stessi carabinieri, come la notte del 9 novembre 2011, quando in tre furono arrestati per il tentato colpo al Teatro Cilea di Reggio Calabria, obiettivo era l'incasso di uno spettacolo che aveva fatto il tutto esaurito. La banda era composta prevalentemente da romani, con due basisti reggini. Questi ultimi erano insospettabili imprenditori, che in ragione del loro lavoro potevano visitare le case dei reggini, e segnalare ai compari i dettagli per entrarvi. In un caso la banda ha pianificato per tre anni un colpo in una casa di Reggio Calabria. Sono perfino riusciti a entrare più volte in casa, mentre i proprietari erano in vacanza al mare, senza però mai riuscire a trovare la cassaforte. Gli arrestati sono 13 (9 in carcere e 4 ai domiciliari), più una persona sottoposta all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. (AGI)