Cetraro, assolto il Radicale Quintieri non ha calunniato il sindaco Giuseppe Aieta

Cosenza Cronaca

Si è concluso presso il Tribunale di Paola, Sezione penale in composizione monocratica (Giudice Antonietta Dodaro) il processo penale a carico di Emilio Quintieri, cetrarese, già Consigliere nazionale dell’Associazione Verdi Ambiente e Società Onlus ed esponente del Partito Radicale.

Il cetrarese era finito a giudizio, su richiesta del Pubblico ministero Eugenio Facciolla, perché ritenuto responsabile del delitto di calunnia in pregiudizio del sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta. Un reato grave che prevede la condanna alla reclusione da 2 a 6 anni.

Nell’estate del 2007, l’ambientalista presentò una denuncia alla Procura della Repubblica di Paola contro il primo cittadino accusandolo di “condotta omissiva” e, nello specifico, di non aver intrapreso alcun provvedimento in ordine alla pratica della vendita illegale dei prodotti della pesca nell’ambito del territorio comunale ed, infine, per non aver evaso un atto di diffida inviatogli con il quale gli si chiedeva di porre rimedio a questa situazione.

In sede di udienza preliminare il sindaco e la Giunta comunale di Cetraro si sono costituiti parte civile affidando incarico all’avvocato Maria Teresa Iannuzzi del Foro di Paola (sostituita dall’Avvocato Eugenio Garritano), per chiedere la condanna dell’esponente politico ed il risarcimento dei danni, quantificati in 20.000 euro per danni all’immagine dell’Ente Comunale accusato.

Durante l’istruttoria dibattimentale, durata alcuni anni, sono stati sentiti vari testimoni tra cui lo stesso sindaco Aieta, il quale – sostanzialmente – avrebbe confermato quanto denunciato da Quintieri, pur riferendo di aver adeguatamente risolto la problematica lamentata. Circostanza che sarebbe stata smentita in udienza dall’imputato che avrebbe precisato come all’epoca dei fatti ma anche alla data odierna la vendita dei prodotti ittici a Cetraro fosse disciplinata ed effettuata in base alla normativa vigente in materia di commercio di sostanze alimentari su aree pubbliche.

Nella scorsa udienza, l’imputato con il suo difensore, essendo stato sostituito il Giudice, ha rinunciato a far rinnovare l’istruttoria dibattimentale ed a far sentire gli altri testi a discarico per evitare che si addivenisse ad un nulla di fatto poiché la prescrizione era imminente.

Per cui il Giudice ha disposto la prosecuzione del processo fissando udienza per l’esame dell’imputato visto che lo stesso vi acconsentiva e la contestuale discussione.

A chiedere l’assoluzione dell’ex Consigliere Nazionale dei Vas è stato lo stesso Pubblico Ministero, il quale ha evidenziato la legittimità del comportamento posto in essere dall’imputato, poiché denunciò il Sindaco sulla base di circostanze concrete poi emerse anche in dibattimento afferenti alla vendita illegale del pesce a Cetraro, tra l’altro, più volte, sottoposta dallo stesso all’attenzione di tutte le Istituzioni Pubbliche.

Il difensore della parte civile, invece, contrariamente alla pubblica accusa, ha insistito per la condanna alla pena ritenuta di Giustizia ed al risarcimento dei danni in favore del Comune di Cetraro.

La difesa dell’imputato rappresentata dalla penalista Sabrina Mannarino, ha chiesto invece l’assoluzione con formula ampiamente liberatoria per insussistenza dei fatti o, in subordine, perché gli stessi non costituivano reato.

Il Tribunale di Paola, all’esito della Camera di Consiglio, ha disposto la completa assoluzione di Emilio Quintieri ai sensi dell’articolo 530 comma 1 del Codice di Procedura Penale, invocata dal Pubblico Ministero e sostenuta dalla difesa, ritenendo che il fatto contestato con costituisse reato.