Operazione New Bridge, scatta il sequestro a beni per 2 mln di euro

Reggio Calabria Cronaca

Un provvedimento di sequestro preventivo, per un valore di 2 milioni tra beni e conti correnti riconducibili a sei persone coinvolte nell’inchiesta “New bridge”, è stato emesso dal gip del Tribunale di Reggio Calabria a seguito dell’indagine effettuata dallo Sco, dalla e dalla Squadra mobile reggina, in collaborazione con l’Fbi statunitense; che, nel febbraio di quest’anno, avrebbe consentito di individuare un’organizzazione criminale impegnata nel traffico di droga tra la Calabria e l’America e facente riferimento alla famiglia degli Ursino di Gioiosa Ionica e a quella dei Gambino a New York.

LE INDAGINI patrimoniali scattate dopo il provvedimento di fermo di 18 persone, tra cui anche presunti esponenti di un gruppo criminale della provincia di Benevento, avrebbero accertato una sproporzione tra le disponibilità economiche dei sei soggetti e i redditi da loro dichiarati: i sequestri sono stati eseguiti così nei confronti di Carlo Brillante, Domenico Geranio, Nicola Simonetta, Francesco Ursino, Francesco Vonella e Cosimo Morando. In particolare, il provvedimento del Gip - su richiesta della Procura distrettuale antimafia - ha disposto i sigilli ad un bar e un appartamento a Montefalcone di Val Fortore (Benevento) e a un ristorante, due imprese, un’associazione culturale, un fabbricato, diverse autovetture e quattro terreni in Calabria, tra Gioiosa Ionica e Squillace oltre che a tutti i rapporti bancari riferiti agli indagati.

h 18:26 | L’ordinanza del magistrato comprende altresì il sequestro di tutti i rapporti bancari degli indagati con gli istituti di credito, l’associazione culturale e ricreativa“Las Vegas” di Gioiosa Jonica di cui è legale rappresentante Domenico Geranio e diverse autovetture, per un valore complessivo stimato intorno ai due milioni di euro.

Come si ricorderà, l’indagine “New Bridge”, svolta tra l’Italia e gli Stati Uniti d’America, dove l’F.B.I., su disposizione della Magistratura statunitense, aveva arrestato, in contemporanea con la Polizia italiana, altre 7 persone, ha consentito di individuare un legame, a doppio filo, tra famiglie di ‘ndrangheta, con particolare riguardo alla citata famiglia di Gioiosa Jonica e alcuni personaggi italo-americani, insediati a New York City, fra cui Franco Lupoi, genero del sopra citato Simonetta, sequestrando ingenti quantitativi di droga.