Traffico di stupefacenti, 15 fermi nel cosentino. Sequestrati droga e armi

Cosenza Cronaca

Dalle prime ore di stamani è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza che stanno eseguendo undici provvedimenti di fermo, smantellando una presunta organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti ed attiva nel capoluogo e nell’alto ionio cosentino. Sequestrati complessivamente 16 chili di sostanze stupefacenti e armi.

I PROVVEDIMENTI, emessi dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro sulla scorta delle indagini condotte dal Reparto Operativo insieme alla Compagnia Carabinieri di Corigliano Calabro Scalo, riguardano attività avviate nel dicembre 2011 e che avrebbero consentito di trarre in arresto 12 persone e sequestrare circa 16 chili di sostanze stupefacenti, sei pistole e due fucili nonché segnalare come assuntori di sostanze stupefacenti oltre cinquanta persone. Rintracciati i canali di provenienza della droga e neutralizzata una fitta rete di spacciatori che operavano nel capoluogo e nel comprensorio dell’alto ionio cosentino.

Le indagini hanno avuto punti di collegamento con una analoga attività coordinata dalla stessa Procura Distrettuale di Catanzaro e condotta dalla Questura di Cosenza che ha eseguito altri quattro provvedimenti di fermo nei confronti di elementi considerati coinvolti nello stesso traffico di stupefacenti.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta presso il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza alle 11,30.

16: 00 | Undici persone fermate e quattro ancora ricercate. È il bilancio dell'Operazione "Drugstore", condotta dalla Polizia, che ha fermato 4 persone, e dai Carabinieri, che ne hanno fermate altre 7. L'accusa è per tutti di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il gruppo fa parte del cosiddetto clan degli "zingari", operante soprattutto nella Sibaritide. La Dda di Catanzaro ritiene che, sul fronte dello spaccio della droga, si sia creata una sorta di "pax" tra gli zingari e il clan Forastefano, pure operanti sullo ionio cosentino.

Le indagini sono partite nel 2011 e hanno portato, nel tempo, all'arresto di altre 8 persone e al sequestro di 16 chili di stupefacenti. Sequestrati anche due fucili, sei pistole e munizioni e denunciati 50 assuntori di sostanze stupefacenti. I fermati sono Antonio Abbruzzese, 55 anni, il suo quasi omonimo Antonio Abruzzese di 29 anni; Rocco D'Amato, 23 anni, Vincenzo D'Amati, 45 anni, Leonardo D'Amati, 34 anni, Francesco Malomo, 41 anni e Celestino Abbruzzese, 31 anni, tutti fermati dai carabinieri. La polizia ha invece fermato Celestino Abbruzzese (omonimo del precedente), Luigi Abbruzzese, Antonello Vetere e Marco Paura. " questa operazione: Ha una particolarità riguarda si' il traffico di droga, ma lambisce le cosche della criminalità organizzata della Sibaritide, visto che tra i fermati ci sono soggetti di primo piano del clan Abbruzzese" ha detto Vincenzo Lombardo, procuratore capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nel corso della conferenza stampa degli inquirenti. Per il questore Alfredo Anzalone "c'è questa vera anomalia: che gli zingari sono riusciti a fare un'associazione criminale di stampo 'ndranghetistico. È pazzesco. E questo deve far tener conto della valenza criminale di questa gente". (AGI)