‘Ndrangheta: 20 arresti tra Calabria, Lombardia, Lazio ed Emilia

Vibo Valentia Cronaca

I carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia, in collaborazione con i militari dell’arma di Milano, Roma e Bologna, stanno conducendo, in Calabria, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, una operazione contro la ‘ndrangheta. 20 le ordinanze di custodia cautelare in carcere (in maggioranza a carico di imprenditori) emesse dal gip di Catanzaro su richiesta della direzione distrettuale antimafia del capoluogo calabrese.

È inoltre in esecuzione, con l’ausilio della Guardia di finanza, un decreto di sequestro preventivo emesso dalla D.d.a. di Catanzaro che riguarda di 19 aziende e 25 persone fisiche, con conseguente sequestro di 45 immobili (terreni, fabbricati, appartamenti e pertinenze), tra cui 2 bar ubicati in pieno centro a Roma e conti correnti riconducibili ai destinatari del provvedimento, per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro.

Si tratta della cosca Tripodi di Vibo Valentia, frazione Marina, subordinata al clan Mancuso di Limbadi, di cui costituisce l’ala economico – imprenditoriale.

I particolari dell’attività saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo alle ore 11 del 23 maggio 2013 presso il gruppo operativo Calabria dei carabinieri di Vibo Valentia.

h 9:17 | Nel mirino del blitz denominato “Operazione Libre”, che ha coinvolto diverse località della provincia di Vibo Valentia, nonché Roma, Milano, Bologna, Brescia, Padova e Verona, i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, supportati dai Reparti locali e dal Gruppo Operativo Calabria Carabinieri, nonché dai Finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia e dei Nuclei PT di Roma, Milano, Brescia, Padova, Verona e Bologna, esponenti e sodali della cosca di ‘ndrangheta “Tripodi” di Vibo Valentia fraz. Marina e loc. Porto Salvo.

Associazione di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, usura, estorsione, illecita detenzione di arma comune da sparo e frode nelle pubbliche forniture (reati aggravati dalle modalità di cui all’art. 7 L. 203/91) sono i reati di cui sono ritenuti responsabili i 20 indagati odierni.

Tra i beni sottoposti a sequestro, dai militari della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, spiccano 2 bar ubicati in pieno centro a Roma, un altro ubicato in provincia di Milano e immobili di pregio ubicati a Roma e Milano.

L’operazione conclude una complessa e prolungata attività investigativa, che ha permesso di accertare l’operatività della citata cosca “Tripodi”, non ancora riconosciuta giudizialmente, ricostruendone le attività illecite nell’arco temporale 2006 - 2012, le dinamiche interne ed esterne, nonché i variegati interessi economici in diverse Regioni.

L’organizzazione criminale in tratto, ritenuta subordinata alla nota famiglia “Mancuso” di Limbadi (VV) e Nicotera (VV), “si avvale – secondo gli inquirenti - della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, per commettere delitti, quali quelli di estorsione, usura, detenzione e porto illegale di armi, ovvero per acquisire, direttamente ovvero attraverso ditte intestate a prestanome, il controllo dell’attività edilizia nel settore dei lavori pubblici e degli appalti di opere pubbliche, ovvero ancora al fine di procurare voti a sé o ad altri, e segnatamente a candidati compiacenti che si sono presentati alle elezioni del 2010 per il rinnovo del Consiglio Regionale del Lazio, regione in cui l'associazione intendeva espandere la propria attività imprenditoriale, e comunque per realizzare in favore dei propri affiliati profitti ingiusti”.

Quanto precede mediante:

a. l’infiltrazione, attraverso società direttamente riconducibili ad alcuni esponenti della cosca od intestate a prestanome, perlopiù operanti nel settore dell’edilizia:

  • nei lavori pubblici lungo la costa vibonese, dove il sodalizio esercita il proprio predominio;
  • in opere pubbliche realizzate in altre località del territorio nazionale;

b. l’utilizzo di numerose società riconducibili alla cosca, che costituiscono lo strumento per la commissione dei reati e in particolare per l’accaparramento degli appalti, tanto da poter far ritenere la cosca una vera e propria Holding di ‘ndrangheta;

c. l’usura, accertata in particolare nei confronti di un commerciante di autovetture vibonese, divenuto testimone di giustizia ed attualmente sottoposto al piano di protezione;

d. le estorsioni ai danni di altri operatori economici, attuate anche attraverso l’imposizione:

  • del pagamento di fatture per prestazioni in realtà mai eseguite;
  • dell’acquisto di beni e prestazioni d’opera dalle ditte riconducibili al sodalizio;

e. il tentativo di acquisire appalti pubblici nel Lazio anche attraverso il promesso sostegno elettorale ad un candidato (non indagato) alle elezioni del Consiglio Regionale del 2010, in seguito eletto.

GLI ARRESTATI | Le persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'operazione "Libra" sono: Nicola Tripodi, 65 anni; Sante Mario Tripodi, 40 anni; Antonio Tripodi, 49 anni; Orlando Tripodi, 27 anni, tutti di Porto Salvo, frazione di Vibo Valentia; Salvatore Vita, 38 anni, di Vibo Valentia; Francesco Comerci, 38 anni, dei Messina; Massimo Murano, 40 anni, di Busto Arsizio (Va); Cristian Sicari, 28 anni, di Tropea; Giovanni Aracri, 43 anni, di Vibo Valentia; Maria Alfonsa Farfaglia, 44 anni, di Vibo Valentia; Gregorio De Luca, 35 anni, di Vibo Valentia; Raffaele Acanfora, 45 anni, di Scafati (Sa); Daniele Marturano, 40 anni, di Vibo Valentia; Orazio Mantino, 41 anni, di Vibo Marina. Agli arresti domiciliari si trovano: Roberto La Gamba, 27 anni, di Soriano Calabro (Vv); Francesco La Tesse, 28 anni, di Vibo Valentia; Simon Schito, 31 anni, di Milano; Francesco Lo Bianco, 39 anni, di Vibo Valentia.

Misura cautelare rigettata per: Antonio Chirico, 26 anni, di Vibo Marina; Luciano Franzoni, 35 anni, di Vibo Valentia; Daniele Prestanicola, 31 anni, di Vibo Valentia; Gaetano Staropoli, 46 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Vita, 47 anni, di Vibo Valentia.

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