Osservatorio minori contro “L’eredità”: messaggi devastanti in fascia protetta

Calabria Attualità

“L’abbassamento della soglia anagrafica, relativamente al primo rapporto sessuale, rappresenta uno degli aspetti maggiormente drammatici dell’emergenza educativa in atto. Per tale ragione è inaccettabile che sulla rete ammiraglia della Tv di Stato, in piena fascia protetta ed in uno dei contenitori più accreditati in termini di audience, filtri un messaggio normalizzante del fenomeno, senza curarsi degli effetti che esso può determinare sull’utenza in età evolutiva”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, puntando l’indice contro “L’eredità”, il quiz condotto da Carlo Conti, che nella “scossa” di ieri sera non ha trovato di meglio che spiattellare l’età della prima volta di alcuni vip.

“Risolini e ammiccamenti sulla prima esperienza sessuale del capitano della Roma, Francesco Totti, a 12 anni – incalza Marziale – non fanno che banalizzare un aspetto sul quale la società contemporanea è tenuta, invece, ad interrogarsi. Fare avanspettacolo su un tema così delicato significa assumersi una precisa responsabilità nei confronti delle famiglie, che attraversano un momento particolarmente difficile nel rapporto con i figli minorenni e che dovrebbero trovare nella Rai un’alleata e non già una nemica”.

Il sociologo, che ha lavorato nella commissione ministeriale preposta alla stesura della normativa vigente in materia di rapporto tra Tv e Minori, si dice: “Consapevole del fatto che ad essere stato violato non è soltanto il Codice Tv e Minori, bensì il Contratto di Servizio che autorizza la Rai a prelevare il canone in quanto Tv di Stato. Il mancato rispetto dei Minori è motivo portante che in un Paese serio avrebbe significato la revoca del piano industriale ed il conseguente disconoscimento dell’azienda quale servizio di Stato. Ma, siamo in Italia – conclude Marziale – e c’è da augurarsi che almeno il presidente e il dg della Rai provvedano a spiegare ai cittadini azionisti le ragioni di simili violazioni”.