Vertenza Italcementi, la Cisal attacca Confindustria

Vibo Valentia Politica

“La Cisal accoglie con le sue più naturali riserve il contenuto dell’accordo siglato martedì scorso nella sede di Confindustria sulla vertenza Italcementi. I motivi per cui dimostra le sue distanze sull’intesa raggiunta sono contenute in una comunicazione che ha inviato al vertice aziendale di Bergamo e per conoscenza al ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera, al prefetto Michele di Bari, al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e al sindaco Nicola D’Agostino. – Lo si legge in una nota stampa del Segretario provinciale della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori di Vibo Valentia Filippo Curtosi - La Cisal ha proposto, infatti, l’attuazione di un “contratto di programma” che passa attraverso gli investimenti di Governo e che merita di trovare posto anche all’interno del decreto per la individuazione del territorio vibonese quale “area di crisi” e che rappresenta, sostanzialmente, un motivato invito alla Regione Calabria a cofinanziare l’importante iniziativa.

Inoltre non si tratta, per come qualcuno potrà intendere, che ci si scade nella nota lotta tra parenti poveri, quando si afferma che riesce a tutt’oggi incomprensibile ed assurdo il motivo per cui Confindustria nella riunione svoltasi martedì scorso nella sua sede di via Affaccio abbia preterintenzionalmente escluso la Cisal dal tavolo di confronto. Atteggiamento che desta non poca preoccupazione. Non v’è alcun dubbio che al Presidente Antonio Gentile non sfuggirà, la convinzione che la Cisal si sia rivelata sempre più parte attiva nella lunga telenovela legata alla discussione, svoltasi a più riprese, sul grave problema della chiusura dello stabilimento di Vibo Marina.

Ci si domanda il perché dell’arbitraria esclusione, da parte di Confindustria, dall’incontro che, secondo gli aderenti, avrebbe portato al conseguimento di una intesa tra le parti sulla riconversione strutturale per il Centro di macinazione del clinker. Un gesto, quello deciso da Confindustria, inconcepibile, fuori dal sistema delle regole di partecipazione democratica, che lascia spazio all’avvio di dubbi comportamentali sulla condotta di una Associazione che, in questo caso, è apparsa irresponsabile nella sua scelta.

Il Presidente Antonio Gentile ben comprenderà, altresì, che il coinvolgimento della Cisal nella vicenda Italcementi non è mai stato di mera facciata e che in più occasioni si è giovata del diretto plauso della massima autorità di governo del territorio, il prefetto, che così come alle altre parti, ha riconosciuto al sindacato di via Luigi Razza il suo ruolo, la sua funzione ed il suo competente impegno in direzione della riuscita della trattativa messa in piedi all’indomani della infelice strada prospettata dal Gruppo Italcementi.

Ecco perché riteniamo che quello che viene definito l’accordo Azienda sindacati è inficiato, nella sostanza, dalla voluta assenza di una Confederazione come la Cisal dal tavolo dei giorni scorsi. Ferma restando l’idea che la “decretata” esclusione non sia il frutto di un possibile condizionamento che non vogliamo neanche minimamente ipotizzare. Va, in ogni caso, preso atto che il comportamento di Confindustria, in questa sede, va rigorosamente stigmatizzato ed esposto alla pubblica attenzione".


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