Due gravi casi di incendio doloso, denunicate tre persone

Reggio Calabria Cronaca

Denunciato a piede libero il presunto responsabile del devastante rogo che nei giorni scorsi ha interessato diversi ettari di bosco costituito da specie quercine, terreni ulivetati e cespugliati e che ha coinvolto anche strutture rurali, quali ricoveri di animali e abitazioni di campagna fino a giungere pericolosamente in prossimità degli abitati di Arcoleo e Grumeto della località Armo di Reggio Calabria.

Per le indagini, condotte dal personale del Comando Stazione Forestale di Reggio Calabria ed afferente al Nucleo investigativo provinciale, è stato impiegato un metodo investigativo innovativo denominato M.E.F. – Metodo delle Evidenze Fisiche che si basa su puntuali criteri di “lettura” del singolo episodio incendiario e che sta conducendo alla soluzione di un crescente numero di casi di incendio boschivo, sia colposo che doloso, con l’individuazione dei presunti responsabili.

Dopo un’oculata e minuziosa ricerca di indizi utili ad individuare l’origine di un devastante incendio, il personale operante ha individuato un terreno nella località “Giacobbe di Armo” in agro del comune di Reggio Calabria, risultato di proprietà di D.A. di 26 anni.

Considerato che gli indizi repertati mostravano inconfutabilmente che da quel punto si era generato l’incendio boschivo, è stata sentita quale persona informata sui fatti D.G., di 58 anni, padre della proprietaria e conduttore del terreno, che ha fornito dichiarazioni contrastanti con i risultati delle indagini esperite dal personale operante. In una dichiarazione, il presunto responsabile ha sostenuto di essere giunto sul proprio terreno la mattina dell’incendio riscontrando che il fuoco era già presente, ed avendo tentato invano di spegnerlo. Tale dichiarazione è stata contrastata dalle indagini. Pertanto, dopo le formalità di rito, il presunto responsabile del rogo è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria con l’accusa di incendio boschivo colposo.

L’evento, che si è protratto per ben due giorni consecutivi, ha reso necessario per le operazioni di spegnimento, l’intervento a terra delle squadre di pronto intervento della Regione Calabria nonché di un mezzo aereo della Protezione Civile, oltre ad aver avuto importanti ripercussioni sui terreni limitrofi, espandendosi per circa due chilometri dal luogo di inizio e coinvolgendo una superficie complessiva di ben 150 ettari. Diverse proprietà private sono state interessate dalle fiamme distruggendo anche alcuni ettari di terreno di uliveti. Le conseguenze maggiori però sono state a carico dei boschi quercini radicati nelle aree limitrofe, che, in parte, risultano fortemente compromessi dal passaggio del fuoco.

Altri due soggetti, C.A. e B.V., rispettivamente di 68 e 48 anni, sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria, in un’altra operazione, dal personale del Comando Stazione di Caulonia, sempre per il reato di incendio colposo avvenuto nella località “Bellomondo. Sant’Onofrio” nel comune di Rocella Jonica. Anche in questo caso, secondo i riscontri investigativi gli indagati, intenti nella pulizia dei terreni dai residui vegetali provenienti dalla lavorazione, a causa delle favorevoli condizioni climatiche, hanno perso il controllo del fuoco provocando un incendio che ha interessato ben 18 ettari di superficie, lambendo alcuni fabbricati rurali e mandando in cenere un bosco di 5 ettari di macchia mediterranea. Grazie al pronto intervento del personale del Reparto di Caulonia che ha attivato la procedura di spegnimento con il mezzo aereo, è stato possibile domare le fiamme scongiurando danni ben peggiori.

Il Corpo Forestale dello Stato svolge un ruolo centrale nella difesa dagli incendi boschivi, reato severamente punito dalla vigente normativa, sia per le attività di prevenzione e contrasto del fenomeno che dei reati ad esso connessi. Il Comando Provinciale, anche in considerazione degli ottimi risultati operativi raggiunti grazie all’impiego di specifiche tecniche investigative, ha previsto l’intensificazione delle attività di controllo dei territori provinciali di competenza, in accordo a quanto disposto dall’Ispettorato Generale e dal Comando Regionale.