Consiglio provinciale di Catanzaro, approvato il bilancio

Catanzaro Politica

Il Consiglio Provinciale di Catanzaro, riunito questa mattina sotto la presidenza di Peppino Ruberto, ha approvato il bilancio di previsione 2012 e il pluriennale 2012-2014, oltre che i piani annuali e triennali delle opere pubbliche. Il bilancio, dopo la relazione dell’assessore al ramo Giovanni Merante e l’intervento del presidente della Provincia Wanda Ferro, è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza di centrodestra e con la minoranza che si è divisa con quattro voti contrari e l’astensione di tre consiglieri, di cui due rivestono anche la carica di sindaci “e che perciò – ha spiegato Wanda Ferro –, hanno spiegato di comprendere bene le difficoltà che gli enti locali stanno attraversando”. “E’ comunque un grande motivo di soddisfazione – ha commentato ancora Wanda Ferro - avere ricevuto dalla minoranza nel suo complesso il chiaro riconoscimento della nostra capacità di amministrare in un periodo in cui i tagli dei trasferimenti sono sempre più pesanti”. Nel corso del dibattito, tra l’altro, il capogruppo del Pd Enzo Bruno ha sottolineato come “il taglio di trasferimenti per 15 milioni di euro in due anni non consente un’analisi sugli indirizzi politici”, e ha manifestato la disponibilità a collaborare nella battaglia “per la sopravvivenza dell’ente che qualcuno vorrebbe liquidare minando il sistema delle autonomie locali”.

Il presidente Wanda Ferro ha sottolineato che “sono state chiarite le sottolineature della Corte dei Conti, che per l’ente intermedio costituisce un compagno di viaggio e non una controparte. Abbiamo dimostrato di essere un ente sano, che nonostante i 15 milioni di tagli e i 228 milioni di residui attivi - somme che la Provincia accredita a vario titolo da ministeri e dalla regione per le note difficoltà legate al rispetto del patto di stabilità interno, o, ad esempio, per i fitti e per i trasferimenti di deleghe e funzioni - ha garantito la possibilità di fare anticipazioni di cassa per non bloccare i cantieri e realizzare le opere programmate sul territorio. Un ente che è riuscito in quattro anni a risolvere molte problematiche e che anche nel futuro, con una gestione attenta e anche in collaborazione con le amministrazioni comunali, potrà dare risposte ai territori, tagliando il superfluo e sfruttando le opportunità offerte dai bandi comunitari che consentiranno di intervenire anche in settori che non corrispondono ai principali compiti istituzionali dell’ente, ma che contribuiscono allo sviluppo e alla crescita complessiva del territorio”.