'Ndrangheta, colpo alla cosca Rodà-Casile. 26 Arresti nel reggino

Reggio Calabria Cronaca
La conferenza stampa

'Ndrangheta, colpo alla cosca Rodà-Casile. 26 Arresti nel reggino

In manette l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Condufori| Operazione congiunta dei Carabinieri e della Polizia di Stato di Reggio Calabria che stamattina hanno eseguito 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del tribunale reggino (Gli arrestati e le foto). I ventisei soggetti sono indagati - a vario titolo - per associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale e sono sospettati di essere vicini alla cosca 'ndranghetista Rodà - Casile che opera nei comuni di Condofuri e San Lorenzo. L'organizzazione criminale - sostengono gli investigatori - aveva attuato una vera e propria strategia di controllo del territorio, finalizzata all'imposizione del racket delle estorsioni a carico degli operatori economici del comprensorio, all'aggressione degli appalti pubblici promossi dal Comune di Condofuri, al traffico di armi e munizioni, al condizionamento delle decisioni dell'amministrazione comunale in carica. C'è anche l'assessore ai Lavori Pubblici del comune di Còndofuri tra le persone colpite dalle 26 ordinanze. (leggi l'articolo correlato) Si tratta di Filippo Rodà, primo degli eletti nelle consultazioni per il rinnovo del consiglio comunale del 6 e 7 giugno dello scorso anno. Secondo gli inquirenti è stata documentata l'ingerenza della 'ndrangheta nelle elezioni amministrative del paese. In particolare, sarebbe stato appurato che il sodalizio mafioso era riuscito non solo ad inserire la candidatura di un proprio uomo nell'elenco degli eleggibili, ma anche a fargli raccogliere un tale numero di preferenze da indurre il nuovo capo dell'amministrazione comunale a conferirgli la delega ai Lavori Pubblici. L'attività investigativa è scaturita dall'incendio nel 2007 di un escavatore della ditta "Edil B&B" dei fratelli Borgia di Sant'Agata del Bianco, un' impresa di movimento terra che all'epoca dei fatti operava in località Rodi' del comune di Condofuri. Gli inquirenti avrebbero anche individuato il produttore e fornitore di munizionamento. Si tratta di un uomo del paese che, in possesso di attrezzature adeguate e materia prima, di cui si approvvigionava anche attraverso il mercato lecito del circuito delle armerie della zona, necessaria alla costruzione, si adoperava al servizio della cosca per fornire munizionamento nel calibro e quantità di volta in volta commissionati. È stato anche riscontrato che l'associazione poteva avvalersi di tecnici compiacenti in possesso di strumentazioni in grado di rilevare la presenza di microspie e consentirne la loro disattivazione.