Uil Rua Università: assetto risorse umane e strumentali

Calabria Attualità

"Oggi, 1° giugno 2012, la UIL RUA dell’Università della Calabria si è riunita in assemblea, per riflettere sul futuro assetto delle risorse umane e strumentali, alla luce del processo di riorganizzazione, che dovrebbe coinvolgere l’intero Ateneo. - Comunica una nota stampa - Gli anni trascorsi sono stati di indubbia crescita per l’Università della Calabria, sia per la ricerca prodotta, sia per la didattica erogata, sia per la qualità dei servizi. Crescita che ha significato, nel tempo, consolidamento, a livello nazionale, di posizioni che oggi andrebbero non solo difese quanto, possibilmente migliorate.

Da ciò la necessità di una rivisitazione della macchina organizzativa in linea con i processi individuati nel panorama nazionale (vedi spending review), indispensabili per la sopravvivenza della stessa Istituzione.

Certo, fin dall’inizio, le azioni compiute per dare concretezza alle novità statutarie, imposte dalla legge n. 240 del 2010, non hanno brillato per fini esclusivamente rivolti alla riqualificazione dell’offerta formativa ed all’aumento delle performances della ricerca.

Come interpretare, ad esempio, le scelte dei singoli che hanno determinato le aggregazioni nelle nuove strutture dipartimentali? Le elezioni dei Direttori hanno fatto emergere situazioni di disagio che inducono a presupporre, in taluni casi, ricerca di posizioni personali completamente sganciate dagli obiettivi che un Ateneo, in competizione ed alla ricerca di un assetto più efficiente ed efficace, dovrebbe perseguire. - Si legge nella nota - Altro interrogativo riguarda la gestione dei servizi. Un’Università che nasce come Campus, che si specializza in un settore unico in Italia, gestendo direttamente, a differenza di tutte le altre realtà universitarie, il Diritto allo Studio, non può, rinnegare le decisioni ed i notevoli investimenti adottati negli anni precedenti. Se si considerano le risorse tuttora in corso di impegno (vedi espropri, di cui ancora si parla), come interpretare l’idea della gestione indiretta dei servizi residenziali? Appare incomprensibile, a questo proposito che i responsabili del Centro Residenziale non abbiano formulato proposte in linea con le azioni approvate negli organi di governo ma si siano limitati, invece, a proposte di ridimensionamento di attività peculiari del campus.

Appare strano, al contrario, la gestione diretta di altri servizi legati alla residenzialità, l’Auditorium ad esempio, che se da un lato rappresentano per l’Unical investimento in termini culturali nonché economici, dall’altro evidenziano scelte effettuate non avendo chiara una visione strategica complessiva.

Per ciò che attiene alla riorganizzazione e al miglioramento della performance, questa Organizzazione Sindacale ritiene che le risorse umane da ricomprendere siano tutte e non solo quelle afferenti alle nuove strutture dipartimentali. La UIL considera, perciò, questa l’occasione unica per una ridistribuzione del personale che tenga in considerazione, almeno nel medio termine, le esigenze ad oggi emerse.

I risultati raggiunti dall'’Ateneo riguardo la qualità dei servizi sono stati sottolineati, negli anni, da riconoscimenti nazionali. Ciò è stato ottenuto grazie ad un’ organizzazione adeguata alle strategie messe in atto, che ha beneficiato anche del contributo di tante figure precarie (tempi determinati, contratti di collaborazione ecc.), che sono, nel tempo, diventate indispensabili per il funzionamento di una serie di strutture ma sono ancora alla ricerca di stabilità.

Sarebbe incomprensibile, qualora non si trovino risposte adeguate per questi soggetti, assistere alla programmazione di ulteriori ruoli di responsabilità, apicale (EP) o dirigenziale, senza una predefinita programmazione che consideri e valuti reali esigenze organizzative e strategiche e non singole aspettative, sia pur legittime solo dal punto di vista personale.

Per semplificare riportiamo due casi. Il primo pare riguardi la possibilità di uno sdoppiamento dell’Area Informatica, Telematica e Statistica, a distanza di un anno dalla sua costituzione. Se ciò dovesse corrispondere a realtà assisteremmo, da un lato, alla riduzione delle strutture dipartimentali e, dall’altro, al proliferare di strutture amministrative. Ciò comporterebbe, forse, per ciò che attiene l’organizzazione, necessità di ulteriori figure dirigenziali?

Il secondo riguarda il Centro Residenziale dove, fino allo scorso anno, erano presenti quattro dirigenti, tre dei quali collocati in pensione ed uno trasferito in un’altra Area dell’Amministrazione.

Nella recente riorganizzazione del Centro, le precedenti Aree, pur mantenendo le stesse competenze e peculiarità, sono state trasformate in settori, dei quali, stante alle disposizioni attuali, i responsabili sono dipendenti di categoria D. A parte le considerazioni espresse, in precedenza, su tale struttura, questa logica funzionale rischierebbe di far apparire esagerata le precedenti attribuzioni dirigenziali, assunte, peraltro, da una gestione che, da ben 12 anni, è sempre la stessa. - Conclude la nota - Su tutti questi temi, la UIL, per sollecitare un confronto aperto, proclama lo stato di agitazione preannunciando, inoltre, che non formulerà pareri su proposte di riorganizzazione non argomentate e non condivise.

La UIL auspica il coinvolgimento, su questi temi o altri non emersi nel documento, delle altre OO.SS., dichiarandosi disponibile, da subito, ad un confronto aperto per concertare azioni comuni."