Operazione “Pony express”, chiesta conferma 34 condanne

Catanzaro Cronaca

Si è conclusa con la richiesta di conferma di 34 condanne già emesse in primo grado e di 6 sconti di pena, oggi, la requisitoria del sostituto procuratore generale di Catanzaro, Marisa Manzini, nell'ambito del processo d'appello per 40 imputati coinvolti nella maxi inchiesta antidroga denominata "Pony express". L'operazione scattò all'alba del 18 dicembre 2009, per stroncare un fiorente traffico di stupefacenti attivo tra il quartiere Scampia di Napoli e Catanzaro.

I giudizi abbreviati, che in tutto furono 48, si conclusero il 31 maggio scorso davanti al giudice dell'udienza preliminare distrettuale, Livio Sabatini, con 7 assoluzioni e 41 condanne a pene comprese tra i 16 ed i 2 anni e 8 mesi di reclusione (il pubblico ministero aveva chiesto 46 condanne a pene comprese tra i 20 ed i 3 anni di reclusione, e 2 assoluzioni), ed in seguito solo 40 imputati sono arrivati al giudizio di secondo grado. Oggi, in particolare, il pg ha chiesto alla Corte d'appello (presidente Palma Talerico, consiglieri Alessandro Bravin e Isabella Russi) la riforma della sentenza di primo grado per Marco Abbruzzo, 29 anni, di Davoli Marina (Cz) (gia' condannato a 6 anni di reclusione e 10.000 euro di multa)con uno sconto di pena a 4 anni 9 mesi e 10 giorni di reclusione; Alessandro Rotella, 28, di Satriano, già condannato a 6 anni e 10.000 euro, con uno sconto a 4 anni 9 mesi e 10 giorni di reclusione; Gianluca Spadea, 28, di Gasperina, gia' condannato a 6 anni e 10.000 euro, con uno sconto a 4 anni 9 mesi e 10 giorni di reclusione; Giuseppe Notaro, 23, di Soverato, già condannato a 6 anni e 10.000 euro, con uno sconto a 4 anni 9 mesi e 10 giorni; Marianna Mamone, 23, di Catanzaro, già condannata a 6 anni e 10.000 euro, con uno sconto a 4 anni 9 mesi e 10 giorni; Pasquale Rotundo, 21, di Catanzaro, già condannato a 7 anni, con uno sconto a 6 anni e 10 mesi.

Per il resto il pg ha chiesto la conferma delle condanne di: Rosa Alterio, 40 anni, di Napoli, a 16 anni di reclusione; Juri Bartolotti, 34, di Soverato, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Roberto Berlingieri, 24, di Catanzaro, a 14 anni; Silvano Berlingieri, 37, di Catanzaro, a 4 anni; Ernesto Bertucci, 29, di Davoli, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Pasquale Cappellano, 38, di Catanzaro, a 6 anni e 8 mesi; Fortunato Castaldo, 40, di Napoli, a 16 anni; Domenico Contarini, 38, di Catania, a 7 anni e 20.000 euro; Vittorio Cristofaro, 41, di Satriano, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Alessandro Critelli, 32, di Catanzaro, a 14 anni; Alessandro De Luca, 35, di Catania, a 7 anni 20.000 euro; Giuseppa Di Mauro, 39, di Catania, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Anna Latelli, 26, di Lamezia Terme, a 2 anni e 8 mesi e 12.000; Sergio Lo Castro, 47, di Catania, a 7 anni e 20.000 euro; Antonio Longo, 32, di Davoli, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Stefano Longo, 20, di Soverato, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Antonio Mancuso, 28, di Catanzaro, a 7 anni e 20.000; Gianluca Manno, 30, di Caulonia, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Antonino Nicolosi, 32, di Catania, a 6 anni e 8 mesi e 20.000 euro; Antonio Passalacqua inteso "Tonino", 24, di Catanzaro, a 14 anni; Francesco Passalacqua inteso "Franco", 28, di Catanzaro, a 14 anni; Romina Passalacqua, 34, di Catanzaro, a 10 anni; Mirko Pironaci, 24, di Montepaone Lido, a 7 anni e 20.000 euro; Romano Ponzo, 38, nato a Napoli e residente a Petrizzi (Cz), a 2 anni e 8 mesi; Angelo Raffaele, 35, di Catanzaro, a 4 anni e 6 mesi; Claudio Raffaele, 44, di Catanzaro, a 7 anni e 20.000 euro; Vittorio Raffaele, 28, di Catanzaro, a 4 anni e 6 mesi; Giuseppe Scerbo, 32, di Satriano, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Antonio Silipo, 47, di Catanzaro, a 2 anni e nove mesi e 14.000 euro; Pietro Silipo, 21, di Catanzaro, a 3 anni e 14.000 euro; Giovanna Tassone, 29, di Catanzaro, a 2 anni e 9 mesi e 14.000 euro; Pietro Tavano, 40, di Soverato, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Giuseppe Turcomanni, 24, di Soverato, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro; Domenico Viscomi, 36, di Gasperina, a 2 anni e 8 mesi e 12.000 euro.

Il processo d'appello proseguirà il 21 marzo, 18 aprile e 20 giugno con le arringhe difensive. Associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e vari episodi di spaccio, nonché l'associazione armata - dal momento che nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche fucili, pistole e munizionamento - le accuse a vario titolo contestate dalla pubblica accusa nell'ambito dell'inchiesta "Pony express", partita dopo la morte di un giovane, Vincenzo Gallelli, rinvenuto cadavere a Satriano (Cz) per un mix letale di droga. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, lo stupefacente viaggiava sulla direttrice Napoli-Catanzaro, oppure su quella Napoli-Catania. Due coniugi di Scampia, Fortunato Castaldo e la moglie Rosa Alterio, sarebbero stati i fornitori ufficiali della droga, principalmente eroina, ma anche e soprattutto uno scarto di quest'ultima, il Kobrett, comprati a 12 o 13 euro e rivenduti a 40 o 50 euro. L'affare era vantaggioso al punto che anche un gruppo criminale di Catania si sarebbe inserito nel giro, utilizzando lo stesso metodo di rifornimento, e cioè corrieri che facevano la spola tra Napoli la Calabria e la Sicilia, in auto, in treno, e con qualunque altro mezzo che potesse passare inosservato - da qui il nome in codice dell'operazione -. Per quanto riguarda il capoluogo calabrese, il narcotraffico sarebbe stato in mano a quattro bande, facenti capo in prevalenza a rom, e precisamente ai Passalacqua, Berlingieri, Critelli e Raffaele.