Reggio: Romeo (Fli), Metodo Fallara solo la punta di un iceberg

Reggio Calabria Attualità

“Il cosiddetto “metodo Fallara” che ha proliferato nell’ambito di quel “modello Reggio”,di cui i fatti di questi giorni mettono a nudo, purtroppo, le illegittimità e gli sperperi a fronte dei virtuosismi che venivano pubblicizzati e utilizzati come cavalli di battaglia in varie tornate elettorali, è solo la punta di un iceberg di un fumus di illegittimità, che riguarda molti atti decisionali di giunte e dirigenti, che pervade gran parte degli Enti Locali e delle regioni della nostra penisola. - È quanto scrive in un comunicato Franco Romeo Coordinatore Provinciale di Futuro e libertà per l’Italia - Personalmente, coadiuvato da alcune associazioni, sto portando avanti oramai da tempo una campagna per sensibilizzare i parlamentari con cui ho possibilità di dialogo sulla necessità di ripristinare,interessando il Parlamento, una forma di controllo preventivo sulla legittimità degli atti, che già esisteva, prima della modifica del Titolo V della Costituzione avvenuta nell’anno 2000. Questo provvedimento è stato l’atto finale dalle cosiddette leggi Bassanini, che avevano pure consentito ai dirigenti degli uffici di poter determinare in autonomia degli atti di spesa e di gestione, previo indirizzo da parte degli esecutivi. Le conseguenze di queste normative sono state, per molte casi, come affidare, la famosa “pecora al lupo”. Da quel momento,infatti, si è avviato un sistema di illegittimità diffuse, fatte di inopportuni e costosi atti,perfettamente inutili per la collettività, tramite cui è proliferata a dismisura la spesa degli Enti Locali. Ed a mio modesto avviso, se la spesa pubblica in Italia è aumentata dai 100 miliardi circa di euro di 10 anni fa, ai 700 di oggi, uno dei motivi fondamentali è dovuto a tali modifiche legislative.

Inoltre, - conclude Romeo - se pur qualche volta le illegittimità assumono l’aspetto di vere proprie illegalità penalmente perseguibili e la magistratura giunge ad individuare i colpevoli ,scarsi rimangono comunque i vantaggi per gli enti e le comunità a cui le risorse erano state sottratte, perché solo piccole quantità di danari vengono recuperati, in questi pochi casi in cui emergono “a posteriori” le nefandezze. E’ necessario pertanto riportare i controlli preventivi da affidare con opportune nuove normative, se dovesse rendersi necessario anche di tipo costituzionale, ad esperti del diritto, scelti con metodi rigorosi ed inconfutabili”.


Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto.