‘Ndrangheta: favoreggiamento latitanti,11 assoluzioni a Catanzaro

Catanzaro Cronaca

Sono state tutte assolte le undici persone rinviate a giudizio a seguito dell'inchiesta sul favoreggiamento della latitanza di due degli indagati sfuggiti alla cattura nell'ambito dell'operazione "Mythos", diretta contro il clan Gallace Novella di Guardavalle (Cz). Perche' il fatto non sussite o perche' non costituisce reato le formule a vario titolo adoperate dai giudici del tribunale collegiale di Catanzaro (presidente Antonio Battaglia, a latere Adriana Pezzo e Giovanna Mastroianni), che hanno accolto le richieste dei difensori degli imputati, tra i quali gli avvocati Giuseppe Costabile, Nicola Tavano, Salvatore Pisani, Sergio Callipari, Giuseppe Princi, Letterio Rosicano, Stefania Rania. Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, invece, aveva chiesto undici condanne a sei e cinque anni di reclusione. Gli imputati assolti sono: Raffaele Barletta, 53enne di Guardavalle; il cognato di quest'ultimo, Alessandro Costa, 28enne di Guardavalle; un altro cognato di Barletta, Luigi Pasquino, 42 anni, di Guardavalle; Domenico Malvaso, 29 anni, di Rosarno; Vincenzo Rositano, 59 anni, di Sinopoli; Agazio Salerno, 41 anni, di Guardavalle; Cosimo Tripodi, 51 anni, di Vibo; Gaetana Tripodi, 45 anni, di Vibo; G.T., 51 anni di Vibo; Tatiana Tripodi, 24 anni, di Vibo; Carmela Barletta, 47 anni, di Guardavalle. Nella richiesta di rinvio a giudizio - risale all'ottobre del 2008 la decisione del gup di mandare tutti sotto processo - erano contestati, complessivamente, il concorso in favoreggiamento personale, concorso in procurata inosservanza di pena, minacce, e detenzione illegale di armi, il tutto con l'aggravante della "mafiosita'", poiche' i fatti sarebbero stati commessi "al fine di agevolare l'attivita' del sodalizio mafioso denominato Gallace-Novella". Alcune delle persone accusate hanno scelto il rito abbreviato, che e' ancora in corso. E' stato il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, a coordinare le indagini relative alla latitanza di due delle sette persone che non furono rintracciate nel corso del maxi-blitz "Mythos", scattato la notte fra il 21 e il 22 settembre del 2004, quando l'Arma dei carabinieri esegui' 57 provvedimenti di custodia cautelare (47 in carcere, 10 ai domiciliari) emessi contro altrettanti presunti affiliati alla "piovra del Soveratese". I fuggiaschi erano Francesco Taverniti e Raffaele Barletta, che finirono in manette molto tempo dopo, e precisamente il 25 ottobre del 2005 il primo, ed il 23 febbraio del 2007 il secondo.