Tutela risorse idriche, la Calabria “spicca”: più illeciti che nelle altre regioni del Sud

Calabria Cronaca

Qualcosa come 676 controlli eseguiti, poco più di 200 mila euro in sanzioni, 65 illeciti amministrativi e altri 39 di penali contestati. Sono questi i numeri che fanno spiccare la Calabria tra le regioni del Sud dove si siano riscontrati più illeciti nell’ambito della salvaguardia delle risorse idriche.

I dati emergono al termine della campagna “Fiume Sicuro 2022” condotta dai carabinieri Forestale. I cambiamenti climatici in atto, infatti, hanno determinato nel corso di quest’anno, anche nel nostro Paese, delle importanti variazioni nella quantità delle precipitazioni e nel loro regime di distribuzione, alterando il bilancio idrologico complessivo con conseguenze negative sulle disponibilità delle risorse idriche che hanno bisogno, pertanto, di azione di tutela più incisive.

Nel Paese la situazione microclimatica è difatti fortemente perturbata. Regioni caratterizzate da climi semiaridi, come la Sicilia ed il sud della Sardegna, sono state invece quelle che nello scorso autunno-inverno hanno registrato una quantità elevata di pioggia.

La tutela e salvaguardia dei fiumi, torrenti e sorgenti si impone, dunque, con mirate campagne di controllo per garantire anche il vitale deflusso ecologico nei corsi d'acqua per l'uso plurimo della risorsa idrica.

In quest’ambito l’Arma, in particolare la specialità della Forestale, svolge uno compito specifico nello svolgimento di funzioni di polizia idraulica e al riguardo il Comando Tutela Forestale, nei mesi di marzo, aprile e maggio di quest’anno - attraverso le proprie articolazioni costituite da circa 800 Comandi Stazioni presenti sul territorio nazionale a presidio di aree di grande valenza ambientale, - ha avviato e portato a termine nelle principali aste fluviali del reticolo idrografico italiano una campagna per la prevenzione e repressione degli illeciti amministrativi e penali relativi a prelievi abusivi da corsi d’acqua e ambienti lacuali, da pozzi; deviazioni d’alveo per captazione abusiva; ai furti di inerti, alle escavazioni di alvei di fiumi e torrenti; così come agli sversamenti di rifiuti in corsi d’acqua; e agli scarichi illeciti. Il tutto con lo scopo di contenere quei fenomeni che alterano l’equilibrio idrologico dei nostri fiumi e torrenti.

L’attività dei Reparti, a livello nazionale, ha portato risultati di rilievo con un totale di quasi 7mila controlli, l’accertamento di 337 illeciti amministrativi con un importo totale di sanzioni elevate per oltre 437 mila euro, la comunicazione all’Autorità giudiziaria competente di 201 illeciti penalmente rilevanti e, anche, due arresti.

I risultati dei controlli effettuati evidenziano comportamenti “anomali” in particolare nelle regioni del Nord; tra quelle del Sud, come accennavamo, si fa notare la Calabria, mentre per il centro spicca il dato del Lazio con oltre 19mila euro di sanzioni a fronte della contestazione di 18 illeciti amministrativi e 13 penali su un totale di 734 controlli effettuati.