Terrorizza il circondario con rapine, estorsioni e minacce: un arresto a Rosarno

Reggio Calabria Cronaca

Non si sarebbe lasciato intimorire dal coronavirus il presunto ladro seriale arrestato dai Carabinieri: nel corso del 2020 avrebbe compiuto almeno sette rapine a danno di concittadini, instaurando un vero e proprio clima di tensione che faceva leva sull’appartenenza ad una nota famiglia rosarnese.

Non è però riuscito a scappare al blitz, che ha visto impegnati 30 militari della compagnia di Gioia Tauro assieme ad un gruppo dei Cacciatori Calabria.

Sono diversi gli eventi criminali ricondotti all’uomo, ricostruiti solo grazie al coraggio di alcune vittime che hanno deciso di denunciare i fatti garantendo un aiuto determinante nelle indagini.

I primi episodi avrebbero riguardato una ditta di autotrasporti: in un primo momento, il soggetto avrebbe costretto con dellle gravi minacce il titolare della ditta a consegnare il proprio portafogli.

Successivamente, avrebbe preso di mira un dipendente della stessa azienda, riuscendo ad estorcergli dapprima 2.100 euro ed in un secondo momento altri 1.200 euro, attraverso gravi minacce, inseguimenti e pedinamenti.

Nel comune di Maropati, armato di pistola, avrebbe invece tentato di rapinare un corriere, che riuscì però a fuggire a bordo del suo mezzo trovando impreparato il malvivente.

Questo, però, qualche giorno dopo tornò ad attendere nuovamente il corriere, sempre armato di pistola, riuscendo a farlo andare fuori strada e derubandolo della somma di 150 euro.

Lo stesso giorno, inoltre, l’uomo aveva preso di mira un altro corriere nel vicino comune di Melicucco, che sarebbe stato vittima di diverse estorsioni a seguito di numerose minacce da parte del soggetto, che vantava parentele “pesanti” con famiglie mafiose del posto.

Infine, nel comune di Rosarno, armato e con l’aiuto di un complice, avrebbe colto di sorpresa quattro uomini impegnati in una battuta di caccia, riuscendo a farsi consegnare tre fucili e circa 105 euro.

In quella occasione sono stati esplosi diversi colpi, alcuni per intimorire i cacciatori e costringerli a cedere alle loro richieste, altri indirizzati contro una telecamera di sicurezza, che tuttavia non si è dannegguata, permetteno così di visionare l’accaduto.

Una lunga scia di eventi che ha portato il Gip della Procura di Palmi ad emettere un’ordinanza di arresto per l’uomo, responsable di un diffuso e noto clima di tensione e terrore in tutto il circondario.

Al momento del blitz presso la sua abitazione i militari hanno individuato due bunker sotterranei, utilizzati verosimilmente per nascondere i proventi dell’attività criminale e per fornire rifugio ad altri latitanti.

Anche per questi motivi, è stata richiesta la sorveglianza speciale e l’obbligo di soggiorno nel comune di Rosarno per 3 anni e 6 mesi al termine del periodo in carcere.