Sanità, Fiom: “Inaccettabili i ritardi nel contrasto alla pandemia”

Calabria Attualità

“Ad un anno ormai, dall’insorgere della stessa le gravi carenze organizzative, operative, messe in luce nel sistema sanitario ospedaliero e soprattutto nella medicina del territorio non sono state per nulla affrontate e continuano nella loro gravità a condizionare la vita sociale, economica, lavorativa dei calabresi tutti”. È questa la denuncia lanciata dalla Fiom Cgil calabrese, che nei giorni scorsi ha partecipato al piano di assemblea per l’accordo tra Federmeccania-Assistal e Fim-Fiom-Uilm sul nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro destinato ai metalmeccanici.

Un contratto che produrrà un aumento salariale del 6,1%, la destinazione di una quota all’innovazione organizzativa, la previsione di una clausola sociale negli appalti, ma anche il rafforzamento del diritto alla formazione, la tutela della salute nei luoghi di lavoro e l’istituzione di accordi e misure per le lavoratrici vittime di violenza di genere.

“Oggi, soprattutto in Calabria i lavoratori metalmeccanici e le loro organizzazioni sindacali confederali dovranno continuare ad essere protagonisti attraverso anche il conflitto sociale se necessario per la difesa dell’occupazione – viene affermato nella nota – per conquistare dal nuovo governo la prosecuzione del blocco dei licenziamenti e la riforma degli ammortizzatori sociali, per una nuova politica industriale che consenta alla Regione ed all’intero Paese un rilancio anche attraverso una programmazione adeguata e coerente, nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), con i piani di investimenti europei in corso di definizione”.

La sigla sindacale, infine, ritiene che “debba essere sanato il prima possibile il vulnus democratico determinato dall’assenza di un Governo Regionale nel pieno delle sue funzioni”, affermando dunque la necessità di andare ad elezioni quanto prima e senza più rinvii, pur consapevoli delle necessarie accortezze del caso. “Lo Stato faccia fino in fondo la sua parte per dimostrare che la Calabria è una sua articolazione Istituzionale e non una terra di nessuno”.