Scuola, Spirlì al contrattacco: “Decisione politica. Ma sono pronto a fare le barricate”

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Ritorna al contrattacco il presidente facente funzione della Regione Calabria, Nino Spirlì, che sembra mal digerire la bocciatura del ricorso per la chiusura delle scuole da parte del Consiglio di Stato. (QUI)

Si dice infatti sorpreso sulla “rapidità con cui è stata svolta questa attività giudiziaria. Il Tar si è riunito in 24 ore e lo stesso il Consiglio di Stato. Mi auguro che questo valga anche in seguito. Io continuerò a monitorare tutto quello che riguarda la salute dei calabresi, soprattutto, anziani e bambini. Non è finita qui”.

Parla quindi di “motivazione politica” affermando che “il parere del Cts ha bloccato anche le elezioni regionali in Calabria” ma dice di non capire “perché non si possano assembrare gli adulti e i bambini sì. Un dato è chiaro: un centinaio di famiglie hanno messo in scacco non solo me ma oltre diecimila famiglie calabresi che hanno fatto una petizione a sostegno della mia azione. Si deduce che è un fatto politico anche dai commenti: Spirlí battuto”.

“I sindaci ora dovranno prendersi la responsabilità – prosegue ancora il presidente facente funzioni - dove si verificano casi di contagi, di chiudere le scuole territori per territori. Mi appello a loro: verificate e se ci sono casi preoccupanti di contagi e chiudete”.

Non risparmia poi attacchi al Governo, affermando che la “ministra Azzolina avendo solo un chiodo fisso sull’apertura della scuola mi vede come un ostacolo. Io continuerò a monitorare” e nel caso in cui i contagi dovessero continuare a salire di dice pronto “a fare le barricate per tutelare la salute dei calabresi”.

Parla poi dei vaccini, affermando che la Calabria non è in ritardo. “I vaccini ci arrivano contingentati da Arcuri e la prima fase è stata aperta solo a certe categorie - prosegue Spirlì - Come in molte regioni ci sono stati problemi. Noi abbiamo avuto qualche giorno di rallentamento perché è combaciato l’arrivo del vaccino con l’arrivo dei nuovi commissari alle aziende sanitarie calabresi. Nessuno sta con le braccia incrociate. Evitiamo il gioco al massacro per fare campagna elettorale parlando male della Calabria. Dobbiamo lavorare per debellare la ‘ndrangheta non usarla a fine elettorale per poi dimenticarla”.