Giustizia. Sequestro aggravato di persona e violenza: assolto 43enne di Crosia

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Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste avanzate dal penalista Francesco Nicoletti, ha assolto T.I.B., 43enne domiciliato a Mirto Crosia, dall’imputazione di violenza privata ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle persone per come riqualificata dal GIP l’originaria e più grave rubrica imputativa di sequestro di persona aggravato.

I FATTI

La vicenda risale all’agosto del 2015 e vede protagonista il 43enne, conducente di un autobus che, a fronte del mancato pagamento del biglietto, era accusato di aver sequestrato bagagli e documenti di tre persone.

In quella circostanza un uomo telefonò alla Stazione dei Carabinieri di Mirto denunciando il comportamento dell’autista nei confronti della fidanzata e di due parenti di quest’ultima, i quali si trovavano a bordo di un pullman che stava per giungere a Mirto Crosia.

I militari si recarono, quindi, presso la Stazione ferroviaria, dove vi era anche la fermata degli autobus e dove una persona riferì che l’autista aveva condotto tre persone in un appartamento e del quale fornì anche l’indirizzo.

Recatisi presso l’immobile, trovarono effettivamente tre persone sedute, immobili su un divano, che riferirono come i loro documenti fossero stati trattenuti dall’imputato.

I tre raccontarono di essere stati minacciati dall’autista in quanto non avevano pagato il prezzo del biglietto di viaggio e che quest’ultimo si era fatto consegnare documenti di identità e bagagli prima di costringerli, con le minacce e contro la loro volontà, a seguirlo presso la sua abitazione.

L’ARRESTO

Raccolte le denunce, l’imputato era stato quindi tratto in arresto e portato nella Casa Circondariale di Castrovillari. Già in sede di convalida dell’arresto il GIP, sulla scorta delle richieste avanzate dalla difesa, riqualificava la contestazione originario di “sequestro di persona aggravato” con quella di “violenza privatae ordinava la scarcerazione dell’uomo applicando nei suoi confronti la misura dell’obbligo di dimora.

IL PROCESSO

All’esito del processo celebratosi dinanzi al Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste avanzate dal legale Nicoletti, il 43enne T.I.B. è stato dunque assolto con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste”.