Clienti in fila davanti alla “casa del sesso”. Blitz anti prostituzione: dieci arresti

Reggio Calabria Cronaca

La casa del sesso”, in inglese “Sex Home”: è questo e non a caso il nome in codice dato all’operazione scattata stamani e con cui si sarebbe messa la parola fine a delle terribili condizioni di sfruttamento di ragazze indifese costrette a prostituirsi.

Il blitz, condotto dai Carabinieri di Locri, grazie alle indagini della stazione dell’Arma di Siderno, ed eseguito con la collaborazione dei colleghi di altri Comandi competenti territorialmente in tutta Italia, ha portato all’esecuzione di numerosi arresti, una decina, emessi dal Tribunale calabrese su richiesta della Procura locrese.

Le manette sono scattate, intanto, ai polsi di sette persone, tre delle quali finite in carcere: si tratta di Salvatore Buttiglieri, 64enne di Grotteria; Najia Karfi detta Angela, 45enne marocchina residente a Siderno; e Antonio Leone, 52enne di Zumpano, nel cosentino.

Ai domiciliari, invece, Nadir Saloua, 31enne del Marocco residente a Siderno ma domiciliata a Vicenza; Giovanni Alessi, 44enne residente a Siderno ma con domicilio a Cittanova; Giuseppe Reale, 71enne anche lui di Siderno; e Felicia Veras Reyes, 41enne della Repubblica Dominicana residente a Caulonia.

A tutti e a vario titolo viene contestato, in concorso, il reato, appunto, di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, che sarebbe avvenuto con la gestione di varie “case di incontri”.

Altre tre indagate, anche loro raggiunte da una misura cautelare in carcere, sono attualmente irreperibili e ricercate dagli uomini dell’Arma sia in Italia che all’estero.

GLI APPARTAMENTI A SIDERNO, RENDE E MILANO

La tesi degli inquirenti, come accennavamo, è che alcune ragazze sarebbero state costrette a prostituirsi sotto la minaccia di morte e per le violenze subite da sfruttatori senza scrupoli, ed anche per il timore che stessa sorte potessero subire le loro famiglie.

Dalle indagini emergerebbe il ruolo di una delle arrestate, Saluoa Nadir. L’ipotesi è che con la complicità di una delle ricercate sarebbe riuscita a gestire tutta l’attività che ruotava intorno ad un appartamento che avrebbe affittato a Siderno, e di proprietà di Giovanni Alessi.

Gli investigatori sostengono anche che la stessa donna gestisse un altro appartamento, nel centro di Milano, dove avrebbe ospitato varie prostitute, organizzando gli incontri e pattuendo con i clienti anche il prezzo della prestazione sessuale.

Quanto alle altre due ricercate, i militari ritengono che con la complicità del cosentino Antonio Leone - quest’ultimo già coinvolto in altre inchieste simili - sarebbero riuscite a gestire degli appartamenti a Siderno e Rende di proprietà di Giuseppe Reale, che sarebbe stata “chiaramente a conoscenza” dell’attività che vi svolgeva all’interno e dunque permettendone il “particolare” utilizzo.

I CLIENTI IN CODA IN ATTESA DEL PROPRIO TURNO

Un’altra figura nell’inchiesta sarebbe quella di Najia Karfi, in arte Angela”. I carabinieri sostengono che quest’ultima, oltre a prostituirsi lei stessa all’interno della sua casa, avrebbe organizzato degli incontri sessuali a pagamento per conto di altre prostitute, in pratica facendo da tramite tra queste ed i clienti e mettendo a disposizione un appartamento in cambio di denaro.

Felicia Veras Reyes, invece, quando si trovava fuori dal comprensorio di Siderno, avrebbe anche lei organizzato degli incontri sessuali a pagamento, per altre ragazze sue conoscenti, all’interno dell’abitazione di Salvatore Buttiglieri, che avrebbe gestito autonomamente il suo appartamento, “adoperandosi a ricercare, prelevare, accompagnare in loco le varie prostitute alle quali affittare l’abitazione per l’esercizio della prostituzione”, affermano gli investigatori sottolineando come tutto ciò avvenisse naturalmente a fronte di un compenso giornaliero.

Nel corso delle indagini, durate due anni, sarebbe stato accertato un giro di quasi un migliaio di “clienti”, ciascuno pronto a pagare da un minimo di 50 e fino a 200 euro per degli incontri a domicilio.

Un numero talmente alto che in alcune circostanze le richieste si sarebbero addirittura accavallate, causando finanche delle lunghe attese all’esterno degli appartamenti, tre dei quali, ubicati nelle vie centrali di Siderno, sono stati sequestrati.

Al termine delle operazioni, gli arrestati sono stati portati nelle Case Circondariali di Reggio Calabria, Locri e Vicenza.