La denuncia di Correggia (M5S): “gestione clientelare delle case popolari a Crotone”

Crotone Politica

“Negli ultimi 2 anni l’amministrazione Pugliese ha assegnato alloggi popolari o appartamenti derivanti dai beni confiscati alla criminalità organizzata, attraverso procedure dirette, con decreti sindacali, in barba a tutte le norme che prevedono la formazione di graduatorie o comunque tralasciando un’adeguata selezione attraverso un bando pubblico”.

A sollevare la questione è Michele Correggia il consigliere pentastellato che si interroga su come sia “avvenuta l’assegnazione tramite decreto che scavalca le norme che indicano la formazione di adeguate graduatorie e impedisce a molti crotonesi, grazie a logiche personalistiche, di godere di criteri di giustizia sociale e uguaglianza sui quali si fonda l’iter di formazione della graduatoria”.

“Ma facciamo un passo indietro – spiega - nel luglio dell’anno scorso è stato emanato il bando per la formazione delle graduatorie dei beneficiari degli alloggi popolari, iniziativa poi caduta in sordina per molteplici motivi. Uno fra tutti, la vergognosa inesistenza in seno al comune di Crotone di un ufficio casa (per adesso c’è un solo dipendente che presto andrà in pensione), nella totale indifferenza generale, persino quella di chi designato dal sindaco, dovrebbe essere direttamente interessata, ossia l’assessore Romano”.

“Carenze che poco stupiscono, soprattutto da chi, puntualmente si veste di arroganza e mostra con orgoglio una scorretta ignoranza politico-amministrativa in diverse occasioni. Ultima dimostrazione in consiglio comunale – avanza la nota - durante la discussione sull’eventualità di avviare un confronto con il ministero dell’interno in merito all’impatto del decreto sicurezza sul territorio dove invece si è finito per parlare di sbarchi e di clandestini, puntando il dito senza mirare bene tra l’altro e deviando, senza se e senza ma, la discussione dal punto all’ordine del giorno. In fondo lo sanno pure i muri del comune che diverse cariche amministrative all’interno del Comune sono state affidate per via della parentela – batte Correggia - questi sono i criteri utilizzati per la formazione della giunta Pugliese”.

“Ma tornando nel merito, che le case popolari, se mal gestite, possano finire nelle mani della criminalità è cosa nota e tutti sanno che spesso queste abitazioni vengono occupate da persone che non ne hanno il diritto e addirittura vendute a terzi. Benché se ne dica, la verità è che la situazione è estremamente grave ma il sindaco Pugliese guarda altrove come se non se ne accorgesse” – prosegue la nota.

“Si trascura spudoratamente la gestione di un servizio pubblico che invece dovrebbe avvenire in modo risolutore e trasparente. Si ignora il fatto che questo tipo di gestione favorisca il fenomeno clientelare. In altre parole si gioca con le sofferenze altrui, perché gli assegnatari di queste case, nonostante potessero goderne comunque per diritto, si sentiranno riconoscenti verso il sindaco e di conseguenza crescerà la coda di persone dietro la porta di via Firenze, poi ci stupiamo dell’esistenza delle clientele a Crotone”.

“Tutto questo in realtà, sottrae servizi già risicati, ad una cittadina che vede crescere giorno per giorno quelle periferie sociali dove i poveri rimangono invisibili ad un’amministrazione che non può servire due padroni, invisibili alla nostra società ma soprattutto all’assessore Romano, assessore alle parole e nient’altro” – conclude la nota.


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