‘Ndrangheta. Catturato in Uruguay Rocco Morabito, era latitante da 23 anni

Reggio Calabria Cronaca

Finisce dopo 23 anni la latitanza di Rocco Morabito. Il boss reggino di ‘ndrangheta, 51anni, originario di Africo, è stato rintracciato ed arrestato in un hotel a Montevideo, capitale dell’Uruguay.

Con lui fermata anche una donna angolana, P.M.D.O.C., 54enne con passaporto portoghese, che sarebbe la moglie del ricercato. Morabito - che al momento della cattura è stato trovato con un documento brasiliano falso sotto le mentite spoglie di Francisco Capeletto e con il quale aveva ottenuto la carta d'identità uruguaiana - aveva con se anche una pistola Glok 9 mm oltre a 13 telefoni cellulari, una dozzina di carte di credito, assegni in dollari e 150 sue foto.

Da quanto appreso dagli investigatori risiedeva nella località balneare di Punta del Este da una decina d’anni mentre il ministero degli Interni di Montevideo fa sapere che sarà estradato a breve in Italia dove deve scontare una condanna a 30 anni di carcere per associazione mafiosa e traffico di droga.

Su Morabito, che era inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità, pendeva un provvedimento di cattura “rosso” dell'Interpol. Secondo gli inquirenti, tra il 1988 e il 1994 avrebbe fatto parte di un gruppo del narcotraffico, organizzando il trasporto della droga in Italia e la distribuzione a Milano.

Tra i diversi carichi effettuati gli investigatori ricordano in particolare quello del 1993: 32 kg di cocaina da portare in Italia, un’operazione fallita per la cattura in Francia di un trafficante; un altro maxi trasporto da 592 kg, nel 1992, droga partita dal Brasile, sempre in direzione del nostro paese, ma confiscata. L’anno successivo un’altra partita di coca da 630 kg di cocaina.

CHI È “U TAMUNGA”

Morabito era soprannominato 'u Tamunga, dalla storpiatura del nome dell'indistruttibile fuoristrada tedesco Dkw Munga. All’età di 25 anni aveva lasciato l'Aspromonte trasferendosi in Lombardia, a Milano per la precisione, dove era entrato nel giro dei giovani rampanti del centro per curare lo spaccio di cocaina. Secondo gli investigatori avrebbe avuto molti rapporti d'affari con il Sudamerica.

MINNITI: IMPORTANTE RISULTATO, EFFICACE LA COOPERAZIONE

"… Un altro importante risultato”. Così ha definito la sua cattura il ministro dell'Interno, Marco Minniti, complimentandosi con il capo della Polizia, Franco Gabrielli, e con il comandante generale dell’Arma Carabinieri, Tullio Del Sette.

Per Minniti l'arresto di Morabito, ritenuto il numero uno dei ricercati appartenenti alla ‘ndrangheta, “è il risultato dell'ottima attività di cooperazione investigativa internazionale tra la Polizia uruguayana e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano, attraverso i rispettivi ufficiali di collegamento, che hanno consentito l'accertamento della vera identità del latitante, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria".