Lavoratori Tim verso lo sciopero. Domani assemblee in Calabria

Calabria Cronaca

«Domani mattina i lavoratori calabresi Tim parteciperanno alle assemblee pubbliche organizzate da Slc Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni, in tre piazze simbolo di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, per discutere delle problematiche che la dirigenza di Tim ha posto sul tavolo, con la disdetta dell’accordo integrativo sottoscritto il 14 maggio 2008 e dell’assurda proposta presentata dall’azienda per il suo rinnovo». Lo annunciano in una nota stampa unitarie le segreterie regionali coinvolte. Nel capoluogo la manifestazione avverrà in piazza Matteotti, a Reggio in piazza Italia e a Cosenza in piazza 11 Settembre.

«Tim - spiegano - con un sol colpo cancella 30 anni di storia, azzerando tutti i diritti che con fatica i lavoratori hanno conquistato nel tempo. La proposta dell’azienda, tesa esclusivamente alla riduzione dei costi, scarica sul personale i disastri causati dal management aziendale con sprechi e disorganizzazioni vari. L’obiettivo, nemmeno troppo latente, è quello di abbassare il costo del lavoro riducendo il salario dei lavoratori. I lavoratori e il sindacato non possono accettare le imposizioni aziendali, utili solo a raggiungere l’obbiettivo dell’amministratore delegato (bonus di 55 milioni di euro) se porta a casa in 2 anni, un risparmio di 1,6 miliardi di euro. Non siamo contrari a risparmi, ma solo se gli stessi pervenissero dalla cessazione di tutti gli sprechi ed i privilegi di cui il management aziendale è responsabile. I lavoratori hanno già pagato tanto, soprattutto per la drastica riduzione del "Premio di Risultato",dimezzato per il 2013 e 2014 ed annullato per il 2015 e 2016, considerando che l’azienda non ha alcuna intenzione di ricontrattarlo. I lavoratori hanno già dato con l’aumento della produttività a seguito dell’accordo del 27 marzo 2016 e continuano a pagare un prezzo altissimo per il mancato rinnovo del Ccnl scaduto a dicembre 2014».

«Oggi sarebbe tempo di riscuotere e non di continuare a pagare, per questo la proposta di Tim è da restituire al mittente. Sarebbe ora di sedersi seriamente intorno ad un tavolo per discutere di un serio piano industriale che rilanci l’azienda e di trovare un’intesa seria sull’integrativo aziendale. Tale intesa non può essere condizionata dalla disdetta unilaterale che Tim ha fatto. Subito dopo l'assemblea - concludono le segreterie - chiederemo un incontro ai prefetti di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria per segnalare il grande disagio dei lavoratori e le possibili ripercussioni per la clientela in occasione dello sciopero nazionale di martedì 13 dicembre».