‘Ndrangheta: operazione “Chimera” e “Chimera 2”, condannate 35 persone

Catanzaro Cronaca

Questa mattina, ad un anno dall’inizio del processo, il Giudice del Tribunale di Catanzaro, ha emesso il dispositivo di sentenza di primo grado nei confronti di 38 imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Chimera” e “Chimera 2” diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e condotta, nel maggio e ottobre 2014, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro unitamente a quelli della Compagnia di Lamezia Terme e che aveva portato all’arresto di più di 40 persone.

L’attività investigativa aveva permesso di attualizzare le condotte illecite e decretare la prosecuzione dell’operatività del sodalizio ‘ndranghetistico “Cerra-Torcasio-Gualtieri”, operante sul territorio di Lamezia Terme Nicastro, e già acclarato nell’Operazione “Spes” risalente all’anno 2007, dedito a diversificate fattispecie di reato quali l’associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, il tutto aggravato dalle modalità mafiose. Le indagini inoltre avevano fatto emergere la sudditanza di imprenditori e commercianti, destinatari di atti intimidatori, taglieggiati e costretti a fornire le proprie opere gratuitamente nonché il ruolo preponderante delle donne della cosca che non solo adempivano a compiti prima devoluti agli uomini, alcuni dei quali in carcere a seguito delle precedenti operazioni di Polizia quali “Remake”, “Medusa” e “Perseo”, ma a tutti gli effetti beneficiarie delle estorsioni portate a termine dalla cosca.

Trentacinque i condannati, con pene che variano dagli 8 mesi ai 14 anni, rispettivamente divisi in capi e gregari della consorteria avente come base Capizzaglie e tra cui emergono quali promotori, direttori ed organizzatori, i fratelli Nino Cerra, classe 41 e Teresina Cerra, considerata colei che teneva le redini della cosca.

Complessivamente sono stati inflitti circa tre secoli di carcere, mentre tra le pene più alte risultano quelle nei confronti di Teresina Cerra, a 10 anni, Nino Cerra, 13 anni e 4 mesi, Pasquale Torcasio, 14 anni, Vincenzo Torcasio, 13 anni, Antonio Gualtieri, 13 anni e Cesare Gualtieri, 13 anni. Gli imputati sono stati condannati anche al risarcimento delle parti civili: 80.000 euro Comune di Lamezia Terme; 10.000 euro alla Federazione antiracket e 10.000 all'Associazione antiracket lametina.