La cosca imponeva la ‘guardiania’ sui terreni: 4 arresti, in manette “boss” degli Alvaro

Reggio Calabria Cronaca

Quattro persone, ritenute responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, sono state arrestate stamani dai Carabinieri di Reggio Calabria su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia nel corso dell’operazione denominata “Guardiano”.


Le indagini, avviate dal Nucleo Investigativo dell’Arma nell’ottobre 2015 si sono avvalse anche delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia ed avrebbero consentito di dimostrare come uno degli indagati fosse al vertice della cosca di ‘ndrangheta degli Alvaro di Sinopoli, del ramo carni ‘i cani”.

In manette sono finiti Nicola e Antonio Alvaro, rispettivamente di 70 e 46 anni ed entrambi di Sinopoli, il primo già detenuto a Lanciano; Grazia Violi, 68enne di San Procopio e Natale Cutrì, 48 enne di Taurianova.

Gli investigatori ritengono inoltre di aver fatto luce sul cosiddetto “sistema della guardiania” applicato diffusamente dalla criminalità organizzata nei territori di “competenza” e che sarebbe una sorta di “tassa” imposta a quanti, a qualsiasi titolo, dispongano di possidenze che potenzialmente producano reddito.

Anche grazie alla collaborazione di alcune vittime dell’attività estorsiva, si sarebbe accertata addirittura la “spoliazione” della proprietà: i titolari sarebbero stati, in pratica, costretti a vendere i propri fondi a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato.

Nel corso dell’operazione sono stati così sequestrati preventivamente i fondi considerati come sottratti illecitamente (come conseguenza dell’estorsione) per una superficie complessiva di oltre 55 ettari ed un valore stimato in 1,5 milioni di euro.

(Aggiornata alle 12:30)