Papillo: “Perché l’albero donato al Papa è stato offerto da Catanzaro?”

Vibo Valentia Attualità

Apprendiamo con orgoglio che l’abete che sarà addobbato per le prossime festività natalizie in Vaticano provenga dai boschi delle Serre, in particolare dal territorio di Fabrizia. Tuttavia, sebbene il patrimonio boschivo gestito da “Calabria Verde” appartenga al demanio regionale, una domanda sorge spontanea: come mai a fregiarsi di tale dono è la provincia di Catanzaro e quella di Vibo è rimasta completamente estranea ad una così bella iniziativa che avrebbe contribuito a portarne alto il buon nome?”. A porsi tale quesito, per niente scontato, è Vitaliano Papillo, consigliere provinciale del nuovo ente intermedio di contrada Bitonto, il quale, specificando che non si tratta di “sollevare sterili polemiche o di correre dietro a inutili campanilismi” punta il dito contro il presidente Andrea Niglia, “reo di essere stato assente nei confronti di un’iniziativa che avrebbe fatto parlare in senso positivo della nostra provincia, e di non aver richiesto maggiori chiarimenti in merito, informando tutti gli altri ed i cittadini, i quali, com’è logico che sia, apprendendo la notizia possono avere notato l’incongruenza”.

Si tratta, secondo Papillo, di “una circostanza che non può passare nel silenzio, in quanto denota scarsa attenzione della maggioranza in consiglio provinciale, e del suo presidente in primis, verso il territorio e le cose che potrebbero risollevarlo, e cosi, lo stesso, resta frequentemente relegato sulle pagine dei media solo quando viene pubblicata qualche statistica che lo vede costantemente primeggiare in fatti poco edificanti, per non dire degradanti. Per l’ennesima volta nell’angolo, nell’attesa che vi sia qualche notizia negativa che lo riporti agli onori della cronaca. Una considerazione, questa, che vale anche qualora, come pare che sia, l’iniziativa sia partita dall’ente del capoluogo di regione, perché neppure una tale circostanza sarebbe idonea a giustificare la totale estromissione della nostra provincia senza che il suo presidente abbia quantomeno espresso una nota di disappunto in polemica contro una decisione che, è innegabile, avendo bypassato l’istituzione di cui egli è a capo, dimostra scarsa considerazione verso l’intero territorio che quell’istituzione è chiamata a rappresentare”.