‘Ndrangheta: Bonvecchio (Goi), rito affiliazione non è massonico

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"E' falso che il rito di affiliazione alla 'ndrangheta ripreso dalla DDA di Milano sia massonico. Il Grande Oriente non ha nulla a che fare con questi signori ne' tantomeno il loro rituale si può definire massonico. Il GOI non ha niente a che vedere con nessuna organizzazione criminale". Lo ha dichiarato il filosofo Claudio Bonvecchio, Grande Oratore del Grande Oriente d'Italia, ospite del programma "KlausCondicio" (www.youtube.com/klauscondicio) condotto da Klaus Davi, che lo ha intervistato a proposito degli agghiaccianti rituali di affiliazione alla 'ndrangheta filmati per la prima volta dalla DDA di Milano.

"Sono riti - puntualizza Bonvecchio - che con noi non c'entrano nulla, ma risalgono all'Ottocento. Questo in particolare è solo una forma aggiornata di una ritualità molto vecchia presente nella 'ndrangheta". Bonvecchio precisa anche: "E' falso che Mazzini fosse massone, lo erano invece Garibaldi e La Marmora. Sono 'tre santi in paradiso' che diventano riferimenti forti per chi vuole trovare fedeltà in una organizzazione come la 'ndrangheta". Bonvecchio contesta poi la tesi secondo cui in Calabria ci sarebbe una forte presenza di 'ndraghentisti nelle logge massoniche locali. "Sono logge deviate - afferma il rappresentante del GOI - che non c'entrano nulla con noi. Può darsi che ci siano state collusioni, ma non con il GOI, bensì con altre massonerie". Bonvecchio contesta anche il Gran Maestro Gioele Magaldi che individua molti personaggi pubblici tra gli aderenti alla massoneria nel suo ultimo libro "Massoni società a responsabilità illimitata". "Dobbiamo capire ancora - dichiara il filosofo - se quella di Magaldi sia un'opera comica, di barzellette o altro. Secondo me è un grande fantasioso. Nel suo elenco manca solo Gesù Cristo. Se produrra' documenti, vedremo". (AGI)