CIAO 2030, le proposte di Renzi per il Recovery Plan

1 gennaio 2021, 16:00 Opinioni&Contributi

Ciao, piuttosto come il famoso ciclomotore a basso impatto ambientale? Probabile, ricordando la bella visita di Renzi in Vietnam, il paese asiatico dove più di ogni altro, quel velocipede ha preso piede e diffussione di massa. Più essenzialmente le iniziali di cultura, infrastrutture, ambiente e opportunità, tanto importanti per rilanciare il Paese a paryire dal 2021. Un contributo importante per migliorare il piano dell'attuale Governo per investire i 196 mld del Recovery Fund. Qui di seguito, il progetto con tutte le nostre proposte di Italia Viva per l'utilizzo dei fondi del Recovery Plan.


Il progetto CIAO tiene insieme quattro parole chiave, in un acronimo, che ricorda una famosa parola italiana:

1. Cultura
2. Infrastrutture
3. Ambiente
4. Opportunità.

Il filo che lega queste parole chiave è il lavoro.

Ora o mai più
Abbiamo ora una possibilità di spesa che non abbiamo mai avuto da ben 30 anni e che, probabilmente, non avremo nemmeno per i prossimi 30 anni. Ecco perché dobbiamo ora - o mai più, per l'appunto - spendere al meglio i fondi che abbiamo a disposizione, altrimenti il debito ci strangolerà.

Grazie Europa
Quali sono i fondi che abbiamo a disposizione? Ne abbiamo diversi, grazie all'Europa: Next Generation UE, il Mes, il Sure, nonché gli aiuti provenienti da BCE e programmazione tradizionale. Insomma, vince l'Europa e perde il sovranismo.

Vediamo ora, insieme, le quattro parole chiave del progetto CIAO.

1. Cultura

Il Paese che immaginiamo, fra 10 anni, dovrà proporsi come il faro della cultura. Siamo il paese della bellezza e del capitale umano: ecco perché proponiamo che si utilizzino 9 miliardi in più su cultura e turismo, che si raddoppino i fondi su scuola, università e ricerca e che si utilizzi il MES per la Sanità.

2. Infrastrutture
Proponiamo di utilizzare i fondi europei per finanziare i lavori per altri 27 miliardi di infrastrutture e per mettere a disposizione 300.000 case popolari.

3. Ambiente
Proponiamo di creare nuovi posti di lavoro, partendo dalla sostenibilità, dall'agricoltura all'idrogeno, dalle energie rinnovabili alla lotta contro il dissesto idrogeologico.

4. Opportunità
Parliamo di un settore dell'economia vero e reale: l'economia sociale. Crediamo che si debba investire sui giovani attraverso un piano simile a quello inglese chiamato "kickoff", e sulla parità di genere. Che si debba intraprendere un vero rilancio dell'industria e che si debba scommettere sullo sviluppo del Mezzogiorno.

Nel presentare le slide del progetto, Renzi ha annunciato che "mercoledì mattina il ministro Gualtieri ospiterà la delegazione di Iv: andranno i capigruppo Faraone e Boschi e le ministre Bonetti e Bellanova. Con questa delegazione, presenteremo 61 punti sui quali, al momento, non siamo d'accordo delle 103 pagine del Next generation Eu". "Dico 'al momento'" - ha proseguito Renzi - perché chiederò ai parlamentari di Iv di indicare eventuali ulteriori suggerimenti. Andremo combattivi come sempre".

"Siamo di fronte - ha spiegato Renzi - alla più grande operazione di investimento nel nostro Paese, per la quale dobbiamo dire grazie all'Europa. L'Europa ha vinto, i sovranisti hanno perso: dopo la pandemia l'Europa è stata in grado di dare una risposta, il sovranismo no".

"Nessuno - ha proseguito Renzi - ha mai messo così tanti soldi come l'Europa. A fronte di questo, il messaggio è: ora o mai più. La possibilità di spesa che abbiamo in questi trent'anni non l'avremo più per i prossimi 30 anni".

Renzi ha poi sottolineato che "ci stiamo giocando l'osso del collo, non è una discussione da fare per il gusto di un chiacchiericcio politico: o questi soldi li spendiamo bene o ci strangoliamo con il debito pubblico. Non è un gioco, non è uno scherzo, non è una fiction, è il futuro dei nostri figli".

Venendo alle 4 parole chiave del progetto Ciao, Renzi ha poi sintetizzato alcune delle proposte elaborate da Italia Viva.

Per quanto riguarda la cultura, "noi - ha spiegato Renzi - proponiamo di raddoppiare la cifra sul capitale umano. L'Italia deve candidarsi a prendere il posto degli inglesi nell'attrattività per gli studenti. Le università devono essere in grado di accogliere talenti, lo ius culturae deve essere una punto fondamentale in questi 2 anni di investimenti, dando la cittadinanza agli studenti che vengono a studiare in Italia.

Oltre alla laurea, si dia agli studenti anche la cittadinanza italiana". A questo, Renzi ha aggiunto un punto sul quale Iv non è disposta a tornare indietro, ovvero l'utilizzo dei fondi del Mes per la sanità.

Per quanto riguarda le infrastrutture, Renzi ha sottolineato che "l'Alta velocità è un altro punto sul quale non facciamo sconti a nessuno. Il paese è cambiato con il Frecciarossa. L'unico vero attacco al governo lo ha fatto quella forza politica che ha rifiutato di votare parere su alta velocità: è una forza che si chiama M5s, non Iv". Su questo tema, Renzi ha ricordato la possibilità di intervenire con investimenti volti a sbloccare i cantieri delle opere infrastrutturali e sulla possibilità di edificare 300.000 nuove case popolari.

Venendo al punto relativo all'ambiente, Renzi ha chiarito come sia indispensabile ripartire dalla sostenibilità ambientale, per la creazione di nuovi posti di lavoro, spaziando dall'agricoltura, allo sviluppo delle tecnologie basate sull'idrogeno, senza dimenticare le energie rinnovabili e la lotta al dissesto idrogeologico.

Infine, la "o" di "opportunità", ci porta, come ha chiarito Renzi, a riflettere su un settore economico fondamentale: quello dell'economia sociale. Giovani, pari opportunità, Mezzogiorno: queste le scommesse dalle quali ripartire.

"Essere il Paese delle opportunità - ha spiegato Renzi - significa mettere al centro i giovani. Ci sono solo due miliardi nel piano. Non è pensabile che sull'emergenza di giovani e occupazione ci siano 2,1 miliardi. Non si va da nessuna parte se si mette sul superbonus dieci volte quello che si mette sui giovani". Insomma, ha ribadito Renzi, "non investire sui giovani è da vigliacchi".

"Il nostro - ha concluso Renzi - è un documento molto serio. Io parto dalla cultura, c'è chi parte dai giustizialismi. Pensate che se ne possa discutere? Posso rivendicare il diritto di parlarne o è lesa maestà? Il nostro è un piano positivo e spero che il Premier, il ministro dell'Economia, siano pronti a discuterne".