Al tempo del covid ammalarsi si può ma guarire no

3 giugno 2020, 16:09 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Quasi non bastasse l’aneurisma dell’aorta toracica che mi sta tormentando da alcuni anni ecco arrivare, nei giorni scorsi, un breve svenimento. Pensando si trattasse di un principio di ictus, il mio medico curante mi ordina un’ecografia alle carotidi, nonché una risonanza magnetica al cervello.

Niente di preoccupante per quanto riguarda le carotidi; mentre per quanto riguarda il referto al cervello si precisa che: “Minute alterazioni di segnale cortico-sottocorticali in sede occipitale, d’ambo i lati (più evidenti a sinistra), che mostrano segni di restrizione della diffusività in DWI, ascrivibili a sofferenza ischemica, in fase subacuta nel territorio di distribuzione del circolo posteriore. Multiple aureole di iperintensità T2/FLAIR sparsa nella sostanza bianca blemisferica etc. etc.”

Pur essendo digiuno per quanto riguarda la medicina, avverto dal referto che qualcosa non va. Pertanto, anche con l’aiuto di un mio cognato che è un medico, si cerca di prendere appuntamento con qualche neurologo al fine di potere ottenere un cura.

Ma non si riesce a trovarlo, causa il “Coronavirus”. Tutti “imboscati”. Mi reco in Ospedale per una visita a pagamento. Ecco la risposta: Sospese anche le visite a pagamento causa il Coronavirus”.

Ma, di grazia, le persone che riescono a superare il pericolo del “Coronavirus” sono costrette a morire per il fatto che sia le visite private che quelle pubbliche non vengono effettuate?

Veramente strano: a partire da oggi, in tutta le città italiane, i giovani daranno il via alle “movide”, divertendosi a iosa, mentre gli ammalati - dato che non sono l’unico - continueranno a risultare i protagonisti di una Sanità malata?

Cosa ne pensa il responsabile dell’Asl di Crotone?

Rodolfo Bava