Mormoni a Crotone con ‘stile americano’: credono, piangono e pregano per i loro confratelli trucidati in Messico

6 novembre 2019, 18:25 100inWeb | di Vito Barresi

La porta d'ingresso della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in via Santa Croce, nonostante lo scampanellio al citofono resta chiusa, vuoi per l'orario pomeridiano, vuoi forse perché proprio non è il suo 'giorno' dedicato all'apertura.


di Vito Barresi

Ma non ci vuole molto a intuire tanta incredulità, sgomento, preghiera, vicinanza umana e spirituale anche tra la comunità Mormone di Crotone, tra i membri di quel piccolo 'ramo', come lo chiama il Presidente crotonese e dirigente locale, Francesco Sarcone.

E' con lui che mi confronto per capire, conoscere, informare, cogliendo dal fatto a caldo, un massacro che fa impressione anche da lontano, e che poi suscita sentimenti di umana pietà, cordoglio, la ricaduta morale di quanto accaduto in Messico, con l'efferata strage di un gruppo di mormoni americani di doppia cittadinanza, vittime di un'imboscata compiuta in pieno giorno, da una banda criminale appartenente ai potenti cartelli della droga.

"Siamo rimasti malissimo una volta appresso quanto accaduto ai nostri fratelli in Messico" sussurra sommesso Sarcone, il “pari grado” tra i mormoni pitagorici di un Vescovo, ricordando che tra le vittime ci sono stati anche due gemelli di appena sei mesi rimasti legati ai propri seggiolini, intrappolati nell'auto data alle fiamme con la madre, il fratello di 11 anni e la sorella di 9. Mentre in un'altra auto hanno trovato la morte un bimbo di 6 anni, la sorellina di 4 e ad altre due donne. Uno dei bambini, secondo il racconto degli scampati, sarebbe stato falciato senza pietà mentre correva nel tentativo di scappare.

Nel descriverci l'albero motore e la disposizione territoriale delle varie Chiese sparse sul territorio calabrese e meridionale Sarcone ci spiega che il 'ramo' è la cellula di base della congregazione, composta dai 50 ai 70 fedeli, passando poi di strato in strato alle parti più ampie del tronco ecclesiale, costituiti dai rioni, i distretti e i pali.

La Calabria mormonista, esclusa la provincia di Reggio Calabria che è afferente alla Sicilia, fa parte con Crotone, Catanzaro e Cosenza del cosiddetto Palo di Puglia di una Chiesa che osserva rigorosamente le Tavole dei Dieci Comandamenti, crede in un solo Gesù Cristo, nella potenziale santità aprioristica e alla nascita di tutti gli uomini e le donne, non si confonde con altri riti separati in tema di famiglia, matrimonio, monogamia, abiurando a ogni forma di poligamia.

Forse le loro prediche contro il traffico degli stupefacenti, lo spaventoso flagello della droga, avevano determinato odio e generato rancore e avversione verso i mormoni e la loro presenza, dice ancora Sarcone, che puntualizza come lo spirito della sua gente sia quello della bontà, del servizio verso il prossimo, dell’accoglienza e della collaborazione con le tutti, specialmente con le altre fedi, quella cattolica in particolare:

“il nostro comune interesse verso le persone che soffrono in tutto il mondo, e l'alleviare le sofferenze umane, si vede proprio in momenti come questi. Tanto che per domenica abbiamo deciso di effettuare un digiuno di preghiera per commemorare le povere vittime innocenti".

I Mormoni a Crotone si riuniscono nei locali della loro cappella che ha sede in Via Santa Croce, di fronte alle Elementari Rosmini, contandosi in circa 80 membri e un buon numero di battezzati sempre in crescita, che si riuniscono per le messe e i momenti salienti del loro rito basato sulla lettura del Libro di Mormon.

Essi sono presenti e cordialmente, si scrive anche gioiosamente, visibili in giro per le strade tramite la rigorosa e persino “elegante” predicazione in stile americano dei loro giovanissimi missionari, camicia bianca botton-down e cravatta regimental, che arrivati dagli Stati Uniti vengono a predicare come pionieri sulle rive joniche della città di Pitagora.

Non sono figure qualunque, giovani che passano inosservati con i loro zaini ricolmi di pubblicazioni, l'andatura svelta e metropolitana, ma il segno di una certa caratura cosmopolita e globale di questa piccola città del Sud Italia, che si arricchisce di una presenza ecclesiale specifica, minoritaria rispetto alla maggioranza cattolica, evangelica e islamica, in quanto espressione evidente dell’importanza della libertà di religione, della famiglia, del comune interesse per i giovani della Chiesa, della secolarizzazione del mondo e del bisogno di molte persone che riscoprono tramite loro la religione, il colloquio spirituale Dio, i momenti di adorazione, in cui si rivolgono a Lui in preghiera, convinti della stabilità e della serenità, che la fede in Gesù Cristo positivo e non afflitto riuscirà a portare nella loro vita.

"Questi ragazzi sono una forza e una risorsa davvero eccezionale. Ti danno coraggio, energia, speranza con la loro immediatezza, la simpatia, la cortesia e l'attenzione verso gli altri. Crotone è diventata famosa anche a Salt Lake City, nello Utah, per il buon esempio di accoglienza, tolleranza e ascolto che i nostri concittadini dimostrano nei riguardi di questi giovanissimi missionari, i ragazzi per 24 mesi e le ragazze per 18, che vanno in ogni angolo del mondo a professare Cristo, con coraggio ed entusiasmo."

E tra questi mormoni in missione vi sono anche sei crotonesi, alcune e alcune delle quali hanno trovato l'anima gemella negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, nazioni e città dove poi sono andati a vivere e risiedere definitivamente.

Evidente che così le religioni determinano scambi, confronti, nuove prospettive famigliari, esperienze significative alla ricerca del giusto equilibrio tra famiglia e carriera, lavoro e amicizia. E non al contrario scontro di civiltà, rinchiusure, muri, odio e avversione.