Crotone: va bene comprare sotto casa ma un Pos bisogna pur averlo

18 dicembre 2018, 13:41 Imbichi

La Confcommercio di Crotone, come ogni anno, ricorda l’importanza degli “acquisti sotto casa”. Bisogna supportare l’economia cittadina, i commercianti, i nostri compaesani: meglio spendere da loro, piuttosto che arricchire qualche grande multinazionale. Peccato che i negozi locali spesso – e volentieri – siano sprovvisti di ogni comodità tecnologica, una su tutte il Pos.


di Francesco Placco

Una doverosa premessa: non avere il POS (il lettore per i pagamenti via carta) non è sinonimo di nero. Se è vero che alcuni commercianti sfruttino i pagamenti cartacei per giocare con gli scontrini, è altrettanto vero che molti di loro, sprovvisti di POS, operino nella più totale legalità e trasparenza.

Sì, perché ad oggi è nuovamente possibile lavorare regolarmente senza l’utilizzo del POS. Introdotta la sua obbligatorietà nel dicembre del 2012, ogni esercizio commerciale (ma anche i professionisti) che avesse rifiutato pagamenti “di natura elettronica” sarebbe incorso in una sanzione di 30 euro per infrazione dell’articolo 693 del Codice Penale.

Tuttavia, la misura non è mai stata applicata se non in qualche sporadico caso, e l’attuale governo ha ben pensato di eliminare la “multa” (QUI).

In pratica, oggi è ancora obbligatorio avere il POS in negozio, ma è possibile rifiutarne l’utilizzo. Questo vuol dire che le scuse che avete sentito fino ad oggi (“è rotto”, “non c’è linea”, “sotto i 30€ non si può usare”) saranno ancor più legittimate.

E Crotone com’è messa? In vista dei regali natalizi – e a dire il vero per ogni acquisto, salvo particolarità introvabili – ho svolto il mio consueto giro di putìghe. E quest’anno ho voluto verificare in quanti negozi avrei potuto pagare con il POS o meno.

Fatti salvi le grandi catene ed i franchising più noti, dove si può “strisciare” con la carta anche importi minimi, nei negozi “locali” in pieno centro il dato è impressionante: in 7 negozi su 10 avrei potuto pagare solo con contanti (ovvero in dieci attività non appartenenti a grandi marchi e nelle vie principali della città, quali: Via Roma, Via Vittorio Veneto, Via Messinetti, Viale Regina Margherita, Via Cutro, Via Mario Nicoletta).

Crotone è piccola, ed per raggiungere il bancomat e prelevare basta poco. Tuttavia, questo è un grande punto a svantaggio delle attività locali, che andrebbe sicuramente rivisto.

Ancora, c’è chi lamenta gli alti canoni ed i costi (LEGGI), chi parla del POS come addirittura “di una truffa”, e chi ammette candidamente che con quelli “non stai in piedi”.

Insomma, tra una cosa e l’altra, questi benedetti POS rimangono ammassati nei cassetti o negli scatoloni, presenti ma inutilizzabili.

Resta evidente il netto divario anche nella mentalità cittadina, incredibilmente distaccato da quello “del nord” d’Italia e d’Europa, dove il POS è regolarmente diventata una sana abitudine della vita di tutti i giorni, da utilizzare anche solo per pagare il caffè.

Fa bene la ConfCommercio a chiedere ai cittadini di acquistare dai negozianti locali. È una richiesta sensata, logica. Tuttavia, sarebbe opportuno dare una controllatina ai propri iscritti, perché l’impossibilità dei pagamenti via carta in un negozio fisico è una delle cause principali che spinge a preferire i negozi online.

In fondo sono più comodi ed economici, e ti fanno arrivare tutto alla porta di casa.

È importante – importantissimo – interfacciarsi con le nuove tecnologie. Accantonarle od ometterle è un errore grave, che aumenta l’impoverimento di un tessuto economico già complesso, finendo per rendere preferibili proprio quelle “multinazionali” e “grandi aziende” che si vuole combattere.