Gli elettori? ‘Scelgono il bugiardo più talentuoso e poi gli danno la colpa perché fa ciò che sa fare’

31 gennaio 2018, 13:23 Sr l'impertinente

Giusto 70 anni fa, Salvemini pronunciò la fatidica frase: “Turiamoci il naso e votiamo Dc”. La riprese poi Montanelli nel 1976 per incitare ad un voto democratico contro il Pci, che in quegli anni corse il rischio di diventare il primo partito in Italia. Una che oggi più che mai si adatta al panorama politico crotonese, ad ogni approssimarsi di tornate elettorali e, in particolare, a quella che i cittadini si troveranno a vivere il prossimo 4 marzo.


di Sr* l'impertinente

Il panorama dei candidati, infatti, è ormai completo: tra ritorni inattesi, clamorosi abbandoni e personaggi che, già dai primi istanti sono stati etichettati in ogni modo possibile ma non certamente benevolmente.

A Crotone se c'è stata all'inizio un'alzata di scudi per la presenza di un leghista nel collegio, alla fine, e dopo l'indignazione pressoché unanime anche nel centrodestra, i candidati in quota leghista si sono addirittura raddoppiati, diventando ben due.


“Le elezioni sono vinte

da uomini e donne

principalmente perché

la maggior parte della gente

vota contro qualcuno

piuttosto che per qualcuno”.

(Franklin Pierce Adams)


Nella classifica dei candidati più attaccati il primato va certamente dell'avvocato Giancarlo Cerrelli, non fosse altro per le posizioni ultra conservatrici, componente di spicco del Family day ed anch'egli, appunto, in quota Lega.

Alcuni movimenti hanno scritto che sarebbe “impresentabile” e anche con “posizioni antiscientifiche, antiprogressiste e antistoriche”. Per non parlare di una presunta “intolleranza estremista (...) che ipotizza l’imposizione di modelli omosessuali di vita per la costruzione del nuovo dis-ordine sociale e giuridico”.

Infine, i movimenti concludono: “Non si può, pertanto, non lanciare un segnale di allarme per chi vuole una Calabria che abbia come baluardo i valori democratici ed europei cercando di salvare Crotone dal bieco oscurantismo”.


“Quando un uomo è

candidato al Parlamento,

per lui tu sei un amico;

quando è stato eletto

sei un suo elettore;

e quando è nel pieno

delle sue funzioni

sei solo un contribuente”.

(Anonimo)


Sergio Torromino, dal canto suo, è stato piazzato nel listino proporzionale Calabria Nord togliendo la possibilità di votarlo direttamente ai suoi concittadini, che ancora se ne dispiacciono!

Nel Centrodestra, però, c'è la possibilità di scegliere: un esponente leghista, Gennaro Rossi, di Cutro; come anche l'avvocato Giovanni Iaconis, di Fratelli d'Italia, e l'immarcescibile Davide Pirillo, che ad ogni elezione è sempre pronto ai nastri di partenza.

Così come ai nastri di partenza ci sono, poi, i 5 Stelle che con Barbuto e Corrado: un avvocato ed un'archeologa, un abbinamento che in questi ultimi anni è andato assai in voga nella quotidianità cittadina.


“In democrazia, un partito dedica sempre

il grosso delle proprie energie

a cercare di dimostrare che l’altro partito

è inadatto a governare;

e in genere tutti e due ci riescono,

e hanno ragione”. (HL Mencken)


Nel centrosinistra, invece, si troveranno di fronte due ex deputati che prima stavano nello stesso partito, vale a dire Nicodemo Oliverio e Nico Stumpo, con quest'ultimo che ha occupato tutte le posizioni utili esistenti.

C'è qui a sinistra, ed effettivamente, un po' più di scelta: ma il pot-pourri di liste - che addirittura si richiamano al Comunismo - inducono confusione oltre che ricordi nostalgici.

Un redivivo Berlinguer sarebbe felice nello scorrere i nomi delle liste che si sono presentate: a cominciare con Liberi e Uguali ma anche Potere al popolo, Partito comunista o perfino Sinistra rivoluzionaria. Peccato solo che invece di star tutti insieme, alla fine, dovranno accontentarsi di percentuali irrisorie, escluso qualche caso.


“Gli elettori sono

molto incoerenti.

Prima scelgono il bugiardo

più talentuoso,

e dopo le elezioni

gli danno la colpa perché

fa quello che sa fare”.

(Andrzej Majewski)


Sul Pd è stato detto e scritto già troppo: con l'incoerenza di fondo de “il rottamatore”. Il segretario nazionale Renzi sceglie di fatto la restaurazione e propone la candidatura dell'uscente Oliverio.

Da ri-sottolineare anche il corteggiamento (politico s'intende!) poi non andato a buon fine tra Flora Sculco e Matteo: d'altronde, un tempo erano gli uomini a prendere l'iniziativa ma oggi si sa che sono le donne a fare il primo passo.

Nel caso di specie, come direbbero gli avvocati, il flirt all'inizio sembrava gradito a Renzi che poi però deve aver avuto un rigurgito di nostalgia dei vecchi tempi vergando il suo “no” ed infrangendo politicamente molti cuori, non solo quello di Flora.


“Le promesse delle elezioni

sono come i miracoli.

In caso di mancato avveramento,

il reclamo deve essere rivolto a Dio”.

(Mieczysław Kozłowski)


Ed a tal proposito, nonostante i candidati, questo inizio di campagna elettorale ha un po' fatto calare la cresta a chi, in città e non solo, si credeva proprio un Dio in terra, tanto da poter ambire a fare il salto nei palazzi che contano.

Per il resto, non si può far altro che prendere a cuore il consiglio di Salvemini prima e di Montanelli dopo e votare: magari togliendo l'ultima parte sulla Democrazia cristiana.

Perché in una città dove nessuno, e ribadiamo nessuno, è innocente per le condizioni in cui è precipitata, chi non vota è come chi è assente: ha sempre torto!

* Simbolo dello stronzio