Aeroporto Crotone. Spunta il Piano industriale della Sacal: ecco gli obiettivi da qui al 2046

20 gennaio 2018, 12:17 Il Fatto

Centralizzazione a Lamezia Terme del controllo sulla totalità dei processi gestionali e strategici più rilevanti, con la presenza nella scalo di Crotone di referenti che dovranno rapportarsi con la società.

E poi: il mantenimento dell’attuale Direttore Generale e degli attuali Post Holder e Safety Manager, Security Manager, Compliance Monitoring Manager con la previsione in loco di referenti e figure con nuove caratteristiche professionali, in un numero necessario e con caratteristiche adeguate ad “assicurare le funzioni di interazione” con i responsabili dei macro-processi. Infine, l’estensione di utilizzo della dotazione strumentale nell’attuale disponibilità della Sacal.

È questo un passaggio dell’ormai “famigerato” e quasi “misterioso” piano industriale che l’azienda lametina ha presentato all’Enac per aggiudicarsi la concessione anche dell’aeroporto di Crotone.

In sintesi, partiamo dai posti di lavoro: secondo il piano la Sacal a Crotone impiegherà per ora 27 unità, tre full time e 24 tutte part time. A tempo pieno saranno un referente dello scalo, un cosiddetto Deputy pht, un altro Deputy phi. A mezza giornata, invece, nove addetti di scalo, altrettanti Oua, tre per la manutenzione e officina, altri tre Prm.

LE NUOVE OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO

Nel Piano si legge come l’aeroporto Pitagora “ad oggi gode già di una rete di collegamenti nazionali che assicurano la mobilità dei cittadini”. Bontà loro!

Tuttavia, viene specificato che le condizioni di accessibilità via terra poco favorevoli e la mancanza di collegamenti veloci col resto dell’Italia, renderebbero l'attuale offerta di voli diretti ancora lontana dal “soddisfare pienamente le richieste del mercato”, seppure, viene ribadito, “in un contesto economico che non genera grandi possibilità di spesa”.

L’obiettivo dell’azienda, dunque, e per i prossimi 4 anni, sarebbe quello di confermare e rafforzare la presenza dei Vettori low cost assicurando, contemporaneamente, il principio di razionalità del network per offrire la “migliore e più complementare offerta di destinazioni e collegamenti”.

La strategia si focalizzerà pertanto su una serie di target: migliorare la mobilità dei cittadini attraverso un incremento delle frequenze sulle rotte nazionali “già servite” e una migliore distribuzione dei voli per fasce orarie; sviluppare il traffico charter incoming, con un’attività sinergica con la Regione Calabria e i maggiori Tour Operator; sviluppare sullo scalo un’attività di aviazione generale, grazie anche alla presenza di un importante porto turistico; in fine, sviluppare un approccio “proattivo” di marketing agendo sia sul lato dei costi, conseguendo obiettivi di efficienza, sia su quello dei ricavi, attraverso l´arricchimento dell´offerta di base con ulteriori prestazioni.

LA LINEA SINERGICA

Lo sviluppo degli aeroporti - riporta ancora il Piano Sacal - dovrà avvenire in maniera complementare e non concorrenziale, in una parola: in modo sinergico ed esaltando le specificità di ciascuno.

“Gli aeroporti - viene sostenuto - dovranno costituire la 'porta di accesso al territorio' e innalzare in tal senso i livelli di qualità per ricettività, accoglienza e funzionalità”.

Per raggiungere questo obiettivo si ritiene necessario integrare e sviluppare le infrastrutture aeroportuali con le infrastrutture di rete del territorio, in un'ottica di mobilità integrata.

“Sarà così possibile - afferma Sacal - incrementare il numero delle destinazioni raggiungibili dagli scali calabresi e delle compagnie aeree presenti, andando a valutare inoltre la possibilità di collegare i tre aeroporti calabresi con un sistema di mobilità su gomma in collaborazione con autolinee regionali”.

I tre aeroporti, poi, dovranno mantenere la loro specificità nella specializzazione del traffico aereo: quello di Sant’Anna di Crotone continuerà a sviluppare il traffico turistico e leisure attraverso vettori low cost e charter; Lamezia Terme dovrà privilegiare non solo i vettori low cost ma anche i full service carrier collegando i principali hub europei e puntare anche allo sviluppo di voli intercontinentali; l’aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria dovrà mantenere la sua naturale vocazione di City Airport, come alimentatore dei principali Hub.

“Grazie all’integrazione di queste realtà – affermano ancora dall’azienda di gestione - la Calabria potrà contare su un importante sistema aeroportuale, in grado da costituire un volano di sviluppo economico del territorio all’altezza di una delle regioni più note e amate al mondo e di competere con i principali scali nazionali ed europei”.

Un altro obiettivo della Sacal, poi, è quello di rafforzare il segmento low cost per sviluppare il traffico esistente e di generarne di nuovo attraverso l’apertura di rotte verso mercati definiti “ad alta affinità con il territorio, che rispondono ad una domanda latente che non potrebbe essere soddisfatta diversamente”.

L’indirizzo, in questo senso, è pertanto di aumentare le frequenze verso il mercato domestico, come Torino e Bologna.

Infine, si punta a sviluppare il traffico charter che nelle intenzioni della società dovrà essere maggiormente valorizzato attraverso azioni sinergiche con i maggiori tour operator nazionali ed internazionali ed gli stakeholder pubblici, implementando iniziative che promuovano le eccellenze del territorio.

CROTONE AEROPORTO DI RIFERIMENTO PER LE CROCIERE NEL MEDITERRANEO

“Particolarmente interessante nel corso degli ultimi anni - si legge in tal senso nel piano industriale - è stato il traffico crocieristico con circa 10.000 presenze grazie a 12 compagnie di navigazione tra cui non manca l’italiana Costa Crociere. Ma ancora più interessante è il turismo legato alle attività del circolo Velico che è promotore di iniziative a livello europeo ed internazionale, con un calendario ricco di eventi già a partire dal prossimo mese di Dicembre”.

Questa attività, se ben concertata con gli enti Istituzionali e i maggiori Tour Operator del settore, secondo Sacal potrà fare dello scalo Pitagorico l’aeroporto di riferimento per le crociere nel Mediterraneo, aprendo nuovi segmenti di mercato e destagionalizzando i flussi turistici.

I mercati di interesse, oltre a quello italiano, saranno dunque l’Est Europa, la Germania; la Norvegia, Danimarca, Svezia.

Da qui, poi, si arriva ad un altro segmento di sviluppo previsto nel piano: ovvero il traffico etnico “per rispondere alla crescente domanda dei cittadini stranieri residenti nella provincia di Crotone che, dai dati Istat, risulta essere pari al 6% della popolazione residente” affermano da Sacal.

LE PREVISIONE DI TRAFFICO NEI PROSSIMI 4 ANNI

L’azienda va poi ad analizzare un’ipotesi di traffico nei prossimi quattro anni, sviluppata “prudenzialmente”, viene ribadito, e innescata dalle sinergie.

Secondo i dati e partendo da un traffico passeggeri di oltre 261 mila persone nel 2017, nel 2018 le aspettative sono di salire a 268 mila, nel 2019 a 277 mila e nel 2020 a 287 mila.

Valori che, afferma la Sacal, “potrebbero essere suscettibili di ulteriori incrementi per effetto di possibili attività incentivanti a supporto dello start up di rotte aeree, messe in campo dalla Regione Calabria o dal Gestore, nel rispetto delle linee guida comunitarie e della normativa sugli aiuti di Stato”.

GLI INVESTIMENTI SUL PITAGORA

Gli obiettivi del Piano sono quelli di adeguare il complesso aeroportuale di Crotone, suddiviso nei vari sottosistemi, ai requisiti di funzionalità richiesti dalle previsioni di traffico nel periodo 2017-2046, tenendo conto degli standard dimensionali e di servizio suggeriti dagli organismi internazionali come IATA, FAA e ICAO, e dei requisiti di funzionalità e fattibilità tecnico-economica.

Gli obiettivi tengono conto di alcuni criteri funzionali: l’adeguamento degli standard dimensionali e di servizio a quelli di altri aeroporti internazionali; il miglioramento dell’efficienza operativa in termini di comfort del passeggero e automazione dei trattamenti; l’adattabilità dell’espansione all’effettiva evoluzione nel tempo delle caratteristiche della domanda.

Gli interventi previsti sono stati aggregati in sei gruppi funzionali: Terminal, Infrastrutture di volo, Viabilità, Edifici vari, Interventi vari e manutenzione straordinaria.

In totale, la Sacal ha previsto che da qui al 2046 sullo scalo pitagorico vengano effettuati investimenti per oltre 4,8 milioni di euro (1,3 entro il 2026, 2 entro il 2036 e 1,1 entro il 2046).

Tra questi, e solo a titolo di esempio, l’ampliamento dell’area partenze e arrivi dell’aerostazione passeggeri: nel primo caso la data d’inizio lavori prevista è il 2027 e per la seconda il 2036; come anche il completamento degli impianti della pista di volo (inizio lavori nel 2021) e l’adeguamento Resa della pista 17 (inizio 2030)

L’ANALISI DEI RICAVI E DEI COSTI

Analizzando l’aeroporto di Crotone è stato ipotizzato nel 2017 un traffico totale di 261.435 passeggeri, nel 2020 di 287.641 per arrivare al 2046 ad un totale pari a 446.384.

Secondo Sacal, lo scalo pitagorico produrrà ricavi per 1,6 milioni nel 2017, di 1,8 nel 2020 per arrivare nel 2046 a 2,6 milioni. Il tutto a fronte di costi che saranno rispettivamente nel 2017 di circa 1,5 milioni, nel 2020 di 1,6 e nel 2046 di 2,6.

Dalla stessa azienda, però, fanno notare come “la principale leva per una coerente riduzione” delle spese è legata al costo del personale in quanto sono state previste le 23 figure full time nel 2017 attestandosi, in ragione dell’andamento del traffico, a 24 nel 2020 ed in proiezione nel 2046 a 28.

“Per l’efficentamento del costo del personale – scriva ancora la Sacal - si è tenuto conto della centralizzazione del settore amministrativo. Il dimensionamento del personale è stato determinato in relazione alle effettive esigenze operative. A partire dal 2017 è stato previsto l’adeguamento al CCNL con periodicità triennale, e pertanto il costo nel 2017 risulta essere pari a 656.764 €, nel 2020 pari a 724.549 € per attestarsi al 2046 a 1.164.111€.”