La Nazionale prima dei Tatuaggi | Venturino Lazzaro

19 novembre 2017, 12:04 Trasferta Libera

Cari amici, buona domenica. Non poteva che finire sotto l'acqua una settimana cominciata proprio male. Ho sempre amato il calcio e la Nazionale, ma mi sono accorto (da circa 7 giorni) che quella da me amata, in fondo, è la Nazionale di quando i ruoli si chiamavano per numero, da 1 a 11 (essere tredicesimo era una disdetta. Il 7 e il 9 erano diavoli. Il 10 un genio). Quella che amavo, in realtà, era la Nazionale prima dei tatuaggi. Non ho nulla contro i tatuaggi (potrei dimostrarlo), ma sono in antìtesi con la Nazionale. Li ho sempre conosciuti per i miei "studi" sui pirati, li ho sempre ritenuti propri di gente non convenzionale, prima che diventassero invece una divisa, una sorta di omologazione.


Venturino Lazzaro | Trasferta Libera

Un tatuaggio era (era nato per essere) identificativo, unico, tipico di una (una sola) persona, il massimo della individualità, e per questo motivo non può trovare posto in Nazionale che, in quanto tale, dev'essere ecumenica, omnicomprensiva, riassuntiva di un tutto, di un insieme. Non ho nulla contro i tatuaggi (lo ripeto), piuttosto ho qualche problema coi tatuati. Ma questo non è strano. La trasposizione fisica di un'idea, spesso mi disturba.

Le rivoluzioni sono sempre affascinanti; i rivoluzionari, spesso, molto meno. Ogni movimento popolare è capace di suscitare curiosità, interesse e, a volte, trasporto e simpatia, ma tutto questo spesso scèma guardando in faccia il capopopolo, o l'arrembante popolano di turno.

I tatuaggi sono diventati, in certi àmbiti, una sorta di uniforme. Che se fosse, almeno nel calcio, uniforme di coraggio, bravura, dedizione, potrebbe andare bene, ma se diventa uniforme di pochezza, irresponsabilità, maldestra incompetenza, allora viene in mente che forse è solo la manifestazione, affiorata sulla pelle, di una profonda e insanabile vacuità interiore.

Non potrei fare il selezionatore della Nazionale. Rischierei (e mi spaventa) di arenarmi sul colore della pelle, anche se solo su quello posticciamente inciso.

Mi rifugio in cucina. Oggi voglio fare una pasta e patate d'altri tempi. E sono tentato di metterla al forno a gratinare. Buona per far dimenticare il calcio tatuato, e la Nazionale. Buon pranzo.