Davide Nicola l’inventore del calcio senza goal e la strana idea di vincere anche quando perde

20 settembre 2017, 21:36 Trasferta Libera

Il gioco dell'Atalanta lo conosciamo bene. Così disse Nicola a Davide, tanto bene che già a fine primo tempo il Crotone stava sotto di tre goal a zero. La diretta in porta comincia con Petagna che manda Cordaz in Bretagna, prosegue con Caldara che lo spedisce ad Asmara, si chiude con Ilicic Josip che gli regala un gettone d'oro della Sip. Però non importa dice Davide a Nicola. La prestazione mi ha soddisfatto. La partita più importante per me non è questa ma è sempre quella che viene dopo. Facile no? Bisogna sapere perdere, non sempre si può vincere e allora cosa vuoi...? Infatti il Crotone ha perso di nuovo anche se per tutti, lor signori, intonano ancora un facciamo finta che...


Vito Barresi | Trasferta Libera

Per il tecnico del Crotone, che concorre ad entrare di diritto nel Guinness dei primati come l'inventore della squadra senza goal, il problema da risolvere in una gara non è quello di evitare di buscarle di brutto in campo ma evidentemente un altro.

Anzi perdere è cosa superflua, persino carina se accettata con garbo e abnegazione, essendo questa una questione del tutto secondaria rispetto alla sua strabiliante trovata, la scoperta che rivoluziona la storia bisecolare del football che gli fa vincere non una ma tutte le partite del campionato anche quando le perdi ad una ad una ogni domenica, compreso il turno infrasettimanale, l'anticipo aperitivo di mezzogiorno e il posticipo serale del lunedì notte.

Di certo quella che in apparenza sarebbe la vera sorpresa calcistica del Crotone sotto Nicola, è uno schema abbastanza noto nel leggendario basket americano, la pallacanestro supersonica dei grandi Harlem Globetrotters che per vincere ovunque, mescolando doti atletiche olimpiche e grandi virtuosismi singolari e collettivi, devono incontrare sempre una squadra partner disposta a perdere con disinvoltura e successo.

Comunque fare un campionato con questa andatura da passista significa un poco immolarsi alla comicità. E se non al sorriso ironico, sicuramente a una granguignolesca sfilza e sfilata di sfottò.

Come pure facendo pagare un abbonamento di Serie A ai tifosi che vanno a vedere una squadra di Serie B giocare per perdere suggerisce una certa venatura cinica da parte di chi forse fa i conti, ci ragiona e ci marcia a far soffrire l'intero Ezio Scida alla Fantozzi, mi si intrecciano le dita, Fracchia, aspettando il solito miracolo finale, il respiro affannoso e gli scontri al cardiopalma.

La squadra allenata da Nicola mette in mostra un calcio alla Covelli, il famoso banditore di paese con le buste in piazza di "questa la vince questa la perde", una lotteria di goal sul convoglio di coda della classifica.

Si capisce che il tanto declamato modello Crotone altro non è che una versione sparagnina di uno speriamo che me la cavo dal sapore adrenalinico unico e raro, un amaro Jagermeister da bere più o meno se non trentotto almeno per una trentina di partite.

Per non dire di quello che si vede in rete. Rete intesa come porta del sedicente portiere del Crotone Alex Cordaz. Detto anche PaperScordaz. Goal subiti in cinque partite uguale a 11. Una media impressionante, con errori marchiani visti e rivisti alla moviola.

Mai come in questo caso è semplice chiosare che Cordaz, se continua così, è atteso a Paperissima a Porte Aperte.