Senza aeroporti, senza strade, senza treni. Il Governo ci rimanda nell’Ottocento?

7 giugno 2017, 08:04 Calabria Domani | di Rodolfo Bava
Lo scalo di Crotone

Il Presidente Enac Vito Riggio, ieri, ha chiaramente dichiarato che per i piccoli aeroporti (leggere: Reggio Calabria e Crotone) bisogna vedere “se sono utili, trovare il modo per finanziarli o se non sono utili trovare il coraggio di chiuderli”.

Sempre in nome e per conto delle economie. Non pensando che, in Calabria, si stava meglio quando si stava peggio. Quando, cioè, in pieno ‘800, un cittadino viveva, per tutta la vita, nell’ambito del proprio paese di nascita, senza alcuna necessità di doversi spostare.

Ma, dopo secoli, continuare, oggi giorno, a tollerare l’isolamento dovuto alle distanze, è veramente assurdo. Perché le cose sono cambiate. Le persone hanno le urgenti necessità di dover partire per curarsi, per studiare, per lavorare, per vedere.

Quindi, si può facilmente dedurre che gli aeroporti di Reggio Calabria e di Crotone siano utilissimi. Anzi: necessari! Non è possibile costringere un ammalato, uno studente, un lavoratore a dovere percorrere l’Italia in 24 ore per poter raggiungere i centri del Nord Italia o, un turista, per potersi recare in Calabria.

Certo, si potrebbero ottenere delle ipotetiche economie chiudendo alcuni piccoli aeroporti, ma quante diseconomie si verrebbero a determinare? Paralizzando, ad esempio, il turismo. E quanti i disagi e dispendio di denaro per i cittadini?

Una Calabria senza strade, senza ferrovie (la fascia ionica) dovrebbe anche essere privata dagli aeroporti, l’unico mezzo per facilitare gli spostamenti dei cittadini calabresi? Si vuole ripetere ciò che è stato fatto per le Province, facendo perdere l’identità di ognuno di noi e scaricando disagi enormi nei confronti di tutti i cittadini?

Siamo certi che il Presidente del Consiglio Gentiloni ed il Ministro alle Infrastrutture Delrio non penseranno, sul problema degli aeroporti, l’identica cosa del Presidente dell’Enac. Penseranno, invece, che sono utilissimi. Tanto da autorizzare a riaprire subito l’aeroporto di Crotone dato che, nel 2015, nel corso di nove mesi, sono stati oltre 300.000 i passeggeri transitanti.

E noi penseremo - a differenza di Gianfranco Turino, un esperto del settore – che, finalmente, l’Aeroporto Sant’Anna di Crotone “finirà di essere il gigante addormentato, sentinella di una costante inefficienza del modernismo sociale”.

Rodolfo Bava