Gianni Amelio, il primo uomo che ha deciso di tornare | Venturino Lazzaro


Venturino Lazzaro
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Cari amici, buona domenica. C'è tramontana, da ieri, ma è bello, e luminoso. E alla fine, finalmente, Gianni Amelio ha accettato il nostro invito a Catanzaro. E’ una bella cosa, non c'è dubbio, ma mi chiedo quale Amelio avremo davanti dopo tanta attesa, dopo tanta affettuosa e trepida insistenza. In fondo non so neanche quale Amelio abbiamo invitato. Forse quello di 30-40 anni fa (quando se n'è andato), con tutti i suoi sogni, i suoi progetti, i suoi rancòri forse, ma con la forza e la voglia di uno che ha capìto che qua non avrebbe combinato niente.

Molti di noi, invece, hanno invitato (in cuor loro) il Gianni Amelio di mezzo, quello dei film nati in questi trent'anni o più. Il grande regista da studiare, celebrare e ostentare, magari, come frutto maturo di Calabria, e che adesso ci viene a render conto del lavoro fatto. Pochi, credo, pensavano di invitare, invece, quello che secondo me verrà.

Un romanziere quasi anziano che però io non vedo l'ora di guardare da vicino. Un uomo maturo, complesso, che non può non contenere anche il sognatore di trent'anni fa e il grande regista diventato nel frattempo. Un ragazzo di Via Panisperna a cose fatte. Chissà perchè è rimasto lontano tanto tempo, e chissa perchè adesso ha deciso di tornare. Chi lo sa? E chissà se è vero che ogni decisione è un tradimento di una parte di sè.

Vedremo. Sarà comunque un evento da gustare con calma, sobrietà e attenzione. La stessa calma e la stessa attenzione con cui oggi sta andando, a fuoco lento, l'arrosto di maiale (poi penserò, con sobrietà, al purè...). Buon appetito.