Iot, Internet of things o internet delle cose: opportunità e rischi

23 settembre 2016, 18:35 Technology & Passion | by Nezwork.it

di Domenico Di Paola | Nezwork.it

Negli ultimi anni si parla sempre di più di IOT ovvero d’internet delle cose. È una delle tecnologie con il più alto tasso di crescita nel mercato dell’hitech nel prossimo futuro. Da molti definita la prossima generazione di internet, che connetterà oggetti, persone, processi e reti. Secondo delle previsioni fatte da un’autorevole società di ricerche, nel 2020, nel mondo, ci saranno oltre 75 miliardi di dispositivi connessi tra di loro.

PREMESSA

Non esiste IOT senza i Big Data. I termine Big Data si riferisce all'analisi di quantità incredibilmente grandi di informazioni. Ma con questo termine si intendono anche le tecnologie finalizzate ad estrarre da essi conoscenze e valore. Ormai da diversi anni, l'argomento dei Big Data è ritenuto particolarmente interessante da molte aziende, e gli investimenti in questo senso sono sempre più importanti. I Big Data sono necessari e utili nei diversi mercati business: dalla medicina, alle automobili, dal settore retail all’industria, dalla biologia alla chimica farmaceutica, dalla finanza al marketing. Approfondiremo questo argomento in un successivo articolo.

Cos’è internet delle cose?

Concretamente è la nuova tecnologia che già oggi permette di collegare il proprio smartphone al condizionatore di casa o dell’ufficio, oppure di poter monitorare il sistema di video sorveglianza a distanza, etc. Si tratta di collegare i diversi apparecchi di casa, dell’ufficio o delle industrie tra di loro tramite l’utilizzo di internet. Infatti, sono tante le aziende che stanno investendo nei campi della domotica e dell’automotive come Ford, Samsung, Apple e Mercedes. Stiamo assistendo alla comparsa di smartwatch sempre più interattivi, frigoriferi intelligenti e automobili che si guidano da sole, e tanto altro ancora, diciamo che le applicazioni sono infinite.

Un altro ambito di applicazione dell’IoT è quello della Smart City. Infatti, già oggi è possibile controllare in remoto una miriade di applicazioni, di sensori e di tecnologie cloud che consentono alle amministrazioni Pubbliche di realizzare risparmi importanti in termini energetici, economici e ambientali. In Europa, le città a più alto contenuto tecnologico e di connettività IoT sono: Amburgo, Amsterdam, Barcellona e Copenaghen. Anche il settore dell’industria sta vivendo questo momento con industria 4.0.

Concretamente è possibile collegare in rete praticamente ogni cosa. Per essere connesso un oggetto, una “thing”, deve rispettare due caratteristiche: avere indirizzo IP che ne consente l’identificazione univoca sulla Rete e la capacità di scambiare dati attraverso la rete stessa senza bisogno dell’intervento umano.

RISCHI ED OPPORTUNITÀ

Aziende, Istituzioni e Consumatori da adesso in avanti avranno maggiori possibilità di connettersi, interagire e condividere ma allo tempo dovranno anche mantenere alta la guardia contro le possibili minacce che accompagneranno lo sviluppo e la diffusione di questa nuova era tecnologica, in termini di attacchi informatici e violazioni di dati e sistemi. Proprio in questi giorni è successo al colosso Yahoo di subire un attacco informatico.

Se le opportunità ed i vantaggi di questa nuova tecnologia sono infinite, anche i rischi sono diversi. Innanzitutto, quali sono le risposte che stanno fornendo i governi a temi delicatissimi come il possesso, il trattamento e la conservazione dei miliardi di dati acquisiti grazie ai dispositivi interconnessi? Inoltre, ci sono tanti esperti che sostengono che l’aumento esponenziale dei tanti dispositivi interconnessi porterà ad una saturazione della banda di comunicazione e delle dorsali e di conseguenza ad un rallentamento delle telecomunicazioni su scala mondiale.

CONCLUSIONI

Possiamo concludere affermando che il nuovo paradigma di interazione tra uomo e macchina, pone dei seri quesiti legati ai rischi derivanti dalla diffusione di un’innovazione di questa entità. Inoltre, quali saranno le conseguenze delle applicazioni gestiste dall’intelligenza artificiale? In futuro chi prenderà le decisioni l’uomo o la macchina? Chi vivrà… vedrà…