Genoa festeggia sul Crotone. Armonia perduta in casa Vrenna

28 agosto 2016, 23:28 Trasferta Libera

Vito Barresi | Trasferta Libera


La progressione di palo traversa e goal del Crotone alla fine non ha intontito il Genoa più di tanto. Anzi la poderosa equipe di Juric concede al Crotone il suo primo tempo da primato in Serie A con la rete d’esordio di Palladino che entra alla grande nel palmares sociale ma poi lo ricaccia a quota a zero nell’ultimo anfratto della classifica. E a quel punto c’è la svolta, finisce la finzione, viene giù la maschera cortese del cavaliere e la porta del Crotone si trasforma in una sporta per una gragnuola di colpi di cui tre su tanti vanno a segno lisci lisci senza alcuno attrito da parte dei guanti del portiere in seconda con il n.5, Marco Festa.


Mai soluzione peggiore la sostituzione di Cordaz da parte di Davide Nicola e Raffaele Vrenna che per quanto si sforzino a narrare a se stessi e agli altri che fingono di credere per fede che di Serie A in fondo ma proprio in fondo al secchio ve ne sia più di una, devono cominciare a far di aritmetica virtù dopo questo secondo tonfo del Crotone. Ciò perché la singolare filosofia di Raffaele Vrenna, che marca le maglie con lo stemma Sovreco della holding di famiglia, secondo cui tante debolezze finiscono per fare una salvezza può valere soltanto fin che tutto resta un gioco che non si fa nè duro né sul serio.


Il Genoa comincia a giocare a cerchio intorno al centro campo lasciando per galanteria qualche spazio ma poi si ripiglia in velocità tutto il risultato che gli è necessario per cominciare a rodare il progetto di stare sotto sotto alle grandi, rosicchiando loro quello spazio vitale europeo che starebbe tanto a genio all’ambizioso Juric. Che il Crotone sia stato letteralmente stracciato dai liguri non lascia dunque sorpresi perché quel che conta è vedere questa sera insieme alla Juventus i genoani già in testa al torneo. Per il resto il Crotone aspetta che sugli spalti vada subito a piangerlo una mamma di cuore altrimenti così non c’è partita che si possa affrontare.


Una squadra abborracciata, sconclusionata che appare completamente disordinata in casa propria figuriamoci in trasferta. Evidentemente nella direzione della società calabrese qualcosa non va più per il verso giusto e da settimane il tam-tam di Radio Vrenna sembra voler coprire le voci di forti dissidi in famiglia, visioni oppositive sul futuro della squadra e non solo. Per cui queste due prime partite sarebbero nient’altro che il suggello di un’armonia perduta forse difficilissima da recuperare.


Crotone senza difesa ma con un Tonev che rappresenta il vero gradiente tecnico calcistico che può dare diversa calibratura all’assetto della squadra anche se ancora non riesce a impostare una propria visione del gioco perché ingombrato da molti calciatori statici, tra cui torreggia il lentissimo Simy, che stanno tra lui e il resto della metà campo. Arbitro Rizzoli da Bologna d’impeccabile livello mondiale.