‘Ndrangheta e Politica. Il Senato della Repubblica tra Scilla e Caridi

VITO BARRESI
CAMBIO QUOTIDIANO SOCIAL ONLINE


Per chi vuole le novelle e ultime notizie di una saga criminale infinita, che sfigura e deturpa il volto della Calabria, terra d’Italia e regione d’Europa, val bene portarsi sotto l’ombrellone, la nuova enciclopedia di malavita e politica, pubblicata in Pdf, per 107 pagine a mozzafiato, esposta nella affollata ‘edicola’ web del Senato della Repubblica. Saprà dalla diretta fonte, originale in calce e d’autorità primaria, del Tribunale e della Procura della Repubblica come, quando e perché l’onorevole senatore Antonio Stefano Caridi è stato accusato nell'ambito di un procedimento penale (n. 9339/2009 RGNR DDA - n. 5448/2010 RGGip DDA - n. 50/2015 ROCC DDA) per il reato di cui all'articolo 416-bis, primo, terzo, quarto, quinto, sesto e ottavo comma, del codice penale (associazioni di tipo mafioso anche straniere), da cui promana la domanda di autorizzazione all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari trasmessa dal Tribunale di Reggio Calabria Ufficio del Giudice per le indagini preliminari il 15 luglio 2016 all’Ill. Sig. Presidente del Senato della Repubblica. Storie di ‘ndrangheta, politica e Calabria non come fantasticheria o aggregato erratico di malavita, ma di tutto quello che spesso altro giornalismo spazzatura e di potere non racconta o declina ad arte contro gli stessi giudici coraggiosi che avversano la Piovra delinquenziale calabrese, la stessa che alligna con le sue centinaia di locali di 'ndrina in ogni angolo e anfratto delle istituzioni, dal campanile al municipio, dall’ufficio pubblico alla sala d’aspetto di un qualsivoglia Tribunale. Nell’ordinanza con cui si è chiesto l’immediato arresto del senatore e già sodale in pubblico della Giunta Scopelliti uno e bis c’è l’essenza e la sintesi del pensiero forte della legalità personificata dal giudice De Raho. Non un demiurgo ma un ‘chirurgo’ della Legge che vuol recidere il tessuto infetto, spezzare la catena e ripulire la cancrena che imprigiona un popolo intero, ogni volta frodato e derubato proprio nel sacrosanto tempio della democrazia, cioè alle elezioni, gente onesta costantemente trucidata con lucido e spregevole cinismo nelle sue legittime speranze di un profondo e pulito cambiamento regionale, comunale, nazionale. Pesantissimo è ormai il discredito delle istituzioni regionali, in testa la madre di tutte le inchieste di 'ndrangheta di questi ultimi 50 anni cioè la Regione Calabria e il Consiglio Regionale della Calabria, vittime esse stesse di una criminalità politica impunita, spavalda e impavida, priva di ogni pudore umano, capace di manovrare apertamente il voto di scambio, manomettendo ideologicamente ogni tornata elettorale comunale, regionale, parlamentare ed europea che lo Stato gli apparecchia di fronte con i soldi di tutti i cittadini. Mai come in questo agosto, aspettando la ‘vacatio’ estiva, il Parlamento Italiano è di fronte a una scelta epocale e morale: se nega l’autorizzazione all’arresto di Caridi si dirà d’aver delegittimato la magistratura e il Procuratore De Raho; se concede il passo vorrà dire si che metterà un macigno sulla strada dell’arroganza e della tracotanza di una ben precisa cupola trasversale della malavita politica organizzata che imperversa a piedi, a cavallo e in automobile in ogni territorio calabrese.



Per questi motivi la Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari, composta in questa XVII Legislatura dal Presidente Stefano Dario , Movimento la Puglia in Più
, dai Vicepresidenti Pezzopane Stefania, PD, Caliendo Giacomo Forza Italia, dal Segretario Moscardelli Claudio PD e dai Membri Alicata Bruno Forza Italia, Augello Andrea CoR, Buccarella Maurizio M5S, Buemi Enrico Aut (SVP,UV, PATT, UPT) PSI-MAIE, Casson Felice PD, Crimi Vito Claudio M5S, Cucca Giuseppe Luigi Salvatore PD, D’Ascola Nico AP (NCD-UDC), Ferrara Mario GAL (GS,Ppl, M,Id, Apl, E-E, MPL), Filippini Rosanna PD, Fucsia Serenella Misto, Giarruso Mario Michele M5S, Ginetti Nadia PD, Giovanardi Carlo GAL (GS,Ppl, M,Id, Apl, E-E, MPL), Lo Moro Doris PD, Malan Lucio Forza Italia, Pagliai Giorgio PD, Stefani Erika Lega Nord-Aut, dovrà determinare con il voto la sorte di un proprio collega che, dicono i bene informati, vive ore d’ansia e angoscia dovendo, nell’ipotesi dell’autorizzazione a procedere, prepararsi il borsone per un ferragosto al fresco, deporre l’onorato laticlavio, indossando un cambio di griffate casacche a strisce bianco nero.


Saranno questi i senatori che passeranno nella storia delle istituzioni parlamentari come coloro che scioglieranno il nodo che stringe , per come narrato in questa ennesima inchiesta della Procura di Reggio Calabria, in un patto indissolubile la ‘ndrangheta e la politica in Calabria? Oppure smentiranno come illazioni, propaganda di basso valore letterario, il ‘teorema’ così pitagoricamente composto, sui triangoli, i compassi e le geometrie del crimine, dagli attenti investigatori e magistrati che hanno realizzato questa pesante inchiesta sulla malavita ottusa, violenta, avida e assetata di potere, soldi e vendetta?


Sul sito dell’altro ramo del Parlamento i calabresi e gli italiani hanno, dunque, l’opportunità di seguire la tracciabilità politica del procedimento, la sua escalation mediale, la drammatizzazione retorica che si esprime già da alcune settimane in Aula, nelle ovattate stanze della Giunta a procedere, nei corridoi che portano nelle Stanze più chiuse del sommo potere di Lor Signori, antica e nobile stirpe di uomini pubblici discendenti in linea storico-ideale dall’antichissima stirpe del patriziato romano. Da questo punto d’osservazione si può analizzare, scrutare e conoscere quali saranno gli atteggiamenti dei singoli politici e dei loro raggruppamenti rispetto al tema forte eppure controverso della criminalità che assedia e comanda le contrade e le città della Calabria, una regione scandalosamente all’ordine del giorno per i continui episodie di compromissione, cointeressenza e intreccio tra impresa mafiosa e clan locali, regionali e nazionali della politica romana.


Di certo c'è agli atti che “la senatrice Lo Moro, in qualità di relatrice, ha illustrato la relazione sulla elezione contestata del senatore Minzolini, ricordando che nella seduta pubblica del 18 luglio scorso la Giunta ha deciso a maggioranza di proporre al Senato di deliberare la decadenza dal mandato parlamentare, per motivi di incandidabilità sopravvenuta, del senatore Augusto Minzolini, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo n. 235 del 2012. Si è quindi aperto un dibattito nel corso del quale sono intervenuti i senatori Giovanardi, Caliendo, Alicata, Malan e Crimi…. La Giunta ha infine esaminato la domanda di autorizzazione all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti del senatore Antonio Stefano Caridi nell'ambito di un procedimento penale (Doc. IV, n. 14). La Giunta, dopo gli interventi del Presidente relatore e dei senatori Alicata, Caliendo, Ferrara, Buemi, Crimi, Cucca, Fucksia, Giarrusso e Giovanardi, ha deliberato di prorogare il termine per la presentazione di memorie difensive alle ore 13 di lunedì 1° agosto, prevedendo l'audizione del senatore Caridi nella prima mattinata di martedì 2 agosto e programmando altresì di concludere l'esame del documento in questione entro la stessa giornata di martedì. Il seguito dell'esame è stato quindi rinviato.”