Lamezia. Gian Antonio Stella al “Sabato del Villaggio”

Catanzaro Tempo Libero
Gian Antonio Stella

Sarà il noto editorialista del «Corriere della Sera» Gian Antonio Stella il quarto atteso ospite della rassegna culturale «Il Sabato del Villaggio». L’evento si terrà giovedì 5 giugno alle 19 nella suggestiva cornice del Chiostro di San Domenico di Lamezia Terme. Un appuntamento da non mancare su un tema accattivante e certamente ricco di contenuti come «Se muore il Sud», che il giornalista, da anni specializzato nell’analisi spietata dei problemi del sud Italia e delle responsabilità della politica, declinerà in un serrato faccia a faccia con Raffaele Gaetano.

Ma su quale crinale si muoveranno Gaetano e il suo ospite? È lo stesso direttore artistico del cartellone a svelarcelo in anteprima: «Nuovo evento del Sabato del Villaggio - Gaetano - con il notissimo giornalista d’inchiesta del Corriere della Sera autore del libro italiano di saggistica più venduto di sempre, La Casta. Tante le storture di cui darà conto per noi… Due giovani su tre affogano senza lavoro e la Regione Sicilia butta 15 milioni per 18 apprendisti fantasma. Ci sono treni che marciano a 14 km l’ora e i fondi Ue vanno a sagre, sale bingo e trattorie da Ciccio”.

“Quattrocento miliardi di fondi pubblici speciali – continua il direttore del cartellone - spesi in mezzo secolo e il divario col Nord è maggiore che nel dopoguerra. Figurano più braccianti disoccupati a Locri che in tutta la Lombardia ma i soldi vanno ai mafiosi che incassano contributi anche sui terreni confiscati. La Calabria ricava in un anno da tutti i suoi beni culturali 27.046 euro ma i Bronzi di Riace restano per anni sdraiati nell’androne del Consiglio regionale. La Sicilia è la regina del Mediterraneo con 5 siti Unesco ma le Baleari hanno 11 volte più turisti e 14 volte più voli charter. Undici miliardi buttati per l’emergenza rifiuti ma la Campania muore di cancro e a Bagnoli sono avvelenati anche i parchi giochi. Municipalizzate che non girano al fisco le tasse trattenute ai dipendenti ma si prendono il lusso di non sfruttare patrimoni immobiliari enormi. Altri lamenti sugli investimenti esteri ma a Messina una procedura fallimentare si chiude in media dopo 25 anni. Sovrintendenze cieche davanti alla devastazione delle coste e vincoli paesaggistici sul pitosforo di un giardino privato. Una situazione che inchioda alle sue responsabilità una classe politica ingorda e inconcludente che pare quasi non accorgersi che il Mezzogiorno rischia la catastrofe”.

Tra i più noti e apprezzati giornalisti italiani, Gian Antonio Stella è editorialista, inviato di politica, economia e costume al «Corriere della Sera». Vincitore di prestigiosi premi giornalistici come l’«È» assegnato da Montanelli, Biagi e Bocca, «Barzini», «Ischia», «Saint Vincent» per la saggistica, è autore anche di numerosi libri. Tra i più noti, Schei, un reportage sul Nordest (Mondadori, 2000); Dio Po, gli uomini che fecero la Padania, pamphlet sulla Lega; Lo spreco (Mondadori, 2001); Chic, un viaggio ironico e feroce tra gli italiani che hanno fatto i soldi (Mondadori, 2001); L'orda. Quando gli albanesi eravamo noi (Rizzoli, 2003); Odissee. Italiani sulle rotte del sogno (Rizzoli, 2004); e il romanzo Il maestro magro (Rizzoli, 2005). Insieme a Sergio Rizzo ha scritto, per Rizzoli, La Casta, libro italiano di saggistica più venduto di sempre, La Deriva, Vandali e Licenziare i padreterni. Con Feltrinelli ha pubblicato Tribù s.p.a. Foto di gruppo con Cavaliere bis (2005).