Pentedattilo film festival: ecco i nomi dei vincitori della VII edizione

Reggio Calabria Tempo Libero

Più di 1500 spettatori tra registi, produttori, giornalisti, studenti stranieri, appassionati di cinema breve e curiosi hanno applaudito i vincitori della settima edizione del Pentedattilo Film Festival -dedicata al regista Vittorio De Seta- che, anche quest’anno ha regalato emozioni e suggestioni da set cinematografico. “Il pubblico - dice la coordinatrice artistica del PFF Maria Milasi – rimasto in questi giorni fino a notte fonda a vedere le proiezioni ha conosciuto opere che fanno riflettere, sorridere, emozionare”.

Il Festival internazionale di cortometraggi, promosso e realizzato dall’Associazione Pro-Pentedattilo onlus, dalla società cinematografica Ram Film, con il contributo logistico dell’Agenzia Borghi Solidali e con il patrocinio di Regione Calabria - Assessorato alla Cultura, Provincia di Reggio Calabria - Assessorato alla Cultura, Comune di Melito Porto Salvo, si conferma, dunque, una vetrina per giovani registi e produttori e una fucina di idee in continua evoluzione. “La grande partecipazione - dice il direttore artistico Emanuele Milasi - mostra come il PFF è diventato un bene comune e questo ci rende orgogliosi. Non mi stanco di ribadire che il Festival non vive solo tre giorni ma tutto l’anno, sennò non avrebbe senso di esistere”. “Stasera questo borgo- diventato improvvisamente piccolo- è magico. Il Festival lancia un fortissimo messaggio quello di una Calabria positiva fatta di cultura e non solo di cose negative”, commenta l’Assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria Eduardo Lamberti Castronuovo. Prima della premiazione, una serata ricca di novità cinematografiche con la proiezione del trailer Quel che resta del terremoto di Reggio e Messina con protagonisti gli attori calabresi Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi presenti al Pentedattilo Film Festival. “ Questo borgo è un set naturale, speriamo che questo Festival continui ad avvicinare la gente al cinema”. Subito dopo, il corto L’umanità scalza di Americo Melchionda e gli interventi del protagonista Michele Lombardo e dell’attore Alessio Praticò; la consegna di una tesi sul PFF realizzata da Laura Melissari e gli intrattenimenti musicali con Carmelo Coglitore al sassofono, Sandra Mrozowska al violino Giovanni Caridi al violoncello e Tonino Palamara alle percussioni.

A seguire, le premiazioni dei lavori arrivati da tutto il mondo e, non a caso, il corto vincitore del primo premio della sezione che identifica il PFF, quella di Territorio in Movimento, arriva dalla Turchia con una storia dal finale a sorpresa. In Bread di Koray Sevindi un uomo si rende conto che ogni giorno manca una pagnotta di pane dal magazzino della Società per la Tutela dei minori, pensa sia colpa della panetteria ma, poi scopre che è un bambino a rubare e decide di occuparsi di lui. La giuria composta dai registi Wilma Labate, Guido Chiesa e Nasser Zamiri ha dato come motivazione “ la semplicità, lo stile sobrio e la forza della svolta nel finale del racconto”. Secondo premio per Glasgow di Piotr Subbotko, che racconta la storia di Damian, un ragazzo cresciuto da una madre single che, crede che suo padre sia un calciatore famoso e sogna di fargli visita, dato “per l’impatto comunicativo del personaggio protagonista, la creatività delle situazioni narrative e il buon ritmo complessivo”. “ Ringrazio tutti - dice Subbokto - e sono incantato da questa splendida location”. Terzo premio ex aequo per Chit Chat di Piet Sonck “per la qualità e l’efficacia della messa in scena e la freschezza dell’interpretazione della protagonista” e Kavinsky di Daniel Schraner “per l’arguta originalità dei dialoghi, l’ironia non scontata della storia e la performance degli attori”. Premi - sottolinea la giuria - assegnati non all’unanimità ma di comune accordo. Menzione speciale per Come what may di Mathieu Bergeron e Maxime Feyers e The future di Venetia Taylor. Per la sezione Animazione, la giuria composta dagli studenti dell’Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, dando come motivazione “l’originalità del corto, che con ironia ha raccontato una grottesca storia d’amore attraverso un’animazione semplice e lineare”, ha decretato come vincitore il tedesco Bear me di Anna Matacz, una storia semplice di amore, passione e cecità. Per Corto Donna, la giuria composta dal giornalista Antonio Capellupo e dagli attori Djbril Kebe e Chiaraluce Fiorito ha optato per un ex aequo tra The dark outside di Darin Sallam, che ha come sfondo una società rigida e una mentalità chiusa, “per aver messo in scena una ribellione infantile e matura al contempo, dimostrando che talvolta il gesto ingenuo di un bambino può gettare le basi per una possibile emancipazione” e Violet the courtesan di David Casals – Roma, che ha per protagoniste una prostituta e un’aspirante cantante lirica “per aver saputo mettere a confronto, con giusto equilibrio tra ironia e dramma, due esistenze distanti in un incontro destinato a cambiare le loro vite”. “ Questo premio - dice il regista - sarà per me un punto di partenza e non di arrivo. Ringrazio tutti perché senza di voi il cinema non ha senso”. Nella stessa sezione un premio speciale al cortometraggio ad Annamaria di Aurelia Burckhardt, “per aver disegnato un personaggio dalle diverse sfaccettature, interpretato magnificamente dall’attrice Eva Lorenzo”.

“ Sono molto emozionata – dice Burckhardt presente insieme alla protagonista - essere premiata al mio primo corto non me l’aspettavo, grazie a tutti”. Interview di Sebastian Marka è invece, il vincitore della sezione Thriller. I giurati Paolo Micalizzi della Fedic, Giuseppe Colella del Napoli Film Festival e il musicista Mauro Tiberi hanno dato come motivazione, “è un’opera con continui colpi di scena che il regista sapientemente sa ricondurre ad una giusta comprensione della storia”. Menzione speciale a 7x5 di Rob Silva e Andrew Morris, “per aver raccontato una storia sempre di più coinvolgente, attraverso uno stile che fonde il linguaggio della fotografia a quello del cinema”. Nel finale premiato anche il regista iraniano Nasser Zamiri vincitore lo scorso anno del PFF con Bitter Milk. A tutti i vincitori, oltre il premio in denaro per incoraggiarli a proseguire la loro carriera cinematografica, il trofeo che ricrea la trasfigurazione monte-mano di Pentedattilo realizzato a mano da Francesco Palamara Mesiano dell’Accademia delle Belle Arti - Scuola di scultura diretta dal professore Filippo Malice e la cattedra di fonderia del professore Andrea Leuzzo.