Sanità, Bruni: “Fondi ci sono ma la Regione non li ha distribuirli. Giusta la protesta delle associazioni”

Calabria Salute

“E’ vero che la nostra Regione dall’inizio dell’emergenza da Covid-19 è l’unica in Italia a non aver voluto affrontare alcune questioni importanti, venendo meno di fatto all’applicazione di alcune leggi dello Stato, in materia di tutela della salute, per il sostegno ai lavoratori e alle imprese, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19. Un sostegno più che giustificato per il mancato fatturato e per coprire i costi per gestire emergenza Covid che sono di stretta competenza della struttura commissariale.”

Lo afferma in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale, che ritiene “giusta la protesta delle associazioni che esercitano in regime di accreditamento attività sanitarie territoriali, che sono state già ascoltate in Commissione Sanità a febbraio, per sollecitare il pagamento di rimborsi covid per il mancato fatturato previsti dalla legge”.

Decine di strutture – avanza Amalia Bruni - rischiano di non poter pagare il personale già dal prossimo mese. L’intera struttura commissariale deve assumere con urgenza il decreto di competenza e definire in raccordo con le Asp tutti gli adempimenti necessari. I ristori vanno erogati secondo quanto riconosce la norma statale. Si sta rischiando un blocco delle attività e si costringono gli erogatori e ricorrere ad atti ingiuntivi con un forte aggravio di spesa. Mi domando, visto che i soldi li ha messi lo Stato già da tempo, chi risponderà di questa spesa aggiuntiva? Nelle altre Regioni si è intervenuto con delibere e provvedimenti a sostegno di imprese private, convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, per dotarle di tutti gli strumenti necessari a fronteggiare la pandemia. E dopo oltre due anni dall’inizio della diffusione del Covid – chiosa - sarebbe giusto e opportuno che la Regione distribuisse come richiesto dalle Associazioni e dalla stessa Corte dei Conti, i contributi, circa 85 milioni, già erogati dallo Stato.”

“Qualcuno dovrebbe darci una spiegazione circa quanto accaduto”, conclude Amalia Bruni.