“13° Portfolio Ionico”, primo posto per il lavoro di Bonomo

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È andato a Marco Bonomo di Anagni il primo premio del “13 Portfolio Ionico”, selezione fotografica nazionale a lettura di portfolio aperta a tutti i fotografi. La manifestazione, che è stata la sesta tappa di “Portfolio Italia 2020 – Gran Premio Fujifilm” è stata organizzata dall’associazione Culturale Corigliano per la Fotografia di Corigliano Calabro.

A conclusione delle due giornate in cui hanno partecipato 80 autori con 80 opere per 159 letture, la commissione selezionatrice ha premiato i lavori di Marco Bonomo con “Prospettiva A – ecco Valle del Sacco” e Gianluca Colonnese con “La morte dei Patriarchi”.

“Prospettiva A – ecco Valle del Sacco” è un portfolio composto da 33 immagini a colori realizzate fra il 2017 e il 2020 che raccontano, con narrazione attenta e documentata, intensa e profonda, una storia italiana. L’Autore rappresenta, attraverso una precisa e puntuale sequenza di immagini che alterna paesaggi, scorci, abitanti e visioni dall’alto della Valle del Sacco a sud di Roma, una terra destinata nel dopoguerra al grande piano di industrializzazione che si è trasformata in un territorio mortificato dall’inquinamento e abbandonato, tra ruderi e zone industriali fatiscenti.

Dopo anni di industrializzazione la popolazione della Valle del Sacco acquisisce una nuova coscienza collettiva. Aecco, ovvero qui nel dialetto della Valle. Il grande lavoro documentario pacato ma incisivo, si affianca anche alla cura della tecnica e delle cromie e il racconto, se rispecchia passato e presente, non dimentica il desiderio di riscatto della popolazione dalle sacche di disagio e l'acquisizione di una coscienza collettiva.

Il secondo premio è andato al lavoro di Gianluca Colonnese “La morte dei Patriarchi”, un portfolio composto da composto da 28 immagini a colori realizzate fra il 2019 e il 2020 che espongono una problematica che da alcuni anni ormai affligge una importante realtà produttiva del nostro paese, indagandone approfonditamente tanto gli aspetti naturalistici e scientifici quanto quelli economici ed umani. In Puglia, i Patriarchi - detti anche i Saggi - sono gli Ulivi Secolari che per centinaia di anni hanno caratterizzato il territorio e oggi sono a rischio di estinzione. L’Autore con sguardo lucido e realistico ci rende partecipi delle irrimediabili conseguenze che l’espansione inesorabile dell’infestazione arreca al territorio e ai suoi abitanti.

La giuria ha inoltre deciso di assegnare tre menzioni speciali. “E alla fine, solo il ricordo. La casa di Lidia” di Giulio Bonivento di Trieste, un progetto composto da 18 immagini in Bianco&Nero realizzate fra il 2018 e il 2020) con la seguente motivazione: “Per l’efficace narrazione fotografica che con un vigoroso Bianco/Nero riesce a rappresentare, con profondità di senso, i tratti salienti della lunga e sofferta vita di una anziana signora. Una narrazione per immagini che in ogni scelta visiva e nella sequenza, resta discreta e insieme determinata nel significare le atmosfere dal tempo sospeso, create dalla penombra nella sua casa. Ecco che così le cose, i segni e i simboli del passato diventano nutrimento per la memoria personale e collettiva ed aprono una vertigine del tempo che si ferma, rispettosa, davanti alla misteriosa alterità della persona”.

Segnalato «Il Gaucho Pol» di Paola Gallo Palma di Rivarolo. Il progetto è composto da 17 immagini in Bianco&Nero realizzate nel 2019. Questa la motivazione: “L’Autrice ci ha accompagnato in uno spaccato di realtà per noi lontana e affascinante, coinvolgendoci con luci nitide, spazi aperti e potenza della natura. Ci ha raccontato la scelta esistenziale di un uomo che, solitario coprotagonista, ci dimostra che da un dolore può nascere un fondamentale e appagante rapporto con madre terra e i suoi più semplici abitanti”.

Segnalazione anche per “Lacio Drom” di Claudio Rizzini di Collebeato, portfolio composto da 21 immagini a Colori realizzate fra il 2019 e il 2020. Questa la motivazione: “Per essere riuscito a raccontare di una piccola comunità Sinti che cerca, in un piccolo campo nascosto tra il fiume e la ferrovia nella periferia bresciana, una quotidianità dignitosa, sfortunatamente ancora vissuta nel silenzio e nella rassegnazione. Troppo spesso li chiamiamo “zingari”; l’Autore, con un personale e sensibilissimo linguaggio fotografico, mostra invece una realtà differente, costruita sulla profondità del messaggio evangelico. Purtroppo tutto questo non basta a lacerare il muro dell’intolleranza e, forse, un nuovo Buon Viaggio porterà alcuni di loro lontano, in un’altra città, pronti a ricominciare l’eterno andare”.

I lavori dei due fotografi vincitori di questa sesta tappa, insieme a quelli di tutti gli autori vincitori delle prossime tappe della manifestazione, saranno esposti al Cifa, Centro Italiano della Fotografia d’Autore (Via delle Monache 2, Bibbiena), in una grande mostra che sarà inaugurata il giorno sabato 28 novembre 2020. I vincitori di ciascuna tappa potranno partecipare alla selezione conclusiva e concorrere al premio finale di vincitore di Portfolio Italia 2020.