Parte da Luzzi il tour calabrese del Parto delle nuvole pesanti

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Prende l’avvio il 27 dicembre il tour calabrese de Il Parto delle Nuvole Pesanti: prima tappa il 27 nel Centro Storico di Luzzi, il 28 a Rende, il 30 al Le Monde di Corigliano Rossano. Il 3 gennaio la band calabro bolognese sarà all’Auditorium di Roccella Jonica fra le iniziative di Rumori Mediterranei.

Con Salvatore De Siena (voce, chitarra e tamburelli) e Amerigo Sirianni (chitarra, mandolino e cori), si alterneranno sul palco: Mimmo Crudo e Max Turone (basso), Antonio Rimedio e Domenico Ziparo (fisarmonica e tastiera), Enzo Ziparo (chitarra classica e battente), Emanuela Timpano (Sax e cori), Manuel Franco (batteria e percussioni).

Al centro del tour il nuovo progetto artistico e musicale: Sottomondi (uscito di recente con WMusic/iCompany), il racconto musicale e poetico - sempre ironico e profondo - di un’umanità caleidoscopica e senza voce, fatta di bambini, donne, immigrati ed emarginati, attraverso canzoni e musiche che servono per vivere, resistere e, a volte, cambiare. L’album è stato anticipato dall’uscita del singolo Niente Ninna per l’uomo Ne’, accompagnato dal videoclip di Giuseppe Bilotti: una ninna nanna, quasi una filastrocca, che affronta il tema del razzismo e incrocia la vicenda di Riace.

Nei live la storica band calabro-bolognese proporrà i nuovi brani dell’ultimo album Sottomondi, partendo proprio da Niente Ninna per l’uomo ne’, fino a Non sono mai stato socià, Naturaleza viva e L’ignoranza è figa. Insieme ci saranno i brani storici come Riturnella, Lupu, Raggia, Ciani, Piccola mia e canzoni più recenti come Uomini viaggianti, La nave dei veleni, Crotone, Vento di scirocco.

Un nuovo concerto che dà vita ad un’originale metissage di sound etnico, folk e world music, dove la tradizione musicale calabrese si fonde con quella mediterranea, i brani danno spazio a follie e sogni lisergici, ironici e surreali, stimolando il piacere dell’ascolto e la voglia di agitare il corpo…

Il Parto delle Nuvole Pesanti ha finora realizzato 13 album, avvalendosi di importanti collaborazioni di artisti e scrittori tra cui quella con Claudio Lolli, Roy Paci, Teresa De Sio, Fabrizio Moro, Tony Canto, Carlo Lucarelli, Carmine Abate e Vito Teti.

La sua musica fonde stili e linguaggi differenti, dall'etno-rock mediterraneo degli esordi, passando per la canzone d'autore, fino all’originale world music abbracciata nell'ultimo disco Sottomondi, dove la band racconta di un’umanità caleidoscopica e senza voce, fatta di bambini, donne, immigrati ed emarginati, attraverso canzoni e musiche che servono per vivere, resistere e, a volte, cambiare.

Tra i brani di successo della band calabro/bolognese, si segnalano Onda Calabra, colonna sonora di Qualunquemente, film di Antonio Albanese, che ha ottenuto la partecipazione al Festival del Cinema di Berlino e la nomination come Migliore Canzone al David di Donatello, Giorgio che ha avuto la nomination al Premio Amnesty International e L’imperatore che è stato considerato tra i mille brani più rappresentativi della storia della canzone italiana (“Antologia della Canzone Italiana 1861-2011”).

Il suo live, portato su palchi importanti, sia nazionali (Primo Maggio, Premio Tenco, Sanremo Rock) che internazionali (New York, Bagdad, Fortaleza, Londra, Berlino, Lisbona, Praga, Budapest), è un crocevia di suoni e liriche, di ironia e allegria, miscelati a momenti teatrali e a imprevedibili follie, capace di coinvolgere il pubblico in sfrenate danze e in canti corali ma anche di far riflettere sul nostro tempo e di regalare suggestioni oniriche. Il Parto propone dal vivo brani storici come Riturnella, Lupu, Raggia, Ciani, Piccola mia e canzoni più recenti come Uomini viaggianti, La nave dei veleni, Crotone, Vento di scirocco, fino ai pezzi dell’ultimo album tra cui Niente Ninna per l’uomo ne’, Non sono mai stato socià, Naturaleza viva e L’ignoranza è figa. Una band che ha fatto dei concerti dal vivo uno dei momenti più magici, irrefrenabili ed emozionanti della sua storia.

Ma il progetto del Parto va oltre la musica. Nel teatro ricordiamo Roccu u Stortu e Slum e nel cinema Doichlanda, I colori dell’abbandono ed Alèteia. Di rilievo sono anche i progetti culturali tra cui La Valigia d’Identità e Terre di Musica - Viaggio tra i beni confiscati alla mafia realizzato con la collaborazione di Libera, che testimoniano il forte impegno sociale della band.