Futuro della canapa legale: ecco cosa ne pensano gli esperti

Calabria Salute

Il commercio di cannabis legale sta ottenendo sempre più successo, tanto che sempre più italiani si affidano al web per l’acquisto di questi prodotti.

Al momento, la vendita di prodotti a base di canapa legale è al centro del dibattito dell’opinione pubblica, in seguito alla sentenza con cui qualche giorno fa la Cassazione ha dichiarato che commerciare prodotti derivanti dalla cannabis legale è praticamente illecito. In ogni caso, la sentenza appare tuttora decisamente poco chiara agli esperti, a tal punto che molti di loro ritengono improbabile venga attuato un divieto di commercializzazione della cannabis light. Infatti, per adesso la vendita di marijuana legale continua.

COSA DICE LA LEGGE 242 DEL DICEMBRE 2016?

La Legge 242, approvata nel dicembre 2016, promuove la vendita e la commercializzazione di prodotti a base di canapa legale e della sostanza stessa, a patto però che la canapa non superi il livello di 0,2% di THC (tetraidrocannabinolo). Si tratta del principio attivo che la cannabis possiede naturalmente e che, se ingerito in modo assiduo e troppo frequentemente, può divenire estremamente pericoloso per la salute dell’individuo. È bene specificare che la Legge 242 esprime anche una soglia di tolleranza che si attesta sullo 0,6%.

Ovviamente, la stessa Legge impone il divieto di acquisto di cannabis legale per uso ricreativo, ma permette di vendere prodotti derivanti dalla sostanza come oli particolari, cosmetici, tessuti e materiali edili.

LA CORTE DI CASSAZIONE NON SI DICHIARA D’ACCORDO

La situazione incerta della cannabis legale in Italia ha creato diversi conflitti e contrasti anche nella politica italiana, con il Ministro degli Interni Matteo Salvini che si dichiara d’accordo con la chiusura di tutti i negozi di cannabis light. Tuttavia, appare ancora oggi abbastanza difficile che ciò accada. Certo è che la Corte di Cassazione lo scorso 30 maggio ha dichiarato illecito vendere prodotti derivanti dalla cannabis legale, a condizione che il prodotto sia effettivamente privo di efficacia drogante (THC<0,5%).

COSA DICONO GLI ESPERTI IN MERITO?

Gli esperti si dimostrano cauti sulla questione. L’esperto Marco Gracis, giornalista specializzato in materia, ad esempio, dichiara: «A differenza di quello che dicono politici e giornali, i negozi non chiuderanno, semplicemente si adatteranno alla pronuncia e resisteranno». Questo perché parliamo di un’economia che si aggira intorno ai 150 milioni di euro di fatturato e che per il 2021 si prevede possa arrivare addirittura a 36 miliardi di euro solo a livello europeo. Un mercato che non si può non riconoscere come florido e importante per le casse italiane.

Secondo gli esperti, ci sarà un ulteriore incremento dei negozi ed e-commerce che si occupano di vendita di canapa legale, con un adattamento, da parte loro, alla sentenza della Corte di Cassazione: potrebbero scegliere di cambiare il packaging del prodotto, oppure di abbassare sempre più i livelli di THC nella sostanza. Ciò che appare davvero certo è che la vendita della cannabis light non sia destinata ad una soppressione.

QUAL È IL DESTINO DEI GROW SHOP, QUINDI?

Sono a migliaia i grow shop aperti in Italia che si occupano di vendere beni di prima necessità a base di canapa legale. Parliamo di negozi veri e propri in cui si vendono prodotti quali tessuti, materiali edili, cosmetici, tutti i base di canapa rigorosamente legale. Un mercato davvero solido e che si è diffuso per primo negli Stati Uniti, dove sono molteplici i paesi che hanno deciso di legalizzare anche la cannabis ad alto contenuto di THC.