Gioco online in Italia, fra nuovi casino e lotta alla ludopatia

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I licenziatari italiani per il gioco d'azzardo online includono ora Pinnacle e 1xBet, che potrebbero avere difficoltà a far conoscere il marchio locale a causa delle nuove restrizioni pubblicitarie del mercato.

Nel mese di febbraio, l'Agenzia della Dogane e dei Monopoli (ADM) ha pubblicato il suo nuovo elenco ufficiale dei titolari di concessioni di gioco d'azzardo online che hanno ottenuto l'autorizzazione ad operare fino al 31 dicembre 2022. L'elenco comprende 66 società, più altre quattro le cui operazioni sono soggette a determinate restrizioni.

Originariamente, il governo originariamente prevedeva di rilasciare fino a 120 nuove licenze; ciascuna di queste ha un prezzo di 200.000 euro e l’esecutivo sperava inizialmente di ottenere una cifra ampiamente superiore ai 13,2 milioni di euro effettivi che finiranno nelle casse dell’erario grazie alla vendita delle 66 licenze.

Quali sono i nuovi operatori autorizzati?

L'elenco completo di nuovi casino online pronti a sbarcare nel mercato italiano si trova si NuoviCasinoItalia e include nuovi arrivi come Pinnacle, il gigante delle scommesse online con licenza di Malta e Curacao, che lo scorso maggio ha scelto di non perseguire una licenza di gioco online nel Regno Unito. A quanto pare, il fascino dell'Italia si è dimostrato più allettante.

A fare il salto nel mercato italiano è stato anche 1xBet; ricordiamo che l'operatore russo aveva tentato di stabilire una partnership commerciale con il campionato italiano di calcio di Serie A nel 2017, ma il Governo italiano vetò l'accordo. La causa principale risiedeva nel fatto che 1xBet era all’epoca sprovvisto di licenza italiana.

Vale la pena di notare che i nuovi licenziatari italiani hanno presentato le loro domande prima che il governo imponesse, tramite il Decreto Dignità, le sue draconiane nuove restrizioni alla pubblicità e alle sponsorizzazioni del gioco d'azzardo, oltre alle tasse d'escursione per le operazioni di gioco d'azzardo online e terrestre. Ma il mercato italiano rimane il secondo solo al Regno Unito in termini di entrate, quindi sarà interessante vedere se i nuovi licenziatari seguiranno i loro piani originali.

I cambiamenti di politica potrebbero aver determinato le scelte delle 10 compagnie che hanno ritirato la loro candidatura, rinunciando a entrare nel mercato online italiano del gioco. Tra questi pretendenti respinti c'erano l'operatore francese Betclic Everest Group e la società madre di Spintastic, Piper Ltd.

Le quattro società che hanno ricevuto nuove licenze con restrizioni sono Scommettendo srl, Spati srl, Sogno di Tolosa Ltd e Universal Solutions srl (holding del marchio Betium). Sogno di Tolosa gestisce Betn1, che è stata a lungo sotto osservazione – come molti operatori con licenza maltese – ma che alla fine è stata giudicata idonea per una licenza ADM.

ADM non ha specificato pubblicamente quali condizioni supplementari si applicheranno ai quattro licenziatari con restrizioni, né quali siano le ragioni alla base di tale scelta. ADM ha inoltre dichiarato che avrebbe comunicato questi dettagli a ciascuna società a titolo privato.

Cosa cambia col Decreto Dignità

A questo punto, è il caso di soffermarsi sull’attuale situazione del mercato del gioco in Italia. Con l’entrata in vigore dei divieti previsti dal Decreto Dignità, i colossi del mondo online come Facebook e Google non hanno tardato ad adeguarsi alla nuova normativa. Con risultati preoccupanti per il gioco legale: stando a quanto riporta AgiPro, ci sono ben tre operatori privi di licenza italiana ai primi posti dei risultati forniti da Google per la stringa di ricerca ‘casino online’. Uno di questi possiede una licenza del governo di Curaçao, che notoriamente adotta posizioni decisamente morbide in materia di gioco d’azzardo.

Naturalmente, alla luce di questi dati, può nascere il sospetto che le misure previste dal Decreto Dignità possano generare un clamoroso autogol per il Governo italiano, che pure ha fatto della lotta alla ludopatia un punto di forza della propria azione. Una posizione, quella dell’esecutivo a guida Lega-M5S, suffragata in pieno dai dati: come ricorda TermometroPolitico, il 25% dei giocatori italiani dimostrano (o hanno dimostrato in passato) un approccio compulsivo al gioco. Cosa potrebbe accadere nel momento in cui i giocatori più a rischio dovessero rivolgersi a operatori che non offrono le necessarie garanzie di sicurezza e legalità? Presto potrebbe arrivare il momento, per il Governo, di ripensare la propria politica di prevenzione e lotta alla ludopatia.