Il ministro Grillo: “In Calabria il disavanzo è di 127 milioni. Pronto piano speciale”

Calabria Salute
Giulia Grillo

Ha parlato di un disavanzo alto, altissimo, il ministro della Salute, Giulia Grillo. La Grillo è venuta in Calabria per visitare gli ospedali di Polistena e Locri e nel corso di una conferenza stampa a Reggio ha quantificato il disavanzo sanitario: 127mln di euro. Dato che non è ancora ufficiale, ma che è stato trasmesso solo ieri sera dalla Regione Calabria ai commissari per il piano di rientro dal deficit sanitario.

Così 28 milioni di euro sono di extra gettito, “il che significa che non si sa come si dovranno pagare questi 28 milioni di euro. Il timore è che debbano essere gli stessi cittadini calabresi a metterci dei soldi di tasca propria perché' dei temerari per non dire degli irresponsabili che dovevano amministrare correttamente le aziende sanitarie e le aziende ospedaliere non hanno fatto il loro dovere, anzi".

Il ministro ha reso noti i dati del disavanzo nelle province calabresi: " l'Asp di Cosenza chiude con meno 32 milioni di disavanzo, l'Asp di Crotone con meno 32 milioni di disavanzo, l'Asp di Catanzaro con meno 40 milioni, l'Asp di Reggio Calabria con meno 22 milioni, l'Asp di Vibo in pareggio perché' non eroga i servizi non perché sono bravi. L'azienda ospedaliera di Catanzaro ha chiuso con meno 28 milioni, l'azienda ospedaliera del Policlinico meno 21 milioni, Reggio Calabria meno 14 milioni”.

In Calabria ci sono inoltre “244 unità di personale sanitario in meno rispetto al 2017 nonostante fossero stati sbloccati mille posti per assumere medici. Un quadro che definire allucinante e da incubo è dire poco". Per questo e altri motivo la Grillo ha chiesto l'appoggio del presidente Conte, dei ministri dell'Interno, dell'Economia, della Giustizia, per “presentare un decreto speciale a favore della Regione Calabria per aiutare la sanità dei cittadini calabresi, affinché' non sia più una sanità indegna di questo Paese".

Ha quindi chiesto al presidente Conte di venire in Calabria, dove il Governo intende fare un Consiglio dei ministri durante il quale approvare il decreto.

Il ministero ha già redatto “una bozza di decreto che a breve verrà posta all'esame dei ministri e del presidente del Consiglio che prevede diverse misure, come “la sostituzione dei vertici, laddove sarà necessario, delle aziende sanitarie e ospedaliere, non solo dei direttori generali ma anche dei direttori sanitari e amministrativi”.

Il decreto annunciato dal ministro prevede coordinamento con la normativa antimafia e il possibile ampliamento delle facoltà commissariali in caso di scioglimento dell'ente per infiltrazioni mafiose.

Dal momento che il ministro ha notato criticità. Da qui l’inserimento “dell’obbligo di gestione straordinaria per gli enti in dissesto finanziario con gravi irregolarità nella gestione contabile e quindi relativa separazione della gestione ordinaria”.

E ancora “l’obbligo di avvalersi delle centrali di committenza nazionali come Consip oppure Invitalia per l'edilizia sanitaria o di altre regioni per appalti e forniture”. Ha poi ammesso che il rishcio infiltrazioni può presentarsi anche nelle “strutture convenzionate” che possono quindi “avere problemi di infiltrazione”, da qui una valutazione ad hoc per una “procedura di amministrazione straordinaria”.

Poi un accenno alla situazione dell’ospedale di Locri definendolo come struttura “ai confini della realtà. I Nas dei Carabinieri ha fatto un'ispezione a gennaio, un dato - ha affermato il ministro - mi ha scioccato: 1765 medicinali scaduti nel reparto di pneumologia. Ascensori non omologati, sterilizzatori non omologati, gruppo elettrogeno non omologato”. Da qui l’impossibilità a dare un giudizio e descrivere la situazione.